L’anno scorso le piante di prugnole selvatiche vicino casa erano stracariche di frutti e QUI avevo scritto come procedere per la confettura fatta in casa.
Quest’anno il vento e la grandine di fine aprile hanno spazzato via tutti i fiorellini, quindi la Natura ha deciso per noi le che scorte invernali di conserve di frutta fossero tutte a base di composta di pesche e di albicocche.
Lascio di seguito il semplice procedimento per autoprodurre un prodotto prezioso, che custodisce l’abbondanza dell’Estate portando la dolcezza e il profumo del sole lungo tutto il cammino dell’anno.
Composta di pesche
Le pesche, così come le mele e le cotogne, sono ricche di pectina, per cui la composta addensa facilmente e non ha bisogno di lunghe cotture.
Ingredienti:
3, 5 kg di pesche (già private del nocciolo)
2 spicchi di mela con la buccia
5 stelle di anice stellato
700 g di zucchero di barbabietola grezzo
Procedimento:
dopo aver lavato ed asciugato le pesche, tagliarle a pezzettoni e metterle in una pentola dal fondo spesso insieme ai due spicchi di mela. Aggiungere lo zucchero e posizionare la pentola su fuoco dolce, senza coperchio. Le pesche inizieranno prestissimo a rilasciare il succo: mescolare con un cucchiaio di legno ed aggiungere l’anice stellato. Calcolare un’ora dall’inizio del bollore, proseguendo a mescolare di tanto in tanto e mantenendo il fuoco dolce. Trascorsa un’ora, eliminare l’anice stellato, tenerlo da parte e frullare ad immersione le pesche, fino ad ottenere una composta omogenea. Rimettere l’anice stellato in pentola, abbassare il fuoco al minimo e proseguire la cottura per un’altra ora, mescolando ogni tanto per evitare che la composta si attacchi al fondo della pentola. Questi tempi dovrebbero essere sufficienti per raggiungere una buona cremosità (considerare che da fredda la composta si addenserà ulteriormente), ma ci sono delle variabili che entrano in gioco (umidità dell’aria, grado di maturazione del frutto), perciò è impossibile dare indicazioni precise che valgano per tutti. A questo punto eliminare le cinque stelle di anice e iniziare ad imbarattolare la composta ancora bollente in vasetti di vetro con capsula ermetica, precedentemente sterilizzati tramite bollitura. Riempire i vasetti fino a 1,5 cm dal bordo, chiudere bene e capovolgere per ottenere il sottovuoto. Lasciar freddare a testa in giù, fare la prova sottovuoto premendo con il dito al centro della capsula (non deve fare clic) e custodire in dispensa.
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Composta di pesche noci o nettarine
Questi frutti, a differenza delle sorelle sopra citate, contengono poca pectina, quindi hanno bisogno di un aiuto in più per addensare.
Ingredienti:
4 kg di pesche noci (già provate del nocciolo)
1 mela con la buccia
1 kg di zucchero di barbabietola grezzo
Procedimento:
il procedimento è identico a quello descritto sopra. Unica variazione, i tempi di cottura, che sono più lunghi per permettere un migliore addensamento della composta. Una volta frullati i frutti, quindi, proseguire la cottura per due ore, anziché una. Tempo totale: 3 ore.
Composta di albicocche
Anche le albicocche sono ricche di pectina, tuttavia occorre considerare che il frutto maturo ne contiene meno rispetto a quello più acerbo, quindi, poiché per la composta uso albicocche maturissime, anche qui ho aggiunto una mela.
Ingredienti:
4 kg di albicocche (già private del nocciolo)
1 mela con la buccia
800 g di zucchero di barbabietola grezzo
Procedimento:
procedere come per la composta di pesche, rispettando anche i medesimi tempi.
NOTE
- è importante usare frutta non trattata e comunque lavarla bene
- è impostante asciugare bene la frutta per non incorporare acqua nelle conserve
- ho usato zucchero di barbabietola e non di canna, perché è italiano e lo trovo sfuso, quindi lo reputo più sostenibile per l’ambiente, ma anche lo zucchero di canna va bene
- consiglio di etichettare i barattoli con nome del frutto e data di produzione
- una volta aperti, i barattoli vanno conservati in frigo per non più di una settimana, tempo oltre il quale potrebbero sviluppare muffe.