Siamo già arrivati alla metà di febbraio. Mercoledì, dopo lunghe settimane di cielo grigio ed umidità, è finalmente tornato un bel sole che anche oggi illumina la campagna e rischiara la mente (sebbene ora tiri un forte vento e stiano arrivando dei nuvoloni minacciosi). Gli uccellini cantano continuamente, a preannunciare la primavera; i monti Sibillini all’orizzonte sono ancora innevati e splendono come perle; i campi si colorano di verde e gli alberi si stanno lentamente riempendo di gemme.
Febbraio, mese di rinascita fisica, di rinnovo energetico, di risveglio spirituale.
Ed è quello che sta accadendo a noi tutti, qui in famiglia. Io continuo costante con la mia ora d’aria quotidiana, in cui mi perdo nel silenzio della campagna a camminare e sudare ed osservare fuori e dentro me. I bambini stanno facendo degli enormi salti di crescita: Attilio sta diventando un bambino molto centrato e responsabile, sempre conservando la sua indole creativa e sognatrice e la sua continua pulsione al movimento; Elena sta superando con grande determinazione questa dura fase di consapevolizzazione dell’essere figlia mezzana (ne parlavo anche QUI); Stella è ormai bipede da un mese, ha spiccato il volo verso l’alimentazione solida (QUI parlo del nostro percorso di autosvezzamento), è sempre più comunicativa e curiosa. Marco sta concretizzando un progetto al quale lavorava da tempo, con tanta soddisfazione…anche mia.
Per festeggiare questo mese così ricco e generoso, quindi, condivido con voi un piatto semplicissimo, in pieno stile Naturalentamente, adatto a tutti i componenti della famiglia, anche ai più piccoli, come Stellina.
Tengo a precisare che uso solo quinoa coltivata in Italia: questa, in particolare, è prodotta da un’azienda agricola ad una manciata di km da casa nostra, quindi non subisce nessun trattamento per necessità di conservazione (a differenza di quella che arriva da oltreoceano) ed arriva sulla tavola con tutto il carico di nutrienti che la natura le ha donato. Dunque, quinoa a km zero e a filiera cortissima, così come le cime di rapa, prese direttamente dal mio ortolano di fiducia. La crema di mandorle, invece, viene dalla Sicilia, ma anche questa è a filiera corta, poiché acquistata direttamente dal produttore tramite il nostro G.A.S.
Portiamo in tavola consapevolezza e sostenibilità!
Ecco la ricetta della mia quinoa con cime di rapa e crema di mandorle.
Ingredienti per 5 porzioni:
300 g di quinoa
400 g di cime di rapa
2 spicchi d’aglio
3-4 cucchiai di crema 100% mandorle
olio evo
sale marino integrale
lievito alimentare in scaglie
Procedimento:
mondare le cime di rapa e cuocerle a vapore. A parte, cuocere la quinoa nel doppio del suo volume di acqua fredda, a fuoco basso, con coperchio, senza mai mescolare. Quando tutta l’acqua sarà assorbita, la quinoa sarà pronta: ci vorranno pochi minuti. Questo è il miglior metodo di cottura per tutti i cereali in chicco, una cottura conservativa che preserva tutte le caratteristiche nutrizionali dell’alimento.
In una padella scaldare poco olio con gli spicchi d’aglio interi e ripassatere le verdure, dopo averle tagliuzzate. Salare a piacere e lasciare insaporire per 5 minuti. Unire la quinoa, mescolare e fare insaporire per un paio di minuti. Spegnere il fuoco e aggiungere la crema di mandorle e lievito alimentare a piacere per mantecare. Entrambi questi ingredienti attenueranno il gusto amarognolo delle erbe, rendendo il piatto gradito anche ai bambini meno avvezzi ai sapori forti. Se necessario, aggiungere anche qualche cucchiaio dell’acqua di cottura delle cime di rapa.
Servire, magari usando degli stampini da muffin per dare una forma originale. 😉
Buon appetito!
NOTE:
- mi capita di aggiungere anche dei pezzi di cavolfiore alle cime di rapa: la versione che ho fotografato è proprio questa;
- al posto della quinoa si possono usare miglio o riso.