Rientrati da quattro giorni dal nostro indimenticabile viaggio a Londra, con i bambini al seguito, ovviamente, sono già qui a fare il resoconto di questa nuova avventura in una delle metropoli più affascinanti del mondo, con ancora addosso tutte le emozioni raccolte nell’intensa settimana appena trascorsa.
Chi mi segue su Instagram ha già avuto un assaggio del nostro girovagare attraverso le stories e qualche post, ma un’esperienza tanto densa ed entusiasmante merita un resoconto più dettagliato, che voglio lasciare qui sul blog anche per chi, come noi, ama viaggiare con i bambini e magari si chiede come ci si organizzi. Non mancheranno anche molti spunti e consigli sul dove mangiare vegan a Londra!
Per farlo, prenderò spunto dalle domande più frequenti che mi sono arrivate nei giorni scorsi. Cominciamo subito!
Londra è una città family friendly?
Sicuramente sì!!
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- Trasporti pubblici gratuiti per bambini fino ad 11 anni e alla vista di un bambino qualunque passeggero si alza e gli cede il posto a sedere.
- Tanti parchi cittadini con enormi spazi verdi curatissimi.
Su tutti, il nostro preferito è stato il Victoria Park, in zona East End. Ci abbiamo trascorso l’intera giornata di Pasqua, baciati da un insolito caldissimo sole primaverile, che ci ha fatto godere a pieno della meraviglia di questo parco.
Un enorme prato costellato di alberi frondosi ed attraversato da stradine percorribili in skate, monopattino, bici e pattini, oltre che a piedi.
Il laghetto, popolato da anatre e cigni, offre la possibilità di essere “navigato” con pedalò e barchette a remi. Poco distante dal laghetto, un’area giochi meravigliosa e grandissima, in cui noi abbiamo scelto di appostarci per il nostro pic nic. I numerosi giochi sono tutti realizzati in legno e corda: casette, ponti tibetani, percorsi da equilibristi, altalene, dondoli, giostre, scivoli.
Oltre ad un’area erbosa ed una ghiaiosa, un’ampia zona ricoperta di sabbia permette ai bambini di scavare buche e costruire castelli, proprio come in spiaggia! Ma la parte milgiore è il gioco che permette di pompare l’acqua e di farla fluire da una specie di pozzo fino ad uno stagno (profondo pochi centimetri) in cui i nostri tre briganti non hanno tardato a tuffarsi per lotte di spruzzi e fango. 🙂
Meritano una visita anche i giardini di Kensington, proprio adiacenti ad Hyde Park, con la statua di Peter Pan a vegliare sul lago ricchissimo di fauna da poter osservare. Noi li abbiamo raggiunti a piedi in circa quindici-venti minuti, appena usciti dal museo di Storia Naturale.
St. James’s Park è rimasto molto impresso alla nostra Elena per la quantità di scoiattoli scorrazzanti sul prato e molto socievoli con gli umani. Stella è rimasta affascinata dalle innumerevoli specie di fiori colorati che rendono il parco un luogo davvero romantico e pittoresco.
- I maggiori musei sono gratuiti e permettono quindi alle famiglie di visitarli in più round, uscendo quando i bambini si stancano per poi rientrare e continuare la visita in un altro momento.
Imperdibile è il famosissimo Natural History Museum, sempre molto affollato, ma talmente enorme da permettere una visita agevole in tutte le sue aree. Noi ne abbiamo vista solo una piccola parte, lasciando scegliere ai bambini le aree che preferivano: quella dedicata ai dinosauri, quella dedicata a terremoti e vulcani e quella dedicata ai minerali.
Incrociato per caso sul nostro cammino, mentre dal nostro quartiere stavamo raggiungendo a piedi il Victoria Park (40 minuti di cammino, più o meno, più varie soste pipì e caffè), in zona Bethnal Green, il V&A Childhood Museum è stato votato all’unanimità dai nostri bimbi come miglior museo di Londra. 🙂 Abbiamo avuto la fortuna di capitare proprio nel penultimo giorno di una mostra tematica sui pirati che ha entusiasmato i nostri piccoli viaggiatori. Al piano terra, uno spazio creativo li ha accolti invitandoli a realizzare con il materiale a disposizione (forbici, pastelli a cera, pennarelli, colla, cartone, cartoncini colorati, carta crespa, carta dorata, tubi di gomma piuma, nastro adesivo colorato) qualunque cosa la fantasia dettasse loro, che avrebbero poi incollato al galeone dei pirati realizzato in cartone e completamente decorato con le opere dei bambini. Per loro, che amano colorare, disegnare e fare collages, è stata una gran festa! Festa continuata al primo piano, con l’esposizione permanente di giocattoli di tutti i tipi, dai primi anni del secolo scorso agli anni ’80: bambole e case per bambole, biciclette, monopattini, trottole, robots di latta e chi più ne ha più ne metta!
Ad arricchire l’esposizione, vari spazi giochi adatti a tutte le età: pannelli magnetici in cui poter mettere baffi, barba e capelli a varie tipologie di figure; isole con mattoncini di legno e costruzioni per creare e distruggere e ricreare a piacere; uno spazio multisensoriale con giochi tattili e di luci; un’area lettura; un’area per i più piccini, con tappetoni imbottiti in cui poter rotolare in sicurezza ed infine un’area con giochi da tavolo. Ancora, al secondo piano, la mostra tematica che ha conquistato Attilio, Elena e Stella! Il mondo dei pirati ricreato con paesaggi suggestivi; un galeone di legno con cunicoli e nascondigli; schermi interattivi; travestimenti da poter indossare; una sala buia con giochi di luce ed un forziere pieno zeppo di monete e pietre preziose luccicanti! Altra cosa che hanno apprezzato molto, la sabbiera con palette e secchielli, perché, si sa, i pirati approdano sempre su qualche spiaggia dorata e deserta! 😉
Abbiamo visitato anche la National Gallery che però, devo essere sincera, non ha conquistato i bambini, nonostante li avessimo preparati alla visione di alcune opere.
Tutt’altro mood per loro al Tate Modern Museum , che li ha subito rapiti con la sua struttura architettonica imponente, gli spazi enormi, le scale mobili, gli ascensori, i “balconi” ed i ponti interni. Si sono divertiti molto ad osservare le installazioni e le opere più stravaganti, ma anche i capolavori di Picasso, Dalì, Rivera, Matisse, Braque e molti altri immensi maestri. I molteplici cambiamenti di luce ed atmosfera fra le varie stanze hanno senz’altro contribuito a mantenere alta la loro attenzione e curiosità, tanto da poterci permettere una visita davvero lunga e completa di questo spettacolare ed imperdibile museo. Al decimo piano di uno dei due buildings che compongono la struttura, si gode di una vista mozzafiato sulla metropoli, che lascia a bocca aperta i bambini di qualsiasi età! Prima di uscire, sosta allo shop del piano terra, in cui un angolo dedicato interamente ai piccoli visitatori offre loro la possibilità di disegnare e colorare con pennarelli magici e pastelli ad olio. - Numerosissime zone pedonali in cui passeggiare in traqnuillità e sicurezza, lontani dal traffico metropolitano.
Su tutte, cito la mia preferita: il lungo fiume da Tower Bridge fino al Golden Jubilee Bridge , per una lunghezza di circa 4 km di camminata. Noi abbiamo percorso solo questo tratto, ma si può arrivare fino al Westminster Bridge. Lungo questo percorcorso ci sono anche vari accessi alla spiaggia in riva al Thames, dalla quale poter godere di una vista meravigliosa sulla città, con la cupola di St Paul’s Cathedral che emerge accanto grattacieli avveniristici della city.
Lungo questo tratto abbiamo fatto sosta al Shakespeare’s Globe Thatre e al South Bank Skate Space, dove al ritmo di musica tanti giovani skaters si allenano in pazze acrobazie in skateboard, fra rampe, gradini e muretti ricoperti di coloratissimi graffiti. Neanche a dirlo, Attilio è rimasto a bocca aperta ed occhi spalancati. Imperdibile anche il second hand book market sotto al Waterloo Bridge, in cui è possibile trovare libri di ogni genere, compresi fumetti, albi illustrati e libri per bambini.
Bellissimi da percorrere a piedi il Golden Jubilee Bridge e il Millennium Bridge, entrambi pedonali. Da quest’ultimo si arriva direttamente alla cattedrale di St Paul e alla vicinissima Pater Noster Square, dove abbiamo trascorso un paio di ore soleggiate e rilassate grazie alle numerose sedie sdraio installate per i bagni di sole dei passanti, ai due tavoli da ping pong (dotati di racchette e palline) e alla dama gigante da pavimento: tutto ad uso pubblico e gratuito. I bambini sono rimasti sbalorditi alla vista di questa insapettata “area giochi” ed anche per noi, lo ammetto, è stata un’occasione per riposare un po’ (se giocare a ping pong e dama possono chiamarsi “riposo” 😀 ) e ricaricarci.
Anche l’enorme area antistante Buckingham Palace è pedonale e permette di fare una bellissima passeggiata, costeggiando St James’s Park, fino a Trafalgar Square, sede della National Gallery.
La domenica, in orario di mercato (10.00-17.00), Brick lane è chiusa al traffico motorizzato, quindi completamente pedonale, così come tutta l’area dello Spitalfields Market, che però è sempre solo pedonale.
Tabella di marcia: avevate un programma già prima di partire?
In realtà, no.
Avevo stilato una lista di posti che volevo assolutamente vedere ed altri opzionali, però non avevamo nessun calendario o tabella di marcia, visto che con i bambini al seguito i programmi vengono sempre disattesi (almeno secondo la nostra esperienza), con conseguente rischio frustrazione/delusione che noi, onestamente, cerchiamo in tutti i modi di evitare. Con il tempo ho imparato che il grado di soddisfazione ed appagamento derivante da un’ esperienza, di qualunque genere essa sia, è inversamente proporzionale al numero di aspettative preventivamente riposte nell’esperienza stessa.
Per questo, come in ogni viaggio che abbiamo fatto, ci siamo affidati a programmi giornalieri. La sera io e Marco facevamo un resoconto della giornata appena trascorsa, cercando di valutare la stanchezza accumulata dai bimbi per poi progettare la tappa del giorno successivo. Quasi sempre ci siamo dati due possibilità per il giorno seguente: la presenza di un piano B da seguire in caso di maltempo e/o umore non alle stelle di uno o più dei tre piccoli viaggiatori è fondamentale, secondo me, per non ritrovarsi ad impazzire dietro una meta che ci siamo prefissati, combattendo contro i mulini a vento dei figli che litigano perché non hanno voglia di camminare o perché non hanno dormito abbastanza o perché sono infreddoliti e infastiditi dal vento.
Poiché anche in vacanza mi sveglio spontaneamente molto presto (a Londra ancora di più del solito, vista l’ora di fuso orario…certe mattine ero in piedi già alle 4.30!) prima che si svegliasse tutta la tribù pianificavo per bene la giornata controllando fermate della metro, indirizzi di luoghi in cui poter mangiare, luoghi specifici da visitare e organizzando i pasti (e quindi la spesa).
Come organizzare una giornata tipo?
Come detto sopra, non seguiamo mai programmi fissi.
A grandi linee, però, abbiamo seguito questo “schema”, a seconda del tipo di risveglio:
A) risveglio scattante; colazione; partenza intorno alle 8.00-8.30 con merende al seguito; visite e giri vari; rientro a casa verso le 13.00; pranzo in appartamento; relax; uscita serale intorno alle 16.00; cena fuori e rientro intorno alle 21.30-22.00
B) risveglio lento; colazione; partenza intorno alle 9.30-10.00; visite e giri vari; pranzo fuori; relax in qualche parco o play ground; altri giri; sosta merenda ( e birra per noi 🙂 ); rientro a casa intorno alle 18.00-18.30; cena in appartamento.
Mangiare vegan a Londra: dove e come?
Quando viaggiamo cerchiamo sempre un alloggio con uso della cucina per essere il più liberi possibile e anche per risparmiare: mangiare fuori in 5 tre volte al giorno non è economico, soprattutto a Londra!!
Il nostro appartamento si trovava nell’ East End londinese, fra Whitecapel e Schoreditch, a due passi dall’eccentrica e underground Brick Lane, nel cuore di Banglatown. Un quartiere che abbiamo subito amato per la sua atmosfera popolare, la mescolanza etnica, l’autenticità fuori dai circuiti turistici…e i mercati di frutta e verdura sotto casa.
Nelle bancarelle bengalesi lungo Whitechapel Road ho potuto comprare mandarini, mele, kiwi, banane, fragole, patate, cavoli, peperoni, carote, pomodori, cipolle, aglio per pochi spiccioli.
In un supermercato della catena Tesco a poche centinaia di metri dal nostro alloggio ho fatto scorta di legumi; da casa, invece, mi ero portata tanto riso, mandorle e prugne secche in quantità (che i bimbi amano come spezza fame) e alcune cose per la colazione (infusi, biscotti, corn flakes).
Nei numerosi food markets della città abbiamo trovato del delizioso pane a lievitazione naturale e prodotto con farine integrali e semintegrali, davvero di ottima qualità. Fra i tanti, vi segnalo il famosissimo e pittoresco Borough Market (che si incontra sul percorso pedonale lungo il Tamigi, di cui vi ho parlato sopra) e il Brick Lane Market, aperto la domenica, dalle 10 alle 17, in cui potete trovare davvero di tutto: dal pane, ai dolci, alle verdure, ai vestiti second hand, ad oggetti di anquariato, libri e creazioni di artigianato.
Abbiamo fatto sempre la colazione ed il pranzo o la cena a casa, consumando quindi un solo pasto principale fuori, più qualche merenda e spuntino ghiotto. 🙂
Vi lascio un elenco dei locali in cui abbiamo mangiato e uno di quelli in cui sarei voluta andare, ma che ci siamo lasciati nella to do list per quando torneremo a Londra per un week end senza figli. 😉
- Mooshies, Brick Lane: 100% vegan. Qui Attilio ha mangiato quello che per lui è stato il vegan burger più buono di Londra: il What’s Your Beef?, con burger di quinoa e fagioli rossi e vegan cheese. Ottimi anche i vegan cheese sticks, serviti con una salsa piccante deliziosa e le sweet potato fries. Indimenticabile, il guacamole servito con chips di platano. Buono da farsi male, il gigantesco Oreo Brownie, servito con una montagna di panna montata. Molte opzioni gluten free.
- Genesis, Spitalfields: 100% vegan. Consiglio i Mac and Cheese con una deliziosa gratinatura croccante, la piccantissima e rigenerante zuppa vietnamita Pho Soup e il super ricco Reuben Dog “Famous Deli Dish”.
- Unity Diner , Hoxton: 100% vegan. Locale no profit situato in un quartiere bellissimo e tranquillo, in cui passeggiare fra mulares, viette alberate e spazi verdi popolati da giovani, che di notte si trasforma in uno dei centri nevralgici della vita festaiola londinese. Il ristorante è situato proprio su una piazzetta chiusa al traffico motorizzato ed offre la possibilità di mangiare all’aperto, permettendo quindi ampia libertà di movimento ai bambini. Durante la settimana di Pasqua offriva il menù bimbi gratuito, composto da main course, side dish, dessert e juice (tutti a scelta fra varie opzioni), quindi posto super family friendly!! Ci è piaciuta molto la presenza in menù di abbondanti piatti unici da condividere, denominati proprio “To share”: noi abbiamo scelto l’opzione gluten free.
- Leon- naturally fast food, diffuso in tutta Londra: scelta vegan. Io consiglio i piatti a base di riso integrale con verdure e legumi di contorno: quello con curry di platano, cavolo e patata dolce; quello con fagioli neri; quello con masala di lenticchie e quello con falafel di patate dolci con insalata fresca di cavolo cappuccio e piselli. Disponibili anche dolcetti vegan e patatine cotte al forno, non fritte.
- Vida Bakery, Brick Lane: pasticceria- caffetteria 100% vegan con tanta scelta Gluten Free. Dolci strepitosi e coreografici, biscotti, cupcakes, muffins, cappuccini con tanti tipi di latte vegetale. Da provare assolutamente, la vegan carrot cake!
- House og Vegan, Brick Lane: mercato coperto di street food 100% vegan, aperto il sabto e la domenica, dalle 11 alle 18.30. Un luogo incredibile in cui le culture culinarie di tutto il mondo si incrociano in chiave plantbased. Cucina etiope, vietnamita, cinese, indiana, mediorentale, marocchina, italiana…dal salato al dolce, dal fritto al salutare, passando per succhi freschi ed estratti di frutta. Ambiente easy super spazioso (credo fosse un vecchio magazzino), con tavoli anche all’aperto, super consigliato da frequentare con i bambini sia per la scelta di pietanze che per l’opportunità di muoversi in libertà e sicurezza.
- Crosstown Doughnuts, Spitalfields e in tante altre parti di Londra: ampia scelta vegan. Ci siamo imbattuti in questa roulotte nello Spitalfields Market per caso e, attirata dall’aspetto invitante dei numerosi tipi di doughnuts, mi sono avvicinata per sbirciare se ci fosse qulache opzione vegan. Mi si è aperto un paradiso!! Deliziose, soffici,dolci ma non troppo e inaspettatamente leggere, queste ciambelline, che hanno fatto la gioia dei bimbi…e pure nostra! Abbiamo assaggiato quelle al cioccolato, al rabarbaro e limone, al cocco e pistacchio e al timo e lime con impasto alla barbabietola rossa. Durissima la scelta, visto che erano davvero tutte memorabili e da svenimento, ma se proprio dovessi consigliarne una su tutte, opterei per quella al timo e lime: non avevo mai assaggiato il timo in una preparazione dolce e devo dire che ci sta alla grande, soprattutto in accoppiamento col gusto aspro e fresco del lime. 10 e lode!!!
- VBurger, Camden Lock Market: 100% vegan street food. Tanti tipi di burger vegetali serviti in panini particolari, arricchiti con spezie e semi, con aggiunta di formaggi vegetali, verdure frsche, avocado e salse a scelta. Nel food market di Camden Town, comunque, ci sono una miriade di chioschi che offrono la possibilità di almeno una scelta vegan. I nostri bimbi hanno voluto provare un piatto a base di riso basmati con curry di ceci e spinaci ed un altro sempre a base di riso basmati, ma con platano fritto, fagioli rossi, patate, insalata e cipolle rosse agrodolci.
Da notare come lo street food sia servito in contenitori di cartone o di materiale biodegradabile (comprese le stoviglie). La scatola dei doughnuts, essendo ancora pulita dopo l’assalto alle ciambelle, l’abbiamo restituita alla venditrice, con sua grande sorpresa e gratitudine. 😉
Lista dei locali da provare next time:
- Just Fab
- La Fauxmagerie
- Norman’s Coach and Horses
- …mi servirebbe un altro post per scriverli tutti!!
Come avrete capito, mangiare vegan a Londra non è affatto complicato. L’East End è il paradiso del vegan food, poiché cuore pulsante della London giovane, creativa, artistica, underground, ma ovunque si trova possibilità di scelta plantbased, senza problemi.
Passeggino sì – passeggino no?
Come tutto, del resto, questa è una scelta molto soggettiva. Dipende da come sono abituati i bambini.
I nostri sono avvezzi a camminare molto sin da piccoli e con Stella abbiamo la strada piuttosto spianata dalla presenza di fratellone e sorellona che la stimolano all’emulazione e rendono le camminate un continuo gioco a rincorrersi e a scoprire dettagli curiosi lungo il percorso da segnalare a mamma per le sue foto. 🙂
Perciò, per quanto ci riguarda, passeggino no. Non lo abbiamo portato in nessuno dei nostri viaggi, nemmeno in quelli più brevi o gite fuori porta, salvo rare eccezioni. Lo troviamo spesso di intralcio e limitante. Indispensabili però, sono stati e sono i supporti per portare i nostri figli addosso. Fasce elastiche o rigide, mei tai e marsupio ergonomico. Per questo viaggio a Londra abbiamo scelto il marsupio Ergobaby che, anche se comincia ad essere piccolino per Stella, contiene e sorregge ancora bene i suoi 16 kg per 96 cm di altezza. Lei ormai ci vuole salire solo se è stanchissima e non riesce più a camminare, quindi per la maggior parte del tempo lo tenevo piegato dentro uno zainetto, per poi utilizzarlo al bisogno.
Lei associa il marsupio a me, quindi non si fa portare dal babbo e quando voleva fare un pisolino me la caricavo io in groppa allacciando anche il poggiatesta-parasole per tenerla più protetta e comoda. Spesso, però, quando non voleva camminare ma non aveva nemmeno sonno, si è fatta portare sulle spalle dal babbo, guardando London dall’alto come a noi comuni camminatori non era concesso. 😉
Conclusioni
Di questa indimenticabile esperienza mi porto a casa la gioia di aver condiviso tutto con i miei compagni di viaggio preferiti, perché credo siano davvero i compagni di viaggio a fare la differenza.
Avere accanto una persona sempre sulla tua stessa lunghezza d’onda, una presenza complementare sulla quale poter sempre contare perché sai che dove non arrivi tu c’è comunque lei.
Ecco, questo è il valore aggiunto di ogni nostro viaggio, ovunque siamo diretti.
C’è poi da dire che esplorare il mondo con gli occhi dei bambini è qualcosa di stupefacente!
Cogliere particolari che altrimenti ti sarebbero sfuggiti, essere sempre stimolati alla riflessione e alla ricerca continua di risposte, assaporare una forma di viaggio più lenta, ritmata da pause che ti conducono proprio al cuore del luogo in cui ti trovi, alla quotidianità della vita di quel posto. Osservarli mentre interagiscono con altri bambini che non parlano la loro lingua ma coi quali sanno subito stabilire una relazione fatta di gesti, sorrisi, giochi…come Stella, che in due minuti si è messa a chiacchierare con Nola, sua coetanea, spiegandole che avrebbe voluto metterle lo smalto: cosa che ha fatto poco dopo, con immensa gioia di Nola che sventolava all’aria le sue manine dalle unghie blu elettrico.
O Attilio che, invece, ha insistito per andare dal barbiere perché improvvisamente i suoi capelli si erano allungati troppo per i suoi gusti (e pensare che fino all’anno scorso era il sosia di Tarzan!)
Di Londra ho amato il magnetismo della sua street art (è praticamente un museo a cielo aperto di graffiti strepitosi), la mescolanza di odori, l’intreccio di architetture di epoche diverse, l’esplodere rigoglioso della natura dove meno te lo aspetti (qui, complice la Primavera), le biciclette ovunque, il susseguirsi di scenari diversi ad ogni stazione della metro, ad ogni angolo. E sì, sono stata irrimediabilmente affascinata anche dalle sue tante contraddizioni, specchio delle molteplici sfaccettature della fauna umana. Una metropoli che contiene davvero tutto il mondo fra bellezza, degrado, accoglienza, emarginazione, frenesia, consapevolezza, attivismo*, consumismo, cultura e controcultura di ogni genere. Non è stata la mia prima volta a Londra, eppure è come se lo fosse stata, perché l’ho vista con occhi e vissuta con un sentire totalmente diversi da vent’anni fa, in pienezza, totale pienezza dei sensi.
Ora non mi resta che tornarci sola con mio marito per un week end di fuoco in cui depennare dalla to do list tutte le cose che non siamo riusciti a fare nella settimana con i piccoli al seguito! 😉
Spero di aver risposto alle vostre domande e curiosità con questo post. Se vi è piaciuto e se avete trovato utili le informazioni condivise, lasciate un commento qui sotto…i blog vivono delle vostre interazioni!!
A presto!
*Il gruppo ambientalista non violento Extinction Rebellion occupa permanentemente da settimane Parliament Square, che è stata quindi chiusa al traffico motorizzato giorno e notte.
Durante il week end pasquale hanno animato la città con musica e danze in diverse zone, per sensibilizzare la popolazione a prendere parte nella loro decisa protesta contro il cambiamento climatico, affinché il Parlamento stabilisca delle misure concrete per far fronte all’attuale grave emergenza ambientale. Noi li abbiamo visti con tende e sacchi a pelo in Parliament Square e poi incontrati anche in corteo musicale a Camden Town.
A Leicester Square, invece, ci siamo imbattuti in una manifestazione non violenta e silenziosa dell’organizzazione antispecista Animal Justice Project molto simile per progetti e azioni alla nostra Essere Animali di cui la nostra famiglia è socia.
Francesca
Vale che racconto stupendo, sembrava di stare lì con voi 💖Prossimo viaggio:Londra ahahha
Naturalentamente
Ne vale davvero la pena! avevo delle perplessità sull’andare coi bimbi, ma si è rivelata super family friendly!
Sonia
Grazie Vale per il tuo racconto! Sono stata a Londra per la prima ed unica volta (finora😉)tre soli giorni, tre anni fa, con mia figlia allora diciassettenne, divoratrice dei libri di Harry Potter e seguace della saga, per vedere gli Studios. Prima di partire l’unico altro evento prenotato è stato il Musical Wiched al Victoria Theatre, veramente molto bello. Per il resto del tempo abbiamo girovagato senza meta, cogliendo quello che ci si presentava davanti come una scoperta, dal picnic al
Parco tra gli scoiattoli, all’evento di creazioni floreali, al Trooping the Color per i 90 anni della Regina, all’evento di creazioni floreali, alla festa di quartiere con gara di dolci. Mi hai fatto venire voglia di tornarci al più presto per immergermi nelle mille altre sfaccettature di Londra che hai condiviso con noi.
Naturalentamente
Ecco, a noi invece la parte Potteriana è proprio mancata. I miei bimbi ancora non lo apprezzano…
Sono contenta che ti sia piaciuto il post. A presto!
Silvia
Complimenti per l’articolo, mi hai fatto venire voglia di essere già lì! Hai comprato qualche guida per decidere i posti da vedere?
Naturalentamente
Ciao, Silvia!
No, sto cercando di ridurre il consumo di carta. Ho “studiato” su internet. 🙂
Daria
Bellissimo viaggio! Mi ritrovo pienamente in molti dei tuoi suggerimenti, sono strategie che metto in pratica ogni volta che ci muoviamo. Devo comunque dire che nella maggior parte dei casi i bambini ci hanno sorpreso con risorse inaspettate quando pensavamo/pensiamo che fossero troppo stanchi, mostrando una riserva di energia incredibile!
Naturalentamente
Verissimo!! Certi giorni ero io ad essere esausta, mentre loro avevano ancora energia e curiosità da vendere. 🙂 Un abbraccio
Francesca
Bellissimo il tuo viaggio a Londra…sicuramente prenderò spunto;)
noi con i nostri bimbi (7-9 anni) stiamo pensando di partire per il Sudafrica a gennaio,per fare prevalentemente safari..qualcuno di voi c’è stato e ha qualche dritta da darci?
Grazie
Naturalentamente
Oh, che meraviglia di viaggio!
Io non posso aiutarti, ma magari qualche lettrice o lettore ha già fatto esperienze simili…
Buona programmazione, allora! E godetevi il viaggio!
FRANCESCA MEAZZA
Vale,
grazie!
Mi sono salvata un po’ di cosucce su Pinterest perchè ho proprio promesso ai bambini
un bel viaggetto a Londra!
Mi piacciono le scelte che avete fatto.
Posso chiederti dove avete soggiornato?
Fantastico.
Naturalentamente
Ciao, cara!
Felice tu abbia trovato utile il post!
Abbiamo prenotato su booking.com ed il nostro appartamento era questo: https://www.booking.com/hotel/gb/london-city-flat.en-gb.html
Ai ragazzi piacerà da matti!
Un abbraccio
Daniela
Bellissimo racconto mi ha fatto venir voglia di organizzare un viaggio con la mia piccola che sta per nascere
Naturalentamente
Ciao, Daniela!
Che bello…augurissimi!
Viaggiare con i neonati è ancora più semplice, a dispetto di quanto si possa pensare. Una volta che hai al seguito tetta e fascia portabebè non hai bisogno di molto altro 😉
Un abbraccio
Habanero Angelica
Che bel racconto, hai descritto la vostra vacanza nei minimi dettagli, salvo l’articolo mi tornerà sicuramente utile per i prossimi viaggi. Grazie!
Buon weekend,
Angelica
ricettevegolose
Che bel viaggio e quanti consigli utili *_* Post salvato!
Naturalentamente
Felice ti sia piaciuto, cara!
baci