Guardo l’ora…è già domani.
Guardo il calendario: è già il 16 maggio.
Torno indietro col pensiero ad esattamente un anno fa e mi sale un’emozione vibrante e calda e lucida di commozione, dalla pianta dei piedi, attorcigliandosi su per le gambe, fino alla pancia, risalendo per la schiena, arrampicandosi su braccia e spalle, avvolgendo e poi riempendo il cuore ed irrompendo nella testa fin quasi a farmela girare.
Penso che 365 giorni fa tu, Stella dolcissima, eri già un minuscolo fagiolino all’interno del mio ventre.
Il seme dell’amore di tuo padre si era già fatto strada dentro me, aveva preso il suo posto, aveva portato trasformazione ed iniziato a scrivere una nuova pagina della nostra vita familiare.
Osservo il tempo dietro di me e rimango sbalordita dalla rapidità con cui è trascorso. Penso a te, Stellina, di là cuccia cuccia nel lettone col tuo babbo, che mi starai aspettando dormendo come un angelo.
Penso alla fortuna e al privilegio che mi sono stati concessi nell’essere tua madre.
Sono grata alla vita e a te per essere stata scelta.
Sento forte la nostalgia dei mesi trascorsi aspettandoti.
Mesi pieni di grazia, di beatitudine, di sconvolgimento emozionale.
Ma l’emozione vibrante e calda e lucida di commozione che risale il mio corpo,
dalla radice fin sopra la corona,
mi dice che grazia e beatitudine sono ancora qui con me, dentro di me. Scorrono ogni giorno nel latte che sgorga dal mio seno per nutrire il tuo corpo ed il tuo spirito, per rendere indistruttibile e speciale quel nostro legame magico di mamma e figlia.
Hai un respiro così lieve, che appena riesco a percepire.
Ma se chiudo gli occhi lo sento bene, sento tante minuscole oscillazioni di molecole che mi ricordano i momenti in cui cercavo di distinguere il tuo respiro dal mio,
quando nuotavi dentro di me.
Guardo i tuoi occhi scuri e profondi e brillanti e attenti, scoprendoli ogni giorno più consapevoli e presenti.
Ricordo il tempo in cui cercavo di immaginare il tuo sguardo,
quando ancora non conoscevo il tuo volto.
Lo immaginavo proprio così: sguardo saggio e silenzioso di un’anima antica e gentile.
La nostalgia notturna non è facile da domare, soprattutto quando hai appena ricevuto la meravigliosa notizia della nascita dolce, naturale, indisturbata
di un’altra piccola anima viaggiante e quando a giorni potresti riceverne un’ altra,
sulla stessa onda.
Condivido la gioia di due amiche di cuore, compagne di pensiero,
e penso che vorrei rivivere quel viaggio ancora ed ancora.
Penso a come ti sei annunciata,
penso a come lo hanno fatto tuo fratello e tua sorella prima di te.
Penso alla rotondità del mio corpo che si era fatto giaciglio, casa, tempio.
Penso al passato che è mutato in presente e, giorno dopo giorno,
sta rotolando verso il futuro.
Penso alla vita che continua, al mio essere mamma in divenire, al vostro essere figli in costante evoluzione, al nostro essere famiglia sempre in cammino.
Penso che l’amore, nonostante tutto, resti immutato nella sua potenza conservatrice di armonia e complicità e desiderio di scoperta.
E penso che questo nostro amore a cinque sia la benedizione più grande
che mi sia mai capitata.
Om Shanti Shanti Shanti.
Stefania
Hai gia’ detto tutto tu….l’ amore a cinque e’ la benedizione piu’ grande….Shanti a voi, cara vale ❤
naturalentamente
Un abbraccio. :*
Dida
Che bel pensiero! Una nostalgia agrodolce, che ti faccia buon pro per sempre! Un abbraccio
naturalentamente
Ciao, cara amica!
Ti aspettavo… Un forte abbraccio anche a voi <3