Questo dolce vegan nasce dal desiderio profondo di condivisione e di gratitudine.
E’ un dolce ricco e gustoso che è piaciuto proprio a tutti. Il suo nome deriva da una splendida sorpresa che ha voluto farmi un amico (qui potete leggere il racconto!)
Io non vado mai in nessun posto a mani vuote, anche se il luogo prescelto mi è sconosciuto e non ho la più pallida idea di ciò che mi aspetta. Così domenica pomeriggio, prima di partire per l’enigmatica meta, mi sono messa a pasticciare ed ho adattato alla mia dispensa una ricetta trovata sul libro La Cucina Diet-Etica (Ed. Sonda). Il risultato è stato favoloso: la degna conclusione di un pomeriggio magico e speciale.
Ingredienti:
300 g di farina semintegrale
1 vasetto di yogurt di soia al naturale (125 g)
1 bicchiere di latte di soia al naturale (circa)
150 g di zucchero integrale di canna
100 g di olio di mais
50 g di uvetta
50 g di prugne secche
30 g di mandorle
20 g di pinoli
2 cucchiaini di cacao amaro
1 cucchiaino di cannella
1 bustina di lievito bio (cremor tartaro+amido di mais)
Per la decorazione:
1 cucchiaino di sciroppo di riso
qualche goccia d’acqua
“zuccherini” Biovegan di amido di cereali e succo di barbabietola
Procedimento:
unire allo yogurt tanto latte di soia quanto necessario a raggiungere una capacità di 200 ml. Mescolare e far sciogliere nella crema lo zucchero, magari con delle fruste. Unire il composto alla farina setacciata col lievito e la cannella, mescolate e cominciate ad aggiungere l’olio gradualmente, sempre mescolando. Il composto deve risultare liscio e fluido, quindi aggiungete piano piano il restante latte di soia (o anche più, se necessario), fino ad ottenere la giusta densità. Infine unire la frutta: mandorle e pinoli tritati, prugne secche a pezzetti e uvetta ammollata e strizzata. Amalgamare bene il tutto e versare in una tortiera oliata. Infornare a 180° per 35-40 minuti (fare sempre la prova stecchino!!).
Lasciar freddare il dolce su un piano di legno o su una gratella e poi spalmare sulla superficie l’emulsione di sciroppo di riso ed acqua. Decorare a piacere con gli “zuccherini”.
Shanti.
valentina
lo sai vero, di essere speciale tu?
naturalentamente
Vale! Dolce, che sei… 🙂
Alice
Le tue torte hanno sempre quell’aria familiare, amorosa e golosissima che mi fa venire voglia di morsicare lo schermo 🙂
naturalentamente
Hi hi… Che poi hanno più o meno tutte lo stesso aspetto-colore, visto che non uso mai farine bianche e che lo zucchero integrale imbrunisce tuttissimo! Ma lo stile rustico è il mio forte e non riesco a farne a meno… E’ sempre un piacere leggerti qui, Alice. Cercherò di passare al più presto anche da te: periodo intensissimo questo, in cui faccio fatica ad arrivare dappertutto come vorrei. A presto, comunque!
Donatella
Ciao Vale, ieri cercavo una ricetta nuova, semplice e veloce da farsi e sono andata subito nella tua sezione dolci…che dire? buonissima!!! Ora è sulla mia tavola della colazione, una figlia se l’è portata a scuola come merenda e il marito al lavoro. Unica variante…latte d”avena al posto del latte di soia e solo nocciole perché non avevo altro!
Come al solito…grazie!
Buona giornata a te e “tribù”!
Donatella
naturalentamente
Felicissima, tesoro.
Un abbraccio a tutta la famiglia.