Siamo già alla 24 esima settimana di questa terza gravidanza e finalmente, il 1° ottobre, è ricominciato il corso di Yoga Ratna con la mia cara insegnante. Anche durante la pausa estiva ho praticato, ma trovare la costanza della pratica senza una guida accanto non sempre è facile, soprattutto se si hanno figli che aprono gli occhi appena scendi dal letto (anche se scendi dal letto all’alba!) o se non si ama delegare agli altri la cura della famiglia e della casa.
Insomma, da metà luglio ad oggi ho praticato a singhiozzi, mai negli stessi orari, poche volte facendo tutto quello che avrei voluto (tipo il rilassamento profondo finale), trascurando le tecniche di Pranayama (respirazione), i Mudra (gesti con le mani) ed i Mantra (vibrazioni sonore). Ma da giovedì scorso il corso ha preso il via per la nuova stagione e l’appuntamento bisettimanale mi aiuta a trovare tempo e spazio per la pratica (anche se più brave) anche a casa. In più è cominciata la scuola, quindi un po’ di spazio in più al mattino riesco ad averlo e a farlo fruttare bene. 🙂
Praticare Yoga in gravidanza ha un valore aggiunto, perché aiuta a porsi profondamente in ascolto del proprio corpo in una fase così importante dell’esistenza femminile. La pratica dello Yoga in gravidanza mette la donna in intima connessione con la vita che cresce nel suo grembo, aumenta la consapevolezza del miracolo che sta accadendo oltre a dare tanti benefici a livello fisico.
Per entrambe le due precedenti gravidanze ho trovato nello Yoga la soluzione a problemi come dolore all’osso sacro, infiammazione del nervo sciatico, stanchezza dovuta al sonno tormentato (soprattutto nelle ultime settimane), gonfiore alle caviglie e ai piedi. Anche le ossa del bacino ed il coccige ne hanno beneficiato, acquistando in elasticità e mobilità, così come tutta la zona del pavimento pelvico. Spalle, gambe e piedi si sono fatti più stabili, permettendo una postura corretta che sostenesse il peso della pancia senza squilibrio alcuno. Insomma, la pratica dello Yoga in gravidanza presenta tutti i vantaggi della pratica in condizioni “normali”, moltiplicati per 2!
L’effetto rilassante, rigenerante, terapeutico si trasferisce immediatamente al feto che ne trarrà nutrimento attraverso le emozioni e le percezioni vissute dalla mamma.
Ogni volta che pratico, già dal momento in cui mi siedo nella posizione del Loto, comincio ad avvertire movimenti fluidi e piacevoli, di evidente approvazione, dalle profondità del mio ventre. Il respiro che si fa più lento e profondo, la mente che si libera dai pensieri, il corpo che scioglie le tensioni, l’anima che comincia a splendere senza i condizionamenti esterni creano le condizioni ottimali affinché la piccola vita dentro di noi possa esprimersi al meglio, in un tripudio di godimento, soddisfazione e benessere.
Sento che ogni inspirazione ossigena al massimo il corpicino qui dentro, permettendogli di espandersi assieme alla mia spina dorsale. Il sottile filo luminoso che idealmente attraversa tutta la colonna facendo tendere la sommità del capo al cielo, attraversa anche quel piccolo cuoricino, portandogli luce e forza vitale.
Ogni forma che il corpo assume durante la pratica riporta ad un simbolo carico di significato, che sviluppa energia in determinati organi, stimolandone la corretta funzionalità, esplicando quindi un effetto terapeutico (o preventivo) sulla mamma e sul bambino in grembo. Lo Yoga in gravidanza aiuta a preservare la fisiologia di questo importante momento della vita, favorendo anche le condizioni ideali per un parto in salute e in naturalità.
Sono sempre molto grata allo Yoga, che mi ha permesso di affrontare due gravidanze, due travagli e due parti in piena consapevolezza delle capacità del mio corpo, in totale presenza nel qui ed ora, in tutta fiducia nelle potenzialità e nelle competenze di chi portavo in pancia. Lo Yoga mi ha permesso di assumere abilmente posizioni un tempo naturali e spontanee per l’essere umano, ma che con l’avvento di tecnologia e comodità di vario genere si sono dimenticate. Una di queste, la più importante credo, è la posizione accovacciata, con il bacino vicino al suolo: posizione fisiologica per l’evacuazione e per il parto, che asseconda la forza di gravità, che stabilisce un contatto saldo con la terra, favorendo con essa un proficuo scambio di energia.
Grazie a questa pratica sono riuscita a gestire in modo armonioso anche il dolore del travaglio e del parto, senza grida, senza isterismi, senza scoramento. Senza lasciarmi sopraffare dal dolore, ma accogliendolo come dono, ad ogni respiro, ad ogni onda, consapevole che con il mio corpo avrei potuto affrontare ogni tempesta, essendo esso il tempio pacifico di un’anima forte e presente.
Questi sono i doni che concede lo Yoga. Non occorre essere degli asceti o dei contorsionisti…basta solo aprirsi e mettersi in ascolto. C’è un mondo dentro di noi, un’essenza divina, che merita di emergere. E’ alla portata di tutti!
Durante la gravidanza la donna è più ricettiva, diviene più intuitiva, è istintivamente più sensibile ai cambiamenti e alle reazioni del proprio corpo. Dunque, quale momento migliore per sperimentare una pratica così antica (e rivoluzionaria, visti i tempi frenetici che viviamo) e benefica per mente, corpo e spirito?
Lo Yoga in gravidanza è un regalo che ogni mamma dovrebbe potersi concedere, per riscoprire quelle attitudini innate e primordiali, ormai pressoché perdute, che fa di una donna una mamma mammifera, una lupa, una leonessa.
E voi, avete praticato o praticate Yoga in gravidanza?
Quali benefici ne avete tratto?
Shanti, anime belle.
frida
Ho praticato yoga in gravidanza è stata non solo un’esperienza magnifica ma si è rivelato utile anzi direi fondamentale al momento del travaglio e parto. Sono riuscita a lasciarmi andare alle sensazioni del mio corpo pur non perdendo mai il controllo, ad assecondare quello che stava succedendo, a sentire quando era il momento di cambiare posizione, di spingere, come spingere. Ho accompagnato ogni contrazione fino all’ultimo, anche quando ormai non mi davano tregua, quando era difficile anche solo respirare, con le vocalizzazioni che mi aiutavano a respirare e ad “aprirmi”. Credo che senza la pratica dello yoga avrei avuto un parto molto più lungo e difficile.
naturalentamente
Ciao Frida, benventua!
grazie per la tua testimonianza. Condivido appieno ogni tua parola.
Shanti Shanti Shanti
Ekaterina
Esercito il mio corpo da quando ero bambina, tanti elementi di ginnastica artistica, la sbarra, la danza – danza del ventre, danza in coppia, danza…per poter danzare e fare elementi di ginnastica artistica bisogna fare degli allungamenti – allungamenti consapevoli per ottenere il risultato che si vuole, per stare bene, per essere piu’ flessibili, per padroneggiare il corpo))) ecco in tutto questo manca l’ascolto profondo dello Yoga,,,la calma, lo scoprire, l’istinto, la fiducia,,,quello e’ venuto dopo le gravidanze e dopo i parti, entrambi bellissimi…ne rifarei altri))))))))))))))))) Penso che il movimento- l’ascolto e lo scoprire il prorio corpo(ancora piu’ in gravidanza), le tecniche respiratorie – e’ la nostra salute!!! basterebbe cosi’ poco per far stare tutti in salute-felici- pacifici-calmi-positivi))) e’ da trasmettere ai figli))) meno medicine – piu’ autocura ed ascolto!!! Un abbraccio
naturalentamente
Ciao Ekaterina! Benvenuta!
Che bella testimonianza, grazie! Condivido in pieno il tuo pensiero.
A presto!
stefania albertini
namaste’ ❤❤
naturalentamente
🙂