Da quanto tempo non aggiorno il blog? Non lo so, ho perso il conto delle settimane, dei mesi e dei post che ho nella cartella “bozze”.
Mi ritrovo a metà aprile inoltrato con la Primavera tutt’attorno ed un sacco di cambiamenti. Novità che vorrei annotare, pensieri che inizio a scrivere, riflessioni che desidero condividere ma che rimangono appesi al filo del tempo. Quel tempo al quale sempre sono grata, che rispetto e non strapazzo, al cospetto del quale mi inchino umilmente, dovendo riconoscere che non proprio tutto ciò che ho in mente di dire-fare-esperire può esser contenuto nel suo abbraccio.
Testimoni perfetti dello scorrere del tempo, più dello specchio e delle stagioni, i bambini, nella loro gioiosa corsa verso il futuro.
Siamo arrivati a 6 anni e mezzo, 4 anni e 14 mesi…Attilio, Elena e Stella cavalcano il tempo come fosse un unicorno che magicamente li conduce verso orizzonti sempre più lontani, in un’esplosione di luce ed armoniosa euforia.
Lo gnomo non è più uno gnomo, è un samurai a tutti gli effetti, misto a Tarzan, capelli compresi. Un mese fa ha perso il suo primo dente da latte ed è ufficialmente diventato un “bambino grande”. Tiene un diario segreto (richiesto nella letterina a Babbo Natale e trovato sotto l’albero) dotato di lucchetto e chiave, che custodisce sololuisadove; legge da solo i libri che fino a qualche mese fa gli leggevo io; si veste e lava da solo e prende in braccio la sorellina minore; mi straccia a biliardino; fischietta tutto il giorno, spesso le canzoni del suo babbo. E’ sempre più indipendente. La mattina, al cancello della scuola, sguscia via di corsa e non si volta più a salutarmi.
La piccola guerriera selvaggia cresce saltellando a ritmo dei suoi milioni di ricci, sempre più lunghi…sempre più ribelli. Con l’aiuto del fratellone sta imparando a scrivere e conta fino a 20: sostiene di frequentare la scuola elementare di nascosto. Ha sempre avuto una fervida fantasia e una vivace parlantina, ma ogni giorno di più queste sue inclinazioni si stanno accentuando: inventa rime, canzoni e storie ricche di dettagli e personaggi, non senza una certa vena poetica ( che avrà senz’altro preso dal babbo!). La sua folla di amici immaginari si è ormai diradata, per lasciare spazio alle vicende ed ai racconti che riguardano le amicizie reali. Allo stesso modo si sono diradati i momenti tetta, ormai scomparsi durante il giorno: resta in piedi, ben saldo, il pilastro della poppata pre nanna, mentre i risvegli notturni sono sporadici e si risolvono con una parola rassicurante o una carezza.
La piccola di casa, pulcetta curiosa e mai ferma, segue a ruota fratello e sorella e non perde una battuta. Siamo a quota 12 denti, decine di bernoccoli e un’unghia nera. E’ un’esploratrice instancabile; in pieno spirito di emulazione dei grandi sfoglia libri e s’infila cappelli, scarpe e borse che trova in giro (no, non è una casa ordinata, la nostra 😛 ). Ama aprire e chiudere, chiudere e aprire, travasare, trasportare. Corre, strilla, si nasconde,ride a crepapelle. Mangia di gusto e rigorosamente da sola, non accetta più nessun aiuto da parte nostra. Maneggia cucchiaio e forchetta con disinvoltura e soddisfazione e tiene moltissimo ad avere il suo bicchiere uguale agli altri commensali: non provate a rifilarle un bicchiere di plastica se tutti gli altri ne hanno uno di vetro! La sua passione ormai è lo scivolo, che ha soppiantato alla grande l’altalena, perché le permette di fare tutto da sola.
Ma non era l’altro ieri che uno mi stava perennemente addosso e un’altra mi cercava in continuazione mentre la piccina era ancora polvere di stelle?
Sembra esser successo tutto così velocemente, ma al tempo stesso stento a ricordare la mia vita senza loro, ne conservo immagini lontane e sfuocate, come se appartenessero ad un’altra dimensione, ad un’esistenza parallela che viaggia ad una distanza infinita da quella presente.
Guardo i miei figli crescere, sfoglio foto e faccio emergere ricordi lasciandomi travolgere dalla nostalgia. Mi sto allenando da tempo al non attaccamento verso il passato, con buoni risultati, devo dire. Ma una gran mano me la sta dando la meraviglia di assistere ogni giorno ai loro stupefacenti cambiamenti. Allora gli istanti che so non torneranno più non si riflettono nelle lacrime nostalgiche di mamma ma brillano nei raggi di luce che illuminano il cammino di queste tre splendide creature, alle quali sono immensamente grata.
Grazie per darmi l’occasione ogni giorno di starvi accanto nel vostro diventare grandi, per insegnarmi che lo scorrere del tempo va accolto e non temuto.
Om Shanti.
(E proprio all’ultima riga di questo post mi torna alla mente quello di un anno fa…sul tempo che passa)