I miei dolci sono sempre rustici, semplici e senza “pastrocchi”. Ecco, oggi ve ne propongo un altro, dal carattere deciso e imprevedibile…un po’ come il mio 🙂 . I bimbi ne hanno apprezzato tanto la morbidezza e la crosticina dolce in superficie; il capofamiglia lo ha divorato elogiando il retrogusto d’orzo che dà la carica per affrontare la giornata senza bisogno di bersi un caffè. Provare per credere!
Ingredienti:
400 g di farina di farro integrale
70 g di cocco rapé
6 cucchiai di malto d’orzo
2 cucchiai di orzo solubile
300 ml circa di acqua
150 ml di olio di germe di mais ( o di semi di girasole)
1 bustina di lievito per dolci bio (mix cremor tartaro e amido di mais)
zucchero di canna integrale qb per la crosticina
Procedimento:
preriscaldate il forno a 200°. Unite la farina, il cocco e il lievito in una terrina e mescolateli bene. Aggiungere il malto, l’olio e una tazza d’orzo (200 ml circa) ottenuta sciogliendo l’orzo solubile nell’acqua fredda. Amalgamate tutti gli ingredienti finché non ci sarà più nessun grumo e infine aggiungete 1/4 di tazza d’acqua (circa 50 ml), fino ad ottenere un composto fluido (non si presenterà mai liscio per la presenza del cocco, l’importante è che non ci siano grumi). Versate il composto in una tortiera (io ne ho usata una da 28 cm di diametro) oliata e cospargete la superficie con zucchero di canna integrale. Infornate per 20 minuti. Abbassate il forno a 180° e continuate la cottura per altri 25 minuti. Spegnete il forno e lasciateci dentro il dolce ancora per una decina di minuti. Dovreste farlo freddare prima di affettarlo, ma noi non abbiamo resistito!
Ottimo per una colazione sprintosa ma anche per merenda. 🙂
Michela
Io adoro i tuoi dolci rustici! Sanno proprio di casa!
Un abbraccio
naturalentamente
Michi, ciao!
Grazie per l’apprezzamento…le tue torte da pasticceria, sono un altro pianeta! 🙂 Baci
Daria
Uh, che buono! Semplice e goloso allo stesso tempo… hai ragione anch’io lo vedrei bene per la colazione! Anzi mi sa che lo provo presto! A proposito poi non ti ho più detto che ho provato il pane con l’okara di soia: però l’ho tenuto a pagnotta. Ottimo, è lievitato bene nonostante tutto… solo un po’ spatasciato, ma ben alveoato. Ah, dimenticavo, se ti va aggiungo anche questo dolce all’orzo alla raccolta…
naturalentamente
Ciao, Daria! Ti avrei scritto per chiederti che questa ricetta potesse partecipare alla raccolta, vista la presenza del cocco. Al più presto procederò, allora! 🙂 Felice che il pane i sia venuto bene! Io uso sempre uno stampo perché ho notato che l’impasto con l’okara si spatascia facilmente, come dici tu. 😉 Ho visto che ti sei iscritta alla newsletter: sei la prima, che onore!! Mi sto organizzando sul come-quando inviarla… A prestissimo
Robi
Tu si che sei brava 😉
naturalentamente
Tu sì che sei un tesoro! :*