Torno con una nuova intervista, ancora una donna coraggiosa e tenace, che nella vita ha saputo accogliere il dolore, superarlo ed infine trasformarlo in qualcosa di utile e risolutivo per gli altri.
Sto parlando della dottoressa Zaira Salemi, psicologa psicoterapeuta esperta di Psicologia Nutrizionale.
Mi sono imbattuta sul suo cammino per i molti aspetti che ci accomunano nell’approccio verso l’alimentazione: dalla scelta dell’autosvezzamento per i figli allo sviluppo di una certa consapevolezza alimentare per il benessere di tutta la famiglia.
Zaira è una testimone perfetta delle pacifiche rivoluzioni che tanto piacciono a Naturalentamente ed è proprio per questo che le ho chiesto di condividere con tutt* noi la sua esperienza di trasformazione di una difficoltà in opportunità di crescita per se stessa e di guarigione per gli altri.
Con piacere e gratitudine vi presento Zaira Salemi, psicologa psicoterapeuta, esperta di Psicologia Nutrizionale.
Cara Zaira, ti va di raccontarci in breve quando hanno avuto origine i tuoi problemi alimentari e come tu e chi ti stava accanto vi siete accorti che si trattava di un vero e proprio disturbo alimentare?
I miei problemi sono iniziati intorno ai 16 anni, nell’estate tra la seconda e la terza superiore ed è iniziato tutto con l’idea di fare una dieta per perdere qualche rotondità. Con il senno di poi posso sostenere che non ne avrei avuto alcun bisogno, anzi ero già piuttosto magrolina.
E’ passato molto tempo prima di renderci conto che si trattava di un vero e proprio disturbo alimentare. I miei genitori pensavano che i miei comportamenti fossero riconducibili ad una semplice “crisi adolescenziale” e che la mia dieta non fosse niente di più di una moda del momento, che sarebbe presto passata. A volte i disturbi alimentari possono essere nascosti così bene da chi ne soffre che neanche le persone che vivono con te, della stessa famiglia, se ne accorgono.
Come hai reagito di fronte all’evidenza dei fatti?
Mi sono sentita persa e senza una guida alla quale potermi affidare: temevo il confronto con i miei genitori per paura di deluderli e dall’altra parte mi vergognavo a parlarne con gli amici. Mi sono sentita sola: non sapevo come fare per chiedere aiuto.
Quale percorso hai seguito per ristabilire equilibrio, salute e serenità nella tua vita?
E’ stato un lungo percorso da autodidatta, in cui cercavo di mettere in atto delle strategie, ma sempre con scarsi risultati. Questo mi ha fatto sentire ancora più sola e disperata. Con il tempo ho realizzato che il primo passo da compiere fosse smetterla con le diete drastiche e restrittive, perché avevo capito che avevano un effetto negativo sulle capacità percettive del mio cervello. Da quel momento mi sono convinta a rivolgermi ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi alimentari per poter perseguire un vero e proprio percorso di guarigione.
A che punto della tua vita hai realizzato di aver definitivamente superato lo scoglio e di poter trasformare questa tua esperienza dolorosa in opportunità per aiutare gli altri?
Il percorso di guarigione è stato lungo e travagliato, fatto di alti e bassi, di ricadute, di momenti in cui ci si rialza. Ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che i giorni “sì” aumentavano rispetto alle giornate “no”: diventavo sempre più libera dai condizionamenti delle diete e dai meccanismi patologici che stanno dietro ai disturbi dell’alimentazione.
Quando mi sono sentita finalmente guarita, volevo solo lasciare questo capitolo per sempre alle mie spalle, chiuso in un cassetto, nel dimenticatoio e assolutamente segreto. Non volevo parlarne né metterne a conoscenza le persone che magari avevano vissuto accanto a me tutti quegli anni senza accorgersi di nulla.
Ci sono voluti diversi anni per capire che questa mia vulnerabilità potesse costituire un valore aggiunto per la mia professione di psicoterapeuta. Mi sono resa conto che riuscivo a connettermi più facilmente con le pazienti affette da disturbi alimentari e anche a rappresentare una sorta di esempio che la guarigione può davvero avvenire e stabilirsi sul lungo termine, per tutta la vita. Anche chi pensa di essere spacciata, perché il disturbo alimentare ha ormai rovinato la propria vita e non c’è scampo, può trovare aiuto nella mia esperienza, testimonianza che nella vita c’è sempre la possibilità di fare delle scelte diverse, di lavorare giorno dopo giorno per migliorarsi e per guarire, di ritrovarsi dopo qualche anno ad essere una donna completamente diversa, più felice, più consapevole, più soddisfatta. Una donna che si ama, che pensa al futuro senza il problema fisso di quanto pesare, cosa e quanto mangiare, senza l’ossessione della propria immagine corporea.
Come ti poni, nella tua professione, di fronte alle persone con disturbi alimentari e quanto la tua esperienza vissuta ti aiuta ad entrare in sintonia con loro?
L’esperienza diretta di questo problema vissuto sulla mia pelle rappresenta sicuramente un vantaggio per entrare in sintonia con le mie pazienti, che si sentono profondamente capite e riescono a fidarsi di più delle istruzioni, delle tecniche, del tipo di terapia che consiglio. Vedono in me che a distanza di tempo il loro disturbo può essere completamente cancellato. Quando le mie pazienti vengono a conoscenza della mia storia, solitamente si commuovono e mi fanno tantissime domande su di me e sulla mia storia. Io cerco sempre di raccontarmi come un caso, come una persona, spiegando che siamo tutte diverse e che ognuna deve seguire il proprio percorso specifico ed individuale. Mi fa piacere rappresentare la guarigione, ma non voglio essere un modello che loro devono seguire, perché ognuna di loro è straordinaria a modo proprio ed ognuna di loro dovrà realizzare se stessa in maniera peculiare. E’ proprio questo che faccio con il mio lavoro: aiuto le persone a sbocciare. Mi piace molto la metafora del fiore, perché penso che guarire da un disturbo alimentare rappresenti l’apertura dopo un lungo tempo di chiusura. Guarire definitivamente da un disturbo alimentare è come fiorire, ri-fiorire nuovamente e quindi realizzarsi come individuo.
Dal tuo sito vedo che hai creato e reso disponibile gratuitamente un mini corso per superare la bulimia e l’alimentazione compulsiva. Di cosa si tratta?
Sono molto felice di poter parlare del mio mini corso “I 3 segreti per sbloccarsi dalla bulimia e dalle abbuffate” perché è da tempo che volevo offrire uno strumento gratuito a tutte le persone che mi seguono in modo da poter spiegare meglio il mio approccio per trattare la bulimia, le abbuffate compulsive e il binge eating.
Questo minicorso prevede una guida PDF più alcuni video formativi che mettono in luce i 3 step fondamentali, i 3 segreti, della terapia efficace per superare il disturbo alimentare, che sono stati poi gli stessi seguiti anche da me. E’ importante presentarli come tre capisaldi tra loro interdipendenti: una terapia non può essere completamente efficace se manca uno di questi tre.
E’ possibile scaricare il mini corso da QUI.
Che tipo di feedback hai ricevuto da chi ha scaricato il tuo mini corso?
E’ stupendo ricevere quotidianamente dei feedback e constatare come ogni persona rimanga più colpita da uno dei tre segreti in particolare, che probabilmente è quello che è stato più inaspettato per lei, quello sul quale non aveva mai pensato di lavorare. Mi scalda il cuore ricevere mail di gratitudine per aver esplicitato, seppur sisnteticamente, il tipo di trattamento utilizzato per raggiungere la guarigione. A volte le persone con disturbi alimentari cercano la soluzione attraverso strumenti non adatti alla loro condizione: in particolare, una ragazza si è addirittura commossa per aver dinalmente trovato, nel terzo segreto del mini corso, dopo tanti tentativi, la chiave di volta per risolvere il suo problema.
Il cambiamento sembra essere una costante nella tua vita. Da circa un anno ti sei traferita da Torino a Milano e da poco hai aperto un canale You Tube per estendere la tua attività anche online. Ci parli del tuo progetto e dei motivi che ti hanno spinta a crearlo?
Sento di poter dare il meglio di me nell’ambito dei disturbi alimentari e in quello della genitorialità. Possono sembrare due tematiche distinte, ma in realtà sono connesse fra loro, perché nelle relazioni che si creano con le figure genitoriali durante la primissima infanzia risiedono le basi per l’autostima, che è un concetto fondamentale nei disturbi alimentari. Per questo sto lavorando anche sul supporto alla genitorialità, per aiutare i genitori a costruire dei rapporti sani con i figli, in modo da poter prevenire i disturbi alimentari, che hanno come nucleo fondante proprio un difetto dell’autostima. Negli ultimi anni ho pensato di diffondere tutte le mie informazioni riguardo le trappole del mondo del “dieting” attraverso un canale You Tube ma anche la mia pagina Fb e il profilo Instagram.
Il mio progetto di Psicologia Nutrizionale è volto ad aumentare le conoscenze e la consapevolezza delle persone che soffrono di disturbi alimentari, in modo da guidarle nel trovare una aiuto professionale il più presto possibile, così da non permettere al disturbo alimentare di impossessarsi della loro vita.
Con questo nuovo progetto offri anche consulenze a distanza, giusto?
Sì, la consulenza per i disturbi alimentari può essere svolta anche online, attraverso una terapia via Skype: in questo modo posso offrire il mio aiuto anche a persone che vivono lontano da me.
Cara Zaira, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi?
Questa è una domanda bellissima e devo dirti che la parola “lentezza” per me, oggi, ha una connotazione positiva, perché la associo a momenti di relax, nei quali riusciamo a goderci le cose nell’istante in cui succedono, a goderci i nostri figli, a goderci il momento del pasto. Lentezza per me è essere consapevoli del momento presente, mentre in passato il disturbo alimentare non mi permetteva di vivere lentamente. Il disturbo alimentare ti tiene costantemente in attività, super impegnata, per non permetterti di stare sola con te stessa a pensare, a guardare dentro di te e capire cosa vuoi realizzare nella tua vita. Oggi per me la parola “lentezza” ha un significato positivo che associo alla grandissima opportunità di godere del momento presente senza pensare troppo a quello che succederà nell’ora dopo, il giorno dopo o nel nostro futuro.
Grazie davvero a questa anima bella per averci reso partecipi della sua bellissima e pacifica rivoluzione.
A prestissimo, con l’intervista ad un’altra donna testimone di cambiamento ed evoluzione personale.