Che cos’è la meditazione attiva?
L’espressione meditazione attiva è usata in due casi:
- per indicare la meditazione guidata attraverso la visualizzazione di oggetti, figure, simboli, situazioni;
- per indicare la meditazione in movimento, svolta quindi mentre si compie una determinata azione.
In questo post parleremo della seconda modalità, di quella meditazione, cioè, che si può praticare svolgendo alcune semplici azioni quotidiane.
Come praticare la meditazione attiva?
La meditazione attiva è adatta a chi voglia approcciarsi gradualmente alla pratica della meditazione; a tutti coloro che hanno difficoltà nello stare fermi, seduti e rilassati; a chiunque voglia contaminare la propria quotidianità con momenti di pace strettamente intrecciati con lo svolgere gesti ed azioni comuni.
Per praticare la meditazione occorre:
- entrare nel flow (flusso) del respiro, esserne coscienti e lasciare che questo segua il proprio ritmo, senza trattenere o controllare;
- scegliere un’azione da svolgere che sia semplice e che solitamente si compie in maniera automatica: lavare i piatti, farsi la doccia, sgranare i fagioli, piegare i panni, camminare, cucinare, etc.;
- compiere l’azione scelta volgendo la mente e il focus totalmente al respiro, dapprima, per poi spostare gentilmente l’attenzione ad ogni singolo gesto che si compie;
- prendere consapevolezza di ciascun movimento, restare con la mente e col respiro nel gesto, per pi scivolare fluidamente al gesto successivo, essendone profondamente coscienti, ma senza esprimere alcun giudizio;
- accogliere ogni stimolo esterno alla pratica (rumori, pensieri) sospendendo la valutazione e lasciando andare, per restare presenti nel momento e nel flusso dell’azione consapevole, in naturale sincronia con il ritmo spontaneo del respiro.
I benefici della meditazione attiva
- Calma la mente ed il respiro.
- Allena alla respirazione consapevole.
- Facilita la concentrazione.
- Favorisce l’osservazione dei dettagli fornendo un nuovo punto di vista su cose/situazioni che spesso si danno per scontate.
- Apre la percezione consapevole di essere parte di un flusso.
Meditazione vuol dire mettere la mente in disparte, così che non interferisca più con la realtà e tu possa vedere le cose per ciò che sono.
-Osho-
Che cos’è il Karma Yoga?
Il Karma Yoga è una disciplina antichissima molto simile, per certi versi, alla meditazione attiva, ma con la precisa finalità di spogliarsi completamente dell’attaccamento e dell’ego, per raggiungere un profondo stato di armonia cosmica con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda. In questo modo non si crea Karma, poiché l’azione diventa “vuota”.
Anche il Karma Yoga si pratica svolgendo delle azioni semplici, come fare giardinaggio, dipingere una parete, accendere il fuoco.
Durante la pratica del Karma Yoga:
- la respirazione è consapevole;
- l’azione si svuota di ogni finalità ed aspettativa;
- si sospende il giudizio e la valutazione;
- ci si stacca dal desiderio di raggiungere uno scopo;
- si lascia andare l’idea di ricevere un beneficio o una ricompensa per lo svolgimento dell’azione stessa.
I benefici del Karma Yoga
- Nutre l’attitudine al non attaccamento.
- Annulla la centralità dell’ego.
- Sviluppa la percezione di essere parte di un Tutto Cosmico.
- Calma la mente e lo spirito.
- Armonizza la nostra energia pranica con quella di tutto ciò che ci circonda.
Il Karma-yoga ci insegna a come lavorare per il lavoro, non-attaccati, senza preoccuparci di ciò che si compie, ci insegna anche perché dovremmo lavorare. Il karma-yogi lavora perché è la sua natura, perché sente che è un bene per lui fare così, e non ha alcun obiettivo oltre quello. La sua posizione nel mondo è quella di un donatore, e non si preoccupa mai di ricevere nulla. Sa che sta donando, e non chiede nulla in cambio, e perciò evita la presa della sofferenza.
-Vivekananda-