Giorni di luglio roventi, in cui il giallo sole impera tutt’attorno, fra campi di grano ormai in mietitura e di girasoli fieri nel pieno del loro splendore.
Io continuo sulla via dello studio e del lavoro per la realizzazione del progetto bellissimo che verrà alla luce in autunno e che non vedo l’ora di presentarvi.
Ogni tanto, però, sull’onda del caos creativo, mi viene voglia di impegnare le mane in raccolte, impasti e produzioni, di tornare centrata sulle radici del mio essere qui ed ora.
Allora metto da parte il pc, i libri, i quaderni e mi rigenero nell’autoproduzione.
Negli ultimi giorni, in particolare, granola e confettura di albicocche e prugne.
Che cos’è la granola?
La granola è un mix di fiocchi d’avena, frutta a guscio, semi, e frutta essiccata, tenuto insieme dal miele (ma nel mio caso, in versione vegan, dal malto di riso o di miglio) e tostato in forno.
Si usa per arricchire e guarnire yogurt, frullati e macedonie di frutta, gelato, ma anche così com’è, per uno spezza fame croccante, dolce (ma non troppo) e nutriente.
Autoproduzione della granola: come si fa?
Preparare la granola in casa è semplicissimo. Vi lascio la lista degli ingredienti che ho usato per autoprodurre quella che vedete in foto, ma potete variare la frutta a guscio e quella essiccata a vostro piacimento. Una volta fatta, poi, potrete aggiungere dei pezzetti di cioccolato fondente per renderla ancora più golosa. 😉
- 600 g di fiocchi d’avena
- 200 g di mandorle
- 200 g di uvetta
- 200 g di malto di miglio (o di riso)
- 100 g di acqua
- 3 cucchiai di olio di mais
Procedimento:
- unire tutti gli ingredienti in una terrina capiente e mescolare bene
- scaldare il forno a 160° in funzione ventilata
- foderare una teglia con carta forno
- stendere il mix sulla teglia livellandolo con una spatola
- cuocere per 20-25 minuti o fino a doratura
- lasciar freddare
- spezzare grossolanamente per ottenere la granola
- conservare in vasi di vetro a chiusura ermetica
Un’autoproduzione facile, veloce, alla portata di tutti, nella quale poter coinvolgere anche i bambini e che entra a pieno titolo nella categoria: “minima spesa, massima resa”.
Confettura fatta in casa
Essendo luglio il mese dell’abbondanza, quanto a frutti selvatici e non, ho anche iniziato a preparare le scorte invernali di confettura, della quale tutti in famiglia siamo ghiotti.
Vicino casa, a ridosso di un greppo, crescono rigogliose tre piante di quelle che noi chiamiamo prugnole selvatiche, ma che in realtà sono marusticani o rusticani, con fronde stracariche di frutti maturissimi. Io e Stella siamo andate a raccoglierne a piedi, armate di cestino, e ce ne siamo portate a casa un bel po’, lasciandone ancora chili e chili sulle piante.
- Ho semplicemente lavato i frutti, eliminato i noccioli
- e poi fatto cuocere i prugnoli con 1/4 del loro peso di zucchero di canna integrale tipo Dulcita (4 kg di prugnoli/1 kg di zucchero).
- Dopo una un’ora di bollore ho frullato tutto con frullatore ad immersione
- e lasciato cuocere ancora a fuoco lento per altre tre ore, mescolando spesso con un cucchiaio di legno, senza coperchio, in modo da far evaporare quanto più liquido possibile.
- Intanto ho preparato dei vasetti di vetro riciclati, puliti e sterilizzati in acqua bollente, nei quali
- ho poi versato la confettura ancora bollente.
- Ho avvitato bene i tappi dei barattoli
- e disposto questi ultimi capovolti sul tavolo per fare in modo che si creasse il sottovuoto.
La mattina seguente la marmellata era pronta per l’assaggio ufficiale: squisita e dalla consistenza perfetta!
Per la confettura di albicocche, invece, pur seguendo lo stesso identico procedimento, ho usato solo 100 g di zucchero per kg di frutta, ottenendo un risultato egualmente ottimo, ma dal gusto più delicato e leggermente asprigno (data la minima quantità di zucchero usata, trattasi di composta, in realtà).
Il valore dell’autoproduzione
Qualcuno si starà chiedendo: ma chi te lo fa fare, con questo caldo, di star dietro a forno e fornelli per ore?
La mia risposta è sempre la stessa: lo faccio per il valore che l’autoproduzione porta nella mia vita e di quella di chi amo.
Autoproduzione è:
- poter scegliere con cura gli ingredienti da usare
- risparmiare imballaggi/ rifiuti all’ambiente
- dedicare del tempo di qualità a me stessa e alla mia famiglia
- riscoprire il “saper fare”
- nutrire l’intelligenza creativa
- stabilire una connessione con i doni della terra
- ottenere qualcosa di unico ed eccezionale, preparato con amore e dedizione, al di sopra di qualunque valore economico
E voi, state preparando scorte di frutta e verdura per l’inverno? Vi piace dedicarvi all’autoproduzione in cucina? Quali sono le vostre specialità?
Fatemelo sapere nei commenti qui sotto!
Prima di salutarvi, però, ci tengo ad invitare chi non lo avesse ancora fatto a scaricare gratuitamente la GUIDA AD UNA DISPENSA SANA VEG in cui poter trovare i must have in dispensa, consigli per una spesa intelligente e sostenibile ed idee per piatti semplici, gustosi e 100% veg. Scaricando la guida potrete ricevere ogni settimana delle mail con nuovi spunti, ricette e consigli per un approccio più consapevole alla cucina. Io vi aspetto: sarà un percorso ricco di ispirazioni ed esperienze condivise!
A presto!
vittoria
Cara Valentina, io per sterilizzare i vasi li lavo e li metto in forno a 100 gradi: in 5 minuti si asciugano e sterilizzano contemporanemamente. Io mi trovo molto meglio così che a dover “pescare” vasi bollenti da pentoloni d’acqua, considerando anche la mia goffaggine 🙂
Un’altra cosa che ho fatto quest anno è una enorme produzione di succo. AVendo piovuto molto a maggio, la frutta era saporita ma acquosa. Dunque cuocio la frutta, che rilascia la sua acqua (succo). Scolo, separo il succo dalla frutta ormai cotta (circa mezzora), poi misuro il succo e aggiungo lo zucchero, riscaldo sciolgo e imbottiglio. Peso la frtta cotta, aggiungo zucchero cuocio 15 minuti e metto nei vasetti. In questo modo accorcio molto i tempi di cottura e anzichè fare evaporare tutto l’acqua/succo, lo tengo nelle bottiglie. E’ la prima volta che lo faccio ma mi sembra una buona soluzione, e nemmeno ti devo dire quanto sono buoni il succo di amarene e quello di albicocche 🙂 Spero di averti dato due buoni consigli 🙂 ti abbraccio
Naturalentamente
Ciao, Vittoria!
grazie infinite per i tuoi utilissimi consigli e soprattutto per averli condivisi qui sul blog: sicuramente saranno di aiuto ed ispirazione alle altre lettrici.
La sterilizzazione dei vasetti in forno è una genialata e nella tua goffaggine in fase “ripescaggio vasetti dall’acqua bollente” mi ci ritrovo in pieno. 😀
Un abbraccio di luce
Marika Nadali
Mi trovi perfettamente d’accordo, anche per me l’estate è il periodo delle “conserve” e in più avendo acquistato l’essiccatore mi dedico anche a riempire vasetti di preparati per minestroni, avendo tanta verdura a disposizione (la acquisto da un contadino, fresca fresca), poi frutta, verdure varie ecc. Mi diverte, mi soddisfa e questo inverno mi ritrovo con le verdure e la frutta primavera estate, pronte per essere reidratate e consumate. Buon lavoro, ciao
Naturalentamente
Ciao, Marika!
Sai che l’essiccatore è nei miei pensieri da anni, ormai? Non mi sono mai decisa a comprarlo per vari motivi, ma ogni anno che passa ne ho sempre più voglia.
Un abbraccio e a presto
Donatella
Ciao Vale, mi ero persa questo post ma rimedio ora…
Anch’io sterilizzo i vasetti in forno, è una gran comodità, anche se quest’estate non è stato il massimo!
La granola mi attira, non l’ho mai fatta. Per le confetture invece mi piace sperimentare vari abbinamenti, prugne e pere è stata l’ultima produzione e fra un po’ penso di rifare zucca e amaretti.
Grazie per i tuoi consigli sempre preziosi
Donatella
Naturalentamente
Zucca-amaretti deve essere eccezionale!!
Un abbraccio, cara
Daria
Ciao cara, mi hai fatto tornare la voglia di granola che da un po’ non preparo visto che la colazione è di sola frutta… ma quasi quasi! Anche qui appena ho frutta a disposizione si va di marmellate e di frutta essiccata e pure io uso il metodo forno. Se riciclo i tappi (quelli non rovinati) li passo con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol bianco da liquori (poi evapora col calore…).
A presto!
Daria
Naturalentamente
Grazie per la dritta dei tappi: la metterò in pratica.
Bravissima per le colazioni fruttariane: io non riesco più, come facevo un tempo, a mangiare frutta a colazione tutti i giorni. Certe volte sento proprio la necessità di qualcosa di caldo.
Un abbraccio a tutti voi, a presto!