Cosa sono le mele cotogne?
Le mele cotogne sono i frutti del cotogno, pianta antichissima, già coltivata dai Babilonesi, prima, e dai Greci e Romani, poi. Questi consideravano le mele cotogne frutti sacri, simbolo di abbondanza e fertilità, doni squisiti e preziosi, graditissimi agli dei.
Essendo un albero molto rustico, il cotogno è facile da coltivare e, se avete anche solo un fazzoletto di terra, vi consiglio di adottarne uno: a Primavera potrete riempirvi gli occhi con la meraviglia della sua ricca ed elegante fioritura.
Oggi, sebbene ormai quasi dimenticata, la mela cotogna è un frutto autunnale ancora diffuso nelle campagne italiane e matura tra la fine di settembre ed ottobre. Ha un aspetto poco invitante, perché di forma irregolare e bitorsoluta, un sapore asprigno e una consistenza molto dura, che la rendono un frutto poco apprezzato da consumare crudo.
Le mele cotogne, se cotte, sanno dare il meglio di sé, non solo nella cotognata, ma anche nella composta che, grazia alla grande quantità di pectina contenuta nel frutto, si distingue per la cremosità oltre che per il delizioso sapore.
Credo che quella di mele cotogne sia la mia composta preferita, perché racchiude in sé tutto il meglio del comfort food: cremosità, dolcezza, profumo di antico, ricordi d’infanzia, essenza d’Autunno (la mia stagione preferita…l’avevo già detto millanta volte, vero?!).
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Come si prepara la composta di mele cotogne?
La composta di mele cotogne dà il meglio di sé con l’uso delle spezie.
Ecco il semplicissimo procedimento (dosi per 15 vasetti):
- 4 kg di mele cotogne
- 750 g di zucchero di canna integrale tipo Dulcita
- 5 frutti di anice stellato
- 3 stecche d cannella
- 4 bicchieri di acqua
Occorrerà lavare ed asciugare le cotogne, tagliarle in 4 spicchi ed eliminare il torsolo ed eventuali parti guaste. Tagliare ulteriormente i frutti a pezzettoni e trasferirli in una pentola capiente dal fondo spesso, assieme allo zucchero, alle spezie e all’acqua. Chiudere la pentola con coperchio ed accendere il fornello; cuocere a fuoco dolce per un paio di ore dall’inizio del bollore, mescolando di tanto in tanto. A questo punto le mele saranno molto morbide, ormai disfatte, quindi eliminare le spezie e frullare con frullatore ad immersione.
Ora si potrà trasferire la composta in barattoli di vetro sterilizzati (tramite bollitura) e asciutti. Munirsi di guanto da forno per l’operazione di travaso in modo da evitare scottature. 🙂
Ogni vasetto riempito con la composta ancora bollente va chiuso con capsula ermetica e immediatamente rovesciato in modo da produrre effetto sottovuoto.
Quando le conserve si saranno completamente raffreddate, si potranno disporre i vasetti in dispensa o in altro luogo fresco ed asciutto.
La composta di mele cotogne è pronta all’uso per deliziose colazioni e merende, sia da spalmare sul pane che per la preparazione di dolci e crostate.
Non mi resta che augurarvi una buona autoproduzione!
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Michele Callegaro
Troppi zucchero!
Magari malto o succo d’acero..?
Naturalentamente
Ciao Michele!
Certo, volendo si può dolcificare con il malto, ma, dato che noi non usiamo mai alimenti contenenti zucchero, la coccola di una composta con una bassa percentuale di zucchero (750 g su 4 kg di frutta) ce la concediamo volentieri, poiché credo fermamente che la rigidità e la demonizzazione di certi alimenti siano più tossici di certi alimenti stessi. La consapevolezza con la quale ci si nutre fa la differenza.
Un abbraccio.
Grazia Cacciola - Erbaviola.com
assolutamente d’accordo! 750 su 4 kg è davvero il minimo… diminuendo ancora bisognerebbe consumarla entro il mese e tenerla in frigo 🙂
p.s. adoro adoro adoro la cotognata! Io ci metto anche una spolverata di noce moscata, prova, vivacizza tutti gli altri aromi della cotognata!
Naturalentamente
La prossima volta ce la metto, allora! Mi piace tantissimo la noce moscata, ma l’ho sempre usata solo nelle preparazioni salate. Grazie per il consiglio!
Marika Nadali
Buonissima la confettura di mele cotogne, e mi piace molto la tua ricetta che copierò.
Naturalentamente
Ciao, Marika!
Mi fa piacere, fammi poi sapere se ti piace. Un abbraccio
Flavia Orlandi
Pensavo fosse più complicato fare la marmellata..se trovo delle mele cotogne sicuramente la riprodurró!
Naturalentamente
Ciao, Flavia!
No, è semplicissimo ed è una pratica rilassante che dà tante soddisfazioni. Per la serie: minima spesa massima resa. 🙂
Marzia
Ieri ho preparato la composta di mele cotogne !È buonissima e molto profumata!Grazie per le tue bellissime e buonossime ricette!
Naturalentamente
Che bello, Marzia! sono felicissima che la ricetta ti sia stata utile e che tu l’abbia realizzata. 🙂
Grazie a te per essere passata di qua a lasciare un feed back.
Ti abbraccio
Ilenia
Ciao ho appena acquistato le mele cotogne xke’ vorrei provare a fare la tua marmellata… ma vorrei dimezzare la dose i 4kg d mela è già da pulita e sbucciata?oppure frutto integro?grazie ti scriverò dopo averla fatta col risultato finale..buon pomeriggio
Naturalentamente
Ciao, Ilenia!
I 4 kg sono intesi per mele già pulite, ma non sbucciate, poiché io le cuocio con la buccia. 🙂
Aspetto tuo feedback, allora! un abbraccio
Marta Salvatori
Ciao Valentina, volevo chiederti se la stessa ricetta può essere applicata per la preparazione di composte di altri frutti….come ad esempio per le pesche..Grazie! Un abbraccio.
Naturalentamente
Ciao, cara!
No, non esattamente, perché le mele cotogne sono molto ricche di pectina, quindi la confettura ha bisogno di meno cottura, restando subito molto soda.
Sto appunto scrivendo un post su come autoprodurre composta di pesche e di albicocche. 🙂
Naturalentamente
Post appena pubblicato! Spero possa esserti utile. 🙂