Gli appassionati di cucina tradizionale potrebbero insorgere di fronte alla dicitura “veg plum cake”, visto che quello originale contiene uova, yogurt e burro vaccini in quantità. “Se non c’è yogurt né burro e non ci sono uova, non è un plum cake!!”. E io risponderei sottolineando la parola VEG precedente il nome del dolce. 😀
Quante volte ho affrontato e affronterò ancora discorsi del tipo: se sei felice della tua scelta veg non andare in cerca di surrogati; usa la fantasia e crea piatti di sana pianta senza copiare le ricette tradizionali; veganizzando i piatti tipici manchi di rispetto alla cultura culinaria e alla storia della cucina. E quante volte ancora mi ripeterò sostenendo con amore la mia tesi! E cioè che rivisitando le ricette tipiche in chiave 100{1cb9e49070c7ea47a30e983aa42d2438c398569dec77b84b253952f15e6e2316} vegetale credo di rendere onore alla tradizione culinaria vecchia di secoli, poiché non la rifiuto né ne pretendo la scomparsa, ma anzi la arricchisco di compassione, la rendo strumento di pace e veicolo di un messaggio universale senza crudeltà.
Questo è un veg plum cake perché è morbido e soffice come il suo antenato crudele (anzi di più!), perché ha la stessa forma e perché si abbina perfettamente al tè per una merenda golosa. Ma, a differenza di quello tradizionale, è leggero come una piuma, non contenendo grassi di origine animale né alcuna traccia di tribolazione o schiavitù.
Certo, avrei potuto chiamarlo tronchetto o semplicemente dolce di farro al profumo di limone…ma plum cake faceva più figo, lo confesso! 😉
Ingredienti:
3 tazze di farina di farro integrale macinata a pietra
1 tazza di zucchero di canna integrale tipo Dulcita
3 cucchiai di farina di riso integrale
1 bustina di lievito per dolci bio
3/4 tazza di olio evo
1 tazza di latte di soia al naturale
la scorza di un grosso limone non trattato (di quelli dalla buccia spessa)
Procedimento:
niente di nuovo su questo fronte! Unite tutti gli ingredienti secchi, compresa la scorza grattugiata del limone. Aggiungete l’olio e il latte di soia ed amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo (sarà leggermente granuloso, vista la presenza di farina integrale), poi versate in uno stampo oliato e infornate a 180° per 35 minuti. Abbassate a 160° e proseguite la cottura per altri 10 minuti. Spegnete il forno e lasciate riposare il dolce all’interno per 5 minuti, poi fate raffreddare fuori dal forno. Decorate a piacere e gustatevi questo sofficissimo veg plum cake. Olé!! 😉
NOTA:
la tazza che ho usato io ha una capacità di 300 ml.
Alice
Sono certa che qualunque scettico si ricrederebbe davanti a una fetta di questa bontà 🙂 I dolci veg sono i migliori sotto ogni punto di vista!
naturalentamente
Anche secondo me! Non ci sono storie! Non c’è morbidezza paragonabile a quella di un dolce veg…e poi poterne mangiare una fetta (ma anche due!) in più senza essere schiacciati dalla pesantezza di stomaco è una grande immensa cosa! 😛
Serena
…buonissimo! !! Il profumo di limone gli dona un sapore delicatissimo! Soffice e buono davvero!
naturalentamente
Yuppie!!! Contentissima! Grazie per esser passata a darmi l’esito! 😀
Aga
Sere ha ragione e infatti ieri ha fatto questo ciambellone super buono e mi sono mangiata ben due pezzi (shhhhh…!). Lo farò sicuramente, è davvero squisito, bravissima vale, grazie per la ricetta!
Un bacione a tutti voi!
naturalentamente
Felicissima che vi sia piaciuto! Ricambio l’abbraccio con la speranza di rivedervi tutti prestissimo! Baci
Aga
Scusa vale, l’ho chiamato ciambella e invece è un plum cake (invece la forma era quella)… scusa! 😉
naturalentamente
😉 Ma figurati! Le etichette contano poco…è la sostanza che ci interessa! 😀
Fra
Fatto oggi e ..assaggiato stasera a fine cena! Non abbiamo potuto aspettare fino alla colazione di domani.
È soffice e compatto dentro come solo i dolci rustici e sani sanno essere -con quella sensazione sabbiosa sotto i denti- ed è croccantissimo fuori.
L’ho tenuto in forno almeno dieci minuti in più, cinque acceso e cinque spento.
Ho messo olio di girasole al posto dell’olio evo, perché mi dà l’impressioone quest’ultimo di appesantire e aromatizzare troppo i dolci. .. magari mi sbaglio.. sarà perché il mio evo ha sfumature verdognole e un retrogusto amarognolo…Come si comporta l’evo nei dolci?
Fra
naturalentamente
Io lo uso perché lo autoproduciamo con le olive dei miei suoceri e quindi non compro olio in genere, se non quello di germe di mais in rari casi. Personalmente mi piace assai quel retrogusto che dona ai dolci, ma questi son gusti personali, appunto. Invece trovo troppo forte l’odore dell’olio di girasole e nemmeno lo gnomo lo gradisce, per questo non lo uso mai nelle miei ricette. E’ vero che l’olio evo risulta pesantuccio, ma certe volte evito questo problema diminuendo la quantità di olio e aggiungendo un po’ d’acqua, che alleggerisce sempre. Sono felicissima che ti sia piaciuto…la consistenza che hai descritto è esattamente quella del plum cake: non potevi usare parole più azzeccate! 🙂
P.S. Anche il nostro olio ha un retrogusto amarognolo, e mi piace molto questa nota abbinata al gusto lievemente liquirizioso dello zucchero di canna integrale Muscobado. Magari una volta provaci… 😉 Ciao!!
Teresa
Ma lo sai che pure io ho fatto dei mini plumcake al limone?a dire il vero mi sta prendendo un po’ la fissa, ho fatto pure dei biscotti, vorrei fare la limonata…non ne esco. Bello questo al farro, mi piace!!
Ciao a presto
Teresa
naturalentamente
Ciao teresa, benvenuta! Io sono appassionata di limoni!! Ci faccio anche la pasta http://www.naturalentamente.it/reginette-al-limone/!! 🙂 E comunque l’aroma che dà la scorza del limone ai dolci è inarrivabile, secondo me…conferisce proprio un senso di freschezza e vitalità, secondo me. devo dire che amo molto anche la scorza d’arancia, però… Che gran cosa, gli agrumi! 🙂
Io d’estate faccio sempre la limonata: bimbi e compagno se ne bevono a litrate! 🙂
Passerò da te a sbirciare le ricette di plum cake e biscotti…
Ciao!