Chi segue Naturalentamente da un po’sa che una delle nostre passioni è viaggiare con i bambini.
Seppur aperti a qualunque forma di viaggio e di improvvisazione, la formula che più amiamo e che più ci rappresenta è il campeggio in tenda, che ci permette di vivere in profondo contatto con la natura, riscoprendo il lato più autentico di noi stessi e della famiglia, intesa come comunità viaggiante.
Sebbene agli occhi di molti il campeggio in tenda, soprattutto con bambini piccoli al seguito, sia percepito come scomodo e complicato, noi l’abbiam visto sempre come preziosa occasione di libertà e liberazione dai ritmi prestabiliti, dal chiasso (anche quello in sottofondo), dal tutto ciò che è in sovrappiù. Probabilmente è l’Universo a chiamarci verso la vita da campo: in fondo io e Marco ci siamo conosciuti ed innamorati, 10 anni fa, proprio in un campeggio!
Abbiamo sempre scelto luoghi piuttosto selvaggi, immersi nella natura rigogliosa, sia essa di montagna o di mare; strutture spartane ma curate, senza animazione, che lascino il giusto spazio al silenzio e alla tranquillità e la possibilità ai bimbi di autogestirsi il tempo del divertimento, intervallato da necessarie e impagabili pause di noia.
In Italia esistono davvero tante realtà di questo genere, che restano fuori dai circuiti commerciali di massa e che proprio per questo riescono a mantenere alti i valori di autenticità ed accoglienza.
10 buoni motivi per scegliere il campeggio in tenda
- È una dimensione a misura di bambino, nella quale anche i più piccoli possono esprimersi ed agire in piena autonomia in un ambiente comunque protetto e sicuro.
- È una modalità di vacanza che richiede cooperazione, condivisione e spirito di gruppo: attitudini educative e fortemente stimolanti per i bambini.
- Consente di vivere tempi lenti scanditi dalla luce del sole e di sintonizzarsi al meglio coi propri bioritmi (ad esempio, ciclo sonno-veglia dei bimbi).
- Costituisce un ottimo incentivo per contrastare la sedentarietà.
- Tenda è sinonimo di essenzialità: si lascia a casa il superfluo riscoprendo il valore di ciò che è davvero necessario.
- Non c’è bisogno di giocattoli o di supporti elettronici per l’intrattenimento: la natura offre tutto il necessario per inventare giochi e stimolare fantasia e curiosità dei bambini.
- La stretta vicinanza con gli elementi naturali nutre la consapevolezza di comportamenti più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
- Dormire a contatto o comunque a ridotta distanza con la terra ha un effetto benefico sul flusso energetico del nostro organismo e di quello dei nostri piccoli.
- La tenda permette di percepire ogni più piccolo suono e rumore dell’ambiente circostante restituendo ai bambini quell’innato spirito di appartenenza alla Natura che troppo spesso viene sopito da uno stile di vita “urbanizzato”.
- La vita da campeggio offre continue occasioni di socializzazione con altri bambini, di scambio fra culture, abitudini di vita e racconti di viaggio.
Durante il nostro ultimo campeggio al Parco Nazionale della Majella ho avuto modo di documentare la nostra permanenza nel camping tramite le stories di Ig e mi sono arrivate tantissime richieste di informazione, soprattutto riguardanti i temi dell’organizzazione dei pasti e del tempo.
Equipaggiamento cucina
- Fornello a gas a due fuochi
- Mobiletto/dispensa pieghevole sul quale appoggiare il fornello
- Tavolino + 5 sgabelli pieghevoli
- Piatti, bicchieri, ciotole, tazze e posate lavabili
- 1 padella
- 1 pentola per la pasta
- 1 pentolino
- 1 colapasta
- 1 colino a maglie strette (per filtrare orzo e tè)
- 1 cucchiaio di legno
- 1 tovaglia di stoffa
- 5 tovaglioli di stoffa
- 4 strofinacci
- Contenitori ermetici per conservare eventuali avanzi e per pranzi al sacco
- Borracce
- Bottiglia termica
- 1 insalatiera
- 1 bacinella + occorrente per lavare i piatti
Con questo equipaggiamento si riesce ad organizzare i pasti per 5 persone senza problemi, fermo restando che ci sono sempre i vicini di piazzola ai quali poter chiedere in prestito qualcosa che possa servirci e che non abbiamo. La vita da campeggio è bella anche per questo: il poter dare e chiedere aiuto agli altri in qualunque momento, spassionatamente, con la sola gratitudine di “chi sta sulla medesima barca” come moneta di scambio. E spesso questa gratitudine si esplica in una birretta fresca offerta mentre picchia il sole o nella condivisione di un pasto attorno al fuoco, cose che amiamo. 🙂
E poi si ri-scopre il valore aggiunto della frugalità, la soddisfazione di poter cucinare con un decimo degli utensili e delle comodità ai quali si è avvezzi nella cucina di casa e che si danno spesso per scontati.
Provviste
Da casa:
- crackers autoprodotti
- marmellate autoprodotte
- muffin autoprodotti
- lenticchie
- pasta
- riso
- mandorle
- olio
- sale
- orzo tostato per infuso
- tè verde
- alcuni prodotti del nostro orto sufficienti per i primi giorni
- una piantina di basilico
Da acquistare in loco:
- frutta fresca
- verdura
- pane
- legumi in vetro
La nostra alimentazione quotidiana è basata su alimenti integrali, non processati, con ampio uso di frutta verdura, cereali in chicco e legumi. Quando siamo via in tenda i pasti si fanno ancora più semplici del solito: verdure crude, frutta fresca e insalate di riso imperano, insieme a pane e focacce, ammesso che riusciamo a trovarne di buona qualità in forni caserecci che usino farine decenti.
Molte lettrici mi hanno scritto per sapere cosa mangiamo quando siamo in giro, soprattutto cosa mangino i piccoli della famiglia.
Se viaggiare con i bambini è una continua fonte di meraviglia e di prospettive inusuali dal punto di vista adulto, non dobbiamo secondo me renderlo una sorta di incubo preoccupandoci esageratamente dell’organizzazione e di cosa andremo a cucinare giorno dopo giorno. Anche concedersi pasti a base di sole carote, pesche e pizza alle olive è una forma di libertà: non priviamocene! E poi, vivere a contatto con la natura 24h, sintonizzarsi col ritmo luce/oscurità , respirare aria pura, bere acqua di fonte (se si è in montagna) sono tutti fattori che mettono l’organismo in una condizione di benessere tale da non dover ricercare niente di artefatto, nemmeno sulla tavola. E questo vale anche per i bambini che, dopo un’escursione di un’ora e mezza per arrivare in un eremo sperduto, apprezzano con gusto le more di rovo raccolte durante il cammino e un vasetto di fagioli scolati al momento e mangiati con le mani. Concediamo ai nostri figli il piacere di riscoprirsi selvaggi anche sotto l’aspetto alimentare, di godere dei benefici di una vacanza al grido di “less is more”!
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Polpette fritte o al forno?
Cosa mangiare in campeggio
Di seguito, un piccolo elenco di alcuni dei piatti che generalmente consumiamo in campeggio, considerando che in 15 giorni di permanenza abbiamo mangiato al ristorante solo due volte: un pranzo, perché stava diluviando dalla sera prima e ci è stato proprio impossibile organizzarci altrimenti; ed una cena in pizzeria, al ritorno da una meravigliosa escursione alle Isole Tremiti, poiché eravamo in giro dalle 5 mattino e ci sentivamo tutti quanti esausti.
- Bruschette o friselle con pomodori, basilico e fagioli
- Panzanella
- Zuppa di orzo, lenticchie, bietole e zucchine
- Zuppa di miglio, piselli e biete
- Minestrone di verdure fresche con crostini di pane o con pastina
- Verdure grigliate e riso integrale con olio e mandorle tritate
- Pasta o riso alle ortiche
- Pasta con pomodori freschi e olive
- Insalata verde con melone e olive
- Insalata di pomodori, cetrioli e carote
- Insalata di riso con pomodori, olive, menta e piselli
- Pasta e fagioli
- Riso e lenticchie
- Polenta con i funghi
- Patate lesse con curcuma e olive
- Patate lesse schiacciate con sugo di fagioli cannellini
Io e Elena (la seienne della tribù) abbiamo spesso fatto pranzi a base di sola frutta per poi mangiare una ciotola di cereali integrali (riso o miglio) o pane nero come merenda pomeridiana; Stella (3 anni), invece, ha spesso mangiato frutta e riso per colazione; mentre Attilio (9 anni)avrebbe potuto nutrirsi di panini con pomodoro e basilico fresco e fagioli con cipolla cruda per tutte le due settimane. 🙂
Vivendo all’aria aperta 24 ore su 24, seguendo ritmi rilassati e liberando la mente dalle incombenze quotidiane , il nostro organismo si allinea con facilità ai suoi veri bisogni e ci dà segnali molto chiari sul cosa, come, quando e quanto mangiare. E’ stupefacente osservare come i bimbi siano molto competenti in fatto di autoregolazione rispetto al cibo, soprattutto se sono cresciuti nutrendosi di alimenti naturali, non industriali.
Il tempo
La parola chiave su questo fronte, in testa tutti gli atri, è LIBERTA’!
Libertà da orologi e calendari, libertà di fare quello che si vuole, libertà di cambiare rotta, libertà di non fare.
Mi è stato chiesto come faccia ad intrattenere tre bambini di 3, 6 e 9 anni in campeggio. E la risposta è sempre e solo una: si intrattengono da soli (vedi primo dei 10 motivi per scegliere il campeggio in tenda)! I camping sono solitamente recintati, quindi i bambini possono muoversi in autonomia in uno spazio protetto. Gli altri campeggiatori fungono da “vicinato” e già nell’arco di due giorni dall’arrivo si crea una sorta di dimensione da villaggio per cui i bimbi delle varie famiglie ospiti si incontrano fra le piazzole organizzandosi per esplorazioni fra tende e camper, partite a pallone, tornei di carte e di bocce, chiacchiere, girotondi, nascondino e tutti quegli splendidi giochi ed attività che una volta i bimbi facevano per strada. Frequentando noi strutture di un certo tipo (come scritto sopra, di piccole-medie dimensioni, poco affollate, senza il caos del turismo di massa), dopo alcune ore tutti conoscono o, almeno, riconoscono tutti, così tutti sono “sorveglianti” dei figli altrui. Ci portiamo dietro acquerelli, qualche libro e un mazzo di carte per eventuali emergenze pioggia (non abbiamo mai fatto un’esperienza in tenda di più di 4 giorni esente da pioggia) che ci costringano a stare chiusi in tenda per qualche ora, nient’altro. I bambini mettono in moto fantasia e creatività a partire da pietre e legnetti e sanno sempre sorprenderci con il loro starsene semplicemente seduti o sdraiati sull’erba a contemplare ciò che hanno attorno e fra le mani.
Con questo post ho voluto rispondere alle domande più frequenti che ricevo quando parlo del nostro viaggiare con i bambini in tenda, spero sia un utile spunto per l’organizzazione delle vostre prossime vacanze.
Se avete altre curiosità o se volete condividere le vostre esperienze di famiglie campeggiatrici, fatelo nei commenti qui sotto: sarò felicissima di leggervi e di rispondervi!
A presto!