Sempre più spesso incontro sul mio cammino persone che mi ri-conoscono. Che colgono i miei pensieri, che sposano i miei ideali, che condividono i miei intenti. Persone affini per spirito o per storia. Amici di cuore, amici sconosciuti, amici di passaggio.
Quando poi il meccanismo magico dell’incontro prende piede, non c’è verso di arrestarlo. E così, anima bella conduce anima bella, scivolando in una spirale di eventi e congiunzioni eccezionali, sorgenti di meraviglia.
Un paio di settimane fa, in un luogo di silenzio e cinguettii, fra respiri e flussi di consapevolezza, un altro di questi incontri ha avuto luogo.
Una persona che è voce e occhi.
Mi propone una sorpresa, in cui dovrei coinvolgere degli amici “in linea” con il sentiero che sto percorrendo, che stiamo percorrendo, perché questa persona già sa.
Una sorpresa a scatola chiusa, la promessa di un’esperienza emozionale forte ed intensa.
Accetto.
Trovo gli amici e le amiche che mi accompagneranno.
Fremo di curiosità. Fluttuo fra la fiducia e l’immaginazione. E finalmente arriva il giorno.
Una specie di fata di bianco e lilla vestita, dai folti capelli biondi e crespi e dal sorriso rotondo ci accoglie. Una veranda circondata da un praticello, tende arancio leggere, cuscini e tappeti…molti colori, tanto stupore.
Distesi a terra, occhi chiusi: la sorpresa ha inizio.
La voce di colui che ci ha condotti fin lì canta un mantra che inneggia al Femminile e al Maschile, all’unione che genera l’Amore Universale. Dai piedi salgono le prime vibrazioni assieme al respiro, che si fa sempre più profondo man mano che le campane tibetane risuonano nell’aria con le loro frequenze armonizzanti.
5 uomini, 7 donne…12, un meraviglioso dodici. Numero perfetto, numero iniziatico, simbolo della totalità cosmica, della ritrovata unità originaria delle cose, indice sacro di trasformazione e cambiamento. Riesco a percepire la presenza e il peso di questo numero, tutti i respiri; ho piena consapevolezza del tocco dei suoni sul corpo di ognuno.
La fata di bianco e lilla vestita danza fra le campane di cristallo e i carillon di Terra, Acqua, Aria e Fuoco. I gong riempiono la stanza, espandono il torace , si insinuano in ogni singola fibra della pelle. La voce-tutta-occhi scompare e riappare tra i battiti di cajòn e l’ancestrale suono del dijeridoo, sotto il tocco e il soffio di un elfo, sembrerebbe. C’è uno strumento a corde, dal suono etereo, e ci sono pause. Poi di nuovo campane e circoli di vibrazioni dense e sospese.
Quando tutto finisce è il momento della condivisione di volti estasiati e mani incredule.
Beviamo tutti l’acqua armonizzata e, seduti in circolo, ci ri-uniamo.
Poi a ciascuno il suo massaggio sonoro. Accolta nella cavità uterina della coppa tibetana mi lascio attraversare dall’Om, il suono eterno dell’Universo. Lascio che fluisca dentro di me, che percorra le mie membra, permettendogli di sciogliere tutti i nodi. Lo sento alle ginocchia, salire fino al Plesso Solare, arrampicarsi più su, raggiungere la gola. Vibra forte alla nuca, si sposta sulle palpebre e già dona una piacevole ebbrezza. Risuona nello spazio vuoto dietro la fronte, illumina il Terzo Occhio e si espande, come fosse la rigogliosa chioma di una albero, riempendo tutta la testa, culminando alla Corona.
Tutt’intorno è un tripudio di gioia, di abbracci, di gesti sognanti. Nulla più è come prima…L’aria è più morbida e pacata. Sento il pulsare di linfa pura e rivitalizzata dentro di me. Di nuovo ho la conferma di esser parte dell’Uno, guardo ciò che mi circonda con occhi più leggeri e compassionevoli. Abbandono le zavorre e proseguo per il mio cammino.
Rendo grazie. So che certe strade, una volta che si incrociano, difficilmente si perderanno di vista…
“E’ stato davvero magico, anche perché ci conoscevamo tutti…senza mai esserci incontrati prima, qui sulla Terra. Forse nelle vite passate, sì…”.
Ale
“Una specie di fata di bianco e lilla vestita, dai folti capelli biondi e crespi e dal sorriso …..”
Ci penso tutti i giorni!
naturalentamente
Ale, che bello averti qui!! 🙂
Anche io continuo a pensarci…replicheremo, stai tranquillo! 😉