Ritorno a parlare di allattamento a termine: un tema che fa ancora tanto scandalo, che infervora gli animi, che spesso è considerato tabù. Sì, ancora oggi, nell’anno 2019. Ed approfitto proprio della Settimana Mondiale dell’Allattamento per farlo.
In altre occasioni ho condiviso le mie-nostre esperienze, sia qui sul blog (ARTICOLO #1, ARTICOLO #2, ARTICOLO #3) che attraverso i social, venendo anche apostrofata come esibizionista, sfrontata, esagerata, indelicata, inopportuna e morbosa. Giudizi arrivati sempre da donne, per lo più mamme, purtroppo.
Da alcuni mesi si è pressoché conclusa anche la terza esperienza di allattamento in casa Naturalentamente. Dopo quasi 9 anni di allattamento no stop, fra gravidanze e tandem, trascorrere le giornate e le nottate senza nessun cucciolo appeso al seno è qualcosa di nuovo. Come se avessi perso memoria del pezzo di vita trascorso senza dispensare latte, prima di diventare mamma.
Come si chiude l’allattamento a termine?
Da un po’ Stella cercava il seno solo due volte al giorno: di pomeriggio, per il sonnellino pomeridiano, e la sera, per addormentarsi. Il 24 novembre, causa mio impegno di lavoro, avevo lasciato i bambini da mia madre, con la quale avrebbero cenato, si sarebbero preparati per la notte ed addormentati. Io sarei tornata a prenderli intorno alla mezzanotte. Nutrivo poche speranze sull’addormentamento di Stella, poiché si era sempre rifiutata di dormire persino con il babbo, associando a me e al seno il momento delicato dell’addormentamento. Invece, causa prolungamento inaspettato del mio impegno, la piccina, stanca di aspettarmi, è crollata fra le braccia di Morfeo. Anzi, della nonna. Non si è nemmeno accorta del trasferimento in auto e poi a letto, ed ha continuato a dormire fino al mattino, con soli due brevi risvegli, risolti con coccole e baci.
Incredula per l’accaduto, visti i soliti focosi ed irremovibili rifiuti di Stella ad addormentarsi senza di me (con la giustificazione “non riesco a dormire senza latte!”), la mattina successiva ho deciso di parlarne con lei.
Dopo un abbraccio stretto, occhi negli occhi, la sua pelle ancora calda di cuscino, le ho fatto i complimenti per essersi addormentata con la nonna, come fratellone e sorellona e le ho fatto notare di esserci riuscita senza il latte di tetta. Dapprima un po’ perplessa, si è illuminata in un sorriso di soddisfazione dicendo: “Allora sono cresciuta!”. Uno di quei momenti in cui una mamma non sa se piangere di nostalgia, di gioia, di gratitudine o di sollievo.
Forte di questo evento, ogni sera a seguire, al momento di dormire, le ricordavo che potevamo leggere, cantare e coccolarci senza necessità del seno, perché ci era già riuscita con la nonna, perciò ci sarebbe sicuramente riuscita ancora. Dopo 6-7 sere non è stato più necessario ricordare l’accaduto: la nuova routine si era stabilita nei tempi più dolci e nella modalità più spontanea e Stella ormai si addormentava facilmente senza ciucciare. Dopo un primo periodo in cui persistevano uno o due risvegli notturni, tutti risolti con coccole e baci, la pulcina ha iniziato a dormire fino al mattino, regalandomi la sublime ed ormai dimenticata sensazione di una dormita no stop di 7 ore.
Ci restava l’appuntamento fisso del riposino pomeridiano che, onestamente, è sempre stato motivo di rilassamento e tenerezza anche per me. Mi piaceva stendermi sul letto accanto a lei e addormentarci insieme mentre la allattavo, per poi risvegliarci ricaricate per affrontare il resto della giornata.
Ma il 7 marzo un impegno di lavoro mi ha tenuta fuori casa proprio nell’ora della siesta e lei ha piacevolmente scoperto che non andare a dormire il pomeriggio significa giocare con fratellone, sorellona e cuginetti. Morale della favola: non ha mai più voluto fare il riposino pomeridiano, sicché si è dimenticata anche della tetta.
Io, devo ammetterlo, ho sentito la mancanza di quel nostro intimo momento: se di notte è stato un gran sollievo riprendere a dormire per 7 ore filate, dopo 9 anni di risvegli continui, il pisolino pomeridiano è da sempre una pausa che amo, ancor di più se accompagnato dall’allattamento.
Sono passati 5 mesi e nuovi equilibri hanno preso il via nelle nostre giornate. I rituali del riposo e della sera vanno mutando anche col crescere di Elena ed Attilio, ma la meraviglia di trovarci tutti insieme resta.
L’allattamento a termine è un percorso che si chiude in modo spontaneo e proprio la naturalezza che lo caratterizza rende semplice l’adattamento del bambino, della mamma e della famiglia tutta a nuove dinamiche. Non c’è un percorso giusto o uno sbagliato: esiste solo il percorso unico ed irripetibile di ciascuna diade mamma-figlia/o.
In questi mesi, tuttavia, ci sono stati dei piccoli ritorni al passato, da parte di Stella. Momenti di particolare stanchezza e un paio di episodi di febbre che l’hanno portata a cercare il conforto del seno, che non le ho negato, naturalmente. Con grande stupore e gratitudine da parte di entrambe il latte è ancora lì, bianco e dolce come sempre.
Si chiude un cerchio importante, il mio corpo fluisce verso un altro cambiamento, il cuore e le emozioni si sintonizzano su frequenze inesplorate. Il viaggio continua verso orizzonti luminosi e noi siamo sempre qui, pronti a vivercelo tutto, con il solito entusiasmo di famiglia in cammino.
P.S. prestissimo scriverò anche per il magazine online di Bio Ambassador sul tema bimbi ed ecologia. Tenetelo d’occhio: vi aspetto!!
Daria
Anche per me sono stati 9 anni e mezzo, forse facendo bene i conti quasi 10 fra tutti e tre e per tutti è stato un distacco lento e concordato. Sono stati anni molto teneri e si, come dici tu, si ritorna ad una dimensione un po’ diversa, ma non meno bella nella relazione con i piccoli e nella vita quotidiana. Non ti nascondo che mi sono capitati momenti di nostalgia per la velocità di addormentamento, la calma e il riposo che regalavano anche a me!
Naturalentamente
Quelle sensazioni di calma e riposo che l’allattamento conferisce alla mamma mancano anche a me. Un abbraccio
Elle
Ho sempre trovato affascinate l’allattamento, non avendolo mai provato (nemmeno dall’altra parte, percé mia madre non aveva latte o forse c’era ma non usciva, e sono stata nutrita a tè nei primi giorni all’ospedale, poi latte in polvere, credo), e in generale la vita naturale, di cui il parto in casa e l’allattamento fanno parte. Ma ne so poco e niente, mi sono stupita di scoprire che può essere doloroso, e anche che il latte continua ad esserci anche per anni (ho sempre conosciuto donne che allattavano per un anno o poco più, come se dopo il latte sparisse). Mi è sempre piaciuto il tuo modo di vivere l’esperienza di mamma ^_^ Ora la domanda: il latte va via se non stimolato? COme funziona la fine dell’allattamento per il corpo della mamma?
E complimenti per la collaborazione con il magazine!
Naturalentamente
Ciao cara!
Vengo subito alle tue domande: il corpo smette di produrre latte se il seno non viene più stimolato dalla suzione. Nelle prime settimane di vita, infatti, è fondamentale che il neonato sia attaccato al seno il più tempo possibile, tutto il tempo che necessita, poiché solo così la mamma potrà produrre la quantità di latte necessaria al suo nutrimento. E’ per questo che biberon, ciucci e altri surrogati possono interferire in maniera negativa: calmare il pianto del neonato con la camomilla eviterà un’ulteriore stimolazione della produzione del latte da parte della mamma, col risultato, alla lunga, di far “finire il latte”. Perdona la spiegazione mooooolto esemplificata, ma in linea di massima è questo che succede. per lo stesso motivo si dice che tutte le mamme (sane) hanno il latte: nessuna è senza latte! Piuttosto possono mancare le condizioni ideali per la produzione sufficiente dello stesso, quali contatto pelle a pelle, allattamento a richiesta e senza orari, etc. Quando i bimbi sono più grandi e già svezzati, come Stella, per esempio, il latte continua comunque ad esserci anche fino a dopo un anno dalla fine dell’allattamento. Come se il corpo sapesse che un bambino allattato a termine possa comunque avere delle “regressioni” sporadiche. La trovo una cosa meravigliosa! Per quanto riguarda il corpo della mamma, ti parlerò di me e della mia esperienza: l’allattamento mi ha tenuta in super forma fisica, la migliore della mia vita, credo. Dal seno aumentato di due taglie (dalla seconda scarsa ad una quarta abbondante subito dopo i parti per poi scendere comunque ad una terza) ad un pesoforma perfetto. 🙂 Ora che ho smesso di allattare sono tornata al mio seno minuscolo da seconda scarsa, assolutamente non tonico, ma senza smagliature. Ho messo su 5-6 chili, pur restando normopeso. Per il resto, tutto come prima.
Un abbraccio e a presto!
P.S. grazie per le tue belle parole <3
Laura
Ciao Valentina,ho molto apprezzato questo tuo articolo e ti faccio i complimenti per la tua lunga esperienza di allattamento.
Ci tengo molto a fare una considerazione riguardo un concetto che hai espresso all’inizio di questo tuo post, ovvero quando scrivi che, soprattutto da parte di donne, sui social sei stata definita “esibizionista”,”morbosa” ecc…
Ebbene,io ti seguo su Instagram,anche se mi tocca ammettere che sono una di quelle che non commenta mai, e in effetti avevo notato che da un po’ di tempo, rispetto agli anni passati, non pubblicavi più le SPLENDIDE foto (io le trovo meravigliose) di allattamento con i tuoi figli. Ho temuto che non le stessi pubblicando più proprio per via delle cattiverie di qualcuno sui social e ci tenevo dal profondo del cuore a dirti che è anche grazie a quelle foto se ho trovato la forza di allattare a termine mio figlio contro il parere di tutti quelli che erano intorno a me! In sostanza quello che voglio dirti è che non so se qualche brutta persona, qualche povera donna invidiosa,ti abbia ferito magari insultandoti sui social ma ti prego di non farti mai abbattere per questo perché non hai idea di quante mamme hai aiutato, ispirato o anche solo tranquillizzato nel momento in cui si sentivano come aliene solo perché allattavano il figlio di 4 anni contro il parere di tutti…
Ormai il tuo percorso di allattamento mi pare di capire che sia definitivamente concluso,ma sappi che grazie ai tuoi post e si, anche grazie alle foto di allattamento che negli anni hai pubblicato sui social,ci sono mamme che trovano la forza di proseguire un percorso che spesso è osteggiato da tutti.
È per merito tuo che il cosiddetto hashtag #ioallattoallalucedelsole avrà sempre un valore speciale, quello di ricordarmi che non sono l’unica a condividere il percorso dell’allattamento a termine. Grazie Valentina 🤗
(Spero di non essere stata troppo smielata ma le parole che ho scritto mi arrivano dal cuore,davvero)
Naturalentamente
Grazie, Laura. le tue parole e la tua vicinanza di sentimento e cuore mi scaldano davvero e mi danno la conferma di come siamo tutt* unit* dalle medesime emozioni, dal medesimo sentire, come un filo che ci tiene tutt* unit* nonostante le distanze fisiche. Aver creato una rete umana virtuale attraverso questo blog è un piacere grande: avere la conferma che sia un luogo di comunione e conforto è per me un dono prezioso.
Per le foto, non, non ho smesso di pubblicarle per paura dei giudizi o dei commenti: credo che chi getti parole poco gradevoli su un gesto compiuto per spargere bellezza e amore (l’intento primo delle foto di allattamento che ho sempre pubblicato) abbia maggiormente bisogno proprio di quella bellezza e di quell’amore, perché magari non ha avuto la fortuna di poterne ricevere abbastanza. Semplicemente, il mio essere mamma di latte è giunto al termine, salvo qualche sporadica poppata che ancora Stella (quasi 4 anni) richiede.
Negli ultimi mesi sono stata impegnata in un progetto di cucina naturale e consapevolezza alimentare (di cui scriverò presto anche qui), quindi il mio focus nella creazione di contenuti sia sul blog che sui social si è spostato su quegli argomenti. Ma tornerò a scrivere i miei pensieri e a raccontare le nostre esperienze di genitorialità lenta e dolce, promesso.
Ti-vi mando un forte abbraccio,
Valentina
Laura
Tranquilla, è sempre un piacere leggerti e frequentare questo blog, anche quando si parla di argomenti che sono meno affini ai miei interessi,come la cucina naturale. Tra l’altro anche in quell’ambito ho imparato molte cose nuove grazie ai tuoi articoli!!
Ho una domanda da farti: il latte ti è rimasto anche se tua figlia fa solo delle poppate sporadiche? Io ho sempre saputo che il latte c’è fintanto che il bimbo/a si attacca al seno con un’alta frequenza…
Oppure nel vostro caso più che un nutrimento si tratta di una coccola?
Sono curiosa, su questo tema non si smette mai di imparare ❤️
Naturalentamente
Sì, il latte c’è ancora. 🙂
Laura
Ciao Vale ❤️ intanto ne approfitto per fare gli auguri di buon anno nuovo a te e alla tua famiglia!
Poi volevo dirti che rileggendo la nostra conversazione, sarò sincera mi incuriosisce molto il fatto che tu abbia ancora il latte…non nel senso che io penso tu non abbia detto la verità ma perché mi chiedo: se tua figlia Stella fa soltanto delle poppate sporadiche come hai detto, non ti succede che il seno ti si gonfia di latte rischiando gli ingorghi? A me se mio figlio salta una poppata o se per un giorno non riesco ad allattarlo capita automaticamente e devo usare il tiralatte oppure fare la spremitura…
Boh sono semplicemente curiosa ☺️
Ti ribadisco gli auguri sinceri a tutti voi, ciao
Naturalentamente
Ciao, cara! auguri anche a te!
Gli ingorghi sopraggiungevano come hai detto tu, ma quando i bimbi erano piccoli e il seno era ancora parte integrante della loro alimentazione. Ora ho il seno “sgonfio” da molto tempo, tornato alle dimensioni pre maternità, però continua ad esserci latte se stimolato. Questo perché Stella ha ormai quasi 4 anni e il corpo lo sa bene. Il latte di adesso ha proprietà nutritive del tutto diverse a quelle che aveva fino ad un anno e mezzo fa, anche… E’ tutto perfetto, come Natura vuole. 🙂
Laura
Grazie per la spiegazione! Non c’è che dire, il corpo umano (in particolare quello femminile) non la smette mai di stupirmi. La natura ha davvero pensato a tutto ☺️
Naturalentamente
Sì, hai proprio ragione. niente viene lasciato né succede per caso. Se solo riuscissimo a metterci più profondamente e più spesso in ascolto del nostro corpo, troveremmo tante risposte.
Un caro abbraccio