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Home / Lentamente pensando / Ciao, mamma Daniza

Ciao, mamma Daniza

12 Settembre 2014//  by Naturalentamente//  2 commenti

Oggi è morta Daniza. Anzi, oggi Daniza è morta ammazzata.
L’ orsa che aveva cercato di proteggere i suoi cuccioli dall’intrusione invadente di un essere umano e che poi è stata inseguita, ricercata, colpevolizzata,  per aver svolto il suo amorevole ed istintivo dovere di mamma.
Non ha retto alla dose di narcotico con sui è stata immobilizzata, ed ora ci sono due orsacchiotti orfani, soli e terrorizzati a girare nel folto del bosco, senza sollievo, senza un odore familiare da seguire, senza un respiro in cui raccogliere calore, senza un abbraccio in cui trovar rifugio.

daniza

Oggi ho pianto e non mi vergogno di dirlo.
Ho pianto perché ancora una volta questo mondo ha dato prova di essere malato e spietato.
Ho pianto perché quei due cuccioli potrebbero essere figli miei e perché posso solo immaginare quanto buia e fredda e incomprensibile possa essere per loro questa notte senza la mamma.
Ho pianto, e piango ancora, perché una madre che protegge andrebbe solo rispettata e lasciata in pace.

Un’orsa ha ferito un essere umano. E allora? E anche se lo avesse ucciso? Quell’orsa era nel suo habitat naturale. Quell’orsa era un animale selvatico. Uno dei pochi esemplari rimasti… Sono forse gli orsi la minaccia più grave alla preservazione della specie umana sulla Terra? Ma nessuno pensa mai che gli invasori, gli aggressivi, gli usurpatori siamo noi, con la nostra saccenza, la nostra arroganza, le nostre smanie di dominio e di supremazia su tutto e tutti?

Io sto male. Sto male perché non c’è più sensibilità nei nostri cuori. Perché le vite di una mamma orsa e dei suoi due cuccioli non valgono nulla…non più di un servizio fotografico o di un articolo di giornale. E se tanta grazia non è riconosciuta e non suscita buoni sentimenti di fratellanza, allora non c’è speranza.

Non c’è speranza per questi 7 miliardi di uomini nel mondo di diventare più consapevoli e compassionevoli. Se tanta bellezza viene ignorata per far spazio al terrorismo mediatico, allora immaginare di poter un giorno assistere all’abolizione degli allevamenti e dei macelli diventa un’assurdità. Non più un’utopia, ma una vera e propria assurdità.

Oggi sulla pagina fb di Naturalentamente ho scritto questo:

Daniza non è morta. Daniza è stata ammazzata.
E’ stata uccisa da una società egocentrica ed ipocrita, che prima distrugge gli ambienti naturali meravigliosi che ci circondano per costruire strade e case e fabbriche e poi va in cerca delle fattorie didattiche per ritrovare il contatto con la Natura.
E’ stata uccisa da una società che non sa più provare empatia, compassione e gratitudine.
E’ stata uccisa da una società superba e imbottita di verità scientifiche.
E’ stata uccisa da una società che ha paura del selvaggio, del puro, della bellezza, della forza della Natura, che ormai non sa più arginare perché ha tirato troppo la corda.

In un Pese in cui non non si comprende più il naturale istinto di una mamma orsa nel difendere i suoi cuccioli, in cui non ci si cura della tutela della fauna selvatica non c’è da sorprendersi se poi le neo mamme umane e i loro neonati vengono violentati dalle ancor diffusissime pratiche ospedaliere che ostacolano il necessario contatto pelle a pelle e scoraggiano l’allattamento al seno.

Nulla è indipendente…da crudeltà nasce crudeltà e solo l’amore genera amore.

Shanti. Con una lacrima di amarezza.

Credo di non dover aggiungere altro.

L’uomo deve assolutamente ritrovarsi. Deve tornare a sentirsi parte dell’Universo e smettere di fare il  manipolatore di una realtà che può osservare dall’alto, facendo il bello e cattivo tempo, sventolando le bandiere del progresso e dell’evoluzione.
Ci stiamo riducendo a degli incapaci di intendere il Vero e di volere Bene.
Nulla di buono può aspettarci.

 

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Categoria: Lentamente pensando

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Commenti

  1. Dida

    12 Settembre 2014 alle 21:40

    Condivido appieno tutto ciò che hai scritto. Sono molto triste anche io :_(

    Rispondi
    • naturalentamente

      13 Settembre 2014 alle 0:40

      Un caro abbraccio, Dida. Grazie per passare sempre di qua…

      Rispondi

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