Che fine ha fatto il “dolce far niente”?
Perché mai lo abbiamo dimenticato? Perché ci terrorizza e mette a disagio?
Nell’epoca dell’efficienza, della produzione convulsa, dell’informazione frenetica e del divertimento organizzato, il tempo è percepito come uno spazio che va riempito fino al massimo livello di capacità. Non sono ammessi spazi vuoti.
La lentezza fa paura
Il timore della noia ci schiaccia, ci rende vulnerabili, mina la nostra autostima. Noia è sinonimo di pigrizia e la sua voce risuona come un’eco spaventosa nelle ore trascorse lentamente in compagnia del NON fare.
Spesso gettiamo addosso ai nostri figli l’ ansia del fare a tutti costi e talvolta la situazione rischia di sfuggirci di mano.
La scuola, magari anche a tempo pieno, lo sport, la musica, il catechismo. Poi, nel fine settimana, laboratori di cucito, di argilla, di danza; fattorie didattiche; feste di compleanno con giochi guidati ed attività strutturate dagli animatori di turno.
Dov’è finito il tempo dei bambini?
Da mamma, mi sono trovata di frequente ad interrogarmi su come gestire in modo proficuo il tempo dei miei figli.
Dare loro l’opportunità di frequentare il corso di batteria o di nuoto o di yoga o la scuola calcio è sicuramente un dono di libertà, di crescita e di gioia, se in linea con le loro passioni ed i loro desideri.
Ma a volte mi chiedo: lo sport, le attività guidate, non sono forse più un desiderio di noi adulti per occupare il vuoto ed esorcizzare la lentezza di ore che si potrebbero trascorrere a far niente?
Il valore del non fare
Credo che il NON fare sia una risorsa molto preziosa per i bambini, almeno finché non manifestino spontaneamente la volontà di iniziare qualche attività organizzata. E, in quanto individui unici, ognuno maturerà il proprio desiderio al momento giusto per sé. Ci sarà chi si rifiuta di partecipare a qualsiasi gruppo pomeridiano perché sceglie di starsene a casa a leggere fumetti e a far quel che gli pare e chi non vede l’ora di buttarsi nella mischia. Ma noi, noi, siamo davvero pronti e disposti ad ascoltarli ed assecondarli? O siamo sempre troppo frettolosi per fermarci ad indagare sui reali bisogni dei piccoli esseri umani che abbiamo accanto?
Grazie a loro possiamo imparare a dare valore alla noia, perché proprio dal far niente nasce la creatività, sgorgano idee, sboccia l’ispirazione (e questo vale per ogni singola età della vita).
Osservando i miei figli re-imparo ogni giorno che NON fare significa lentezza, rilassamento, fantasia.
Loro mi ricordano che la vita ha tanto da offrire e da insegnare, anche senza le sovrastrutture culturali che ci autoimponiamo come fonti di educazione.
Come se una squadra di basket o una palestra fossero gli unici contesti in cui sia possibile trasmettere al bambino i valori della condivisione, del fare gruppo, del rispetto.
Non voglio essere fraintesa: credo nel valore formativo dello sport, io stessa da bambina ho sempre praticato sport.
Ma mi piacerebbe anche che tornassimo a dar valore al “dolce far niente”, a quei pomeriggi trascorsi senza orari, senza appelli, senza file, senza appuntamenti. A patto che non si finisca col riempire “il vuoto” con tv, pc, videogiochi e smartphone.
Perché ormai per molti bambini le attività pomeridiane strutturate sono vie di fuga dalle trappole elettroniche.
Proviamo a spegnere gli schermi e diamo a noi stessi e a nostri bimbi l’opportunità di osservare il tempo che scorre. Forse ci verrà voglia di giocare a carte, di fare un puzzle, di dipingere, di abbracciarci, di arrampicarci su un albero, di bere una tazza di tè coi pensieri fra le nuvole, di starcene seduti sul divano a testa in giù.
Forse riusciremmo a comprendere il valore del NON fare e l’universo intero di opportunità che ci offre.
Michela
Ciao Vale, io sono pienamente d’accordo con te. La noia e il far niente sono davvero importanti per i bambini. Però vivendo noi in appartamento ed essendo il Nic figlio unico non è così facile. Lui ha proprio l’esigenza di stare con altri bambini, di correre e sfogarsi, cose che qui in appartamento non può avere. Frequenta un corso di Kung fu due volte a settimana da settembre e ogni volta non vede l’ora di andare. Poi per i giorni rimanenti cerchiamo anche noi di “non far niente” perché so quanto sia importante per i bambini. Ecco io cerco di fare del mio meglio seguendo un po’ le sue esigenze e il nostro stile di vita e cercando di non riempirgli troppo le giornate.
Un abbraccio Vale
naturalentamente
Bello il Kung Fu!! Che esperienza fantastica!! Fai benissimo ad assecondare le sue esigenze e capisco perfettamente che quando si vive in città il discorso acquista una sfaccettatura del tutto diversa.
Il punto è che Nic non vede l’ora di andare…mentre Attilio dovrebbe essere spinto. Lui non sente proprio l’esigenza, non è il suo momento.
Grazie infinite per il tuo contributo, sempre prezioso.
Un fortissimo abbraccio pieno di affetto a tutti e due <3
Valentina
Ciao!Intanto grazie Vale per condividere con noi il tuo meraviglioso stile di vita che diventa sempre più fonte d’ispirazione e condivisione.
Questo articolo in particolare mi ha riportata all’infanzia di Martina,ormai 14enne.
Ricordo che il pomeriggio lei avrebbe voluto giocare con gli altri bimbi della sua età. Ma spesso era impossibile perché questi poveri cuccioli erano sempre impegnati in 6000 cose spesso mandateci a forza dai genitori. Una vera tristezza. Per organizzare una merendata si doveva far richiesta in carta bollata.
Lei ovviamente sin da piccolissima è stata libera di decidere cosa farsene del suo tempo e lo è tuttora.
Quest’anno ad es ha iniziato il liceo linguistico (dejavuu) e ha deo suoi orari tutti particolari.La mattina si sveglia prestissimo e studia,la trovo coi libri aperti alle 4/5del mattino.Poi il pomeriggio per lo più se la dorme e facciamo qualcosa insieme la sera stiam sù fino tardi a guardare le serie tv (perché in fondo io son rimasta una bimba minkia)e via così.
Sai cosa Vale? anche noi mamme dovremmo imparare ad avere più tempo “lento”. Io ci stò lavorando su ed ora la convivenza con un’adolescente mi mette ogni giorno alla prova.
Un saluto e un abbraccione a tutta la tua truppa.
♡
naturalentamente
Io ho troppo voglia di vederti, cazzarola!
Dai, impegnamoci!!!!!
Grazie per il tuo commento: tu e Marti siete proprio belle!!
Elena
Ciao Vale
Anche io concordo
La Bea ha iniziato a fare sport seriamente solo l’anno scorso (8anni) e quando dico seriamente intendo in maniera continua e senza forzature. Noi abbiamo aspettato che fosse lei a chiedere e decide cosa fare e quando e devo dire che questa cosa sta dando i suoi frutti. Ludovico non ha nessuna intenzione di fare nulla ( 5anni) lui vuole solo stare a casa a giocare con le sue cose per ora. Nessuna forzatura, nessuna pressione(perché o mamma o papà da grandi volevano fare la ballerina e il calciatore ma non ci sono riusciti)i bambini si devono poter anche annoiare ogni tanto…Di noia non si muore. Allora via al dolce far niente.. Baci
naturalentamente
Che bello leggerti qui!
Alcuni amici e amiche, parlando dell’argomento, mi hanno fatto venire il dubbio che senza “spinta” da parte nostra i figli potrebbero non avere l’occasione di sviluppare talenti e passioni. Ma poi mi sono detta che talenti e passioni, se davvero sono tali, irrompono quando meno ce lo si aspetta, anche senza stimoli esterni.
E allora anche noi seguiamo la via del dolce far niente.
Che voglia di una chiacchierata vis à vis con te, Elena!!
Un forte abbraccio a tutti voi
Eva
Ciao Vale, condivido pienamente. Non ho ancora figli ma mi predo cura della bambina che vive in me con ampie dosi di spazi vuoti. Nel quaderno in cui scrivo, proprio oggi ho lasciato una pagina bianca. Dopo tante parole che hanno fatto viaggiare la mia mente, uno spazio vuoto, dove non manca niente. Il pensiero è sospeso, tutto è in trasformazione. Grazie della stimolante riflessione, e buone giornate da colorare (oppure no!) ; )
naturalentamente
Che piacere leggerti qui, Eva!
Grazie per aver lasciato un segno del tuo passaggio…
A presto!
Daria
Concordo assolutamente. Nel nostro caso solo Alice (8 anni e mezzo) fa un’attività sportiva (basket) che ha scelto di fare lei lo scorso anno. Elena pare essere una mosca bianca che non fa attività sportive o di altro genere all’ultimo anno di materna, ma come i tuoi non sembra interessata a nulla in particolare, al momento preferisce di gran lunga le giornate all’aperto, le corse nel prato e l’osservazione della natura. Di tempo davanti ne hanno una vita per le attività organizzate, finchè sono piccoli, il tempo migliore è secondo me, quello del gioco!
naturalentamente
In te, nella strada che percorre la tua famiglia, trovo sempre in incoraggiamento e motivazione extra.
Grazie, cara! :*
Serena di Enjoy Life
Pienamente d’accordo! Tutte le persone che conosco che hanno bimbi in età scolare raccontano della miriade di attività in cui sono impegnati i loro figli e quando non hanno attività organizzate stanno davanti alla tv o a giocare con videogiochi, tablet, cellulari e via dicendo……..che tristezza!!!!
Nessuno considera più l’importanza di stare all’aria aperta, a contatto con la natura, senza impegni particolari ad orari particolari, a giocare con gli altri bimbi, inventando i giochi con la fantasia!
E poi il “dolce far niente” è così importante anche per noi adulti!
E’ vero, ci viene inculcato che una vita piena è fatta di mille attività e che dobbiamo sempre riempire ogni momento della giornata.
Io per prima cado spesso in questa trappola e tendo a riempire sempre troppo le mie giornate, anche se con attività che mi piacciono, giardinaggio, autoproduzioni ed attività creative…..ma ultimamente mi sto imponendo (con fatica 🙁 ) di avere spazi durante la giornata in cui NON fare proprio nulla, stare semplicemente ad osservare, la natura, gli animali, me stessa…….giusto per riscoprire che si può anche solo ESSERE senza FARE 🙂
Sempre bello leggere le tue sagge riflessioni 🙂
Un abbraccio
naturalentamente
Ciao Sere!
Grazie per essere passata di qui…
Anche io a volte faccio fatica a far pace col non fare. Ma sto lavorando sodo su me stessa, proprio per scrollarmi di dosso quella tendenza (che ho sempre avuto) ai sensi di colpa per non aver fatto abbastanza.
Una cara amica, a questo proposito, qualche giorno fa mi ha detto:”Sei preziosa perché sei, non in base a ciò che fai”. Parole sante…
Ricambio il tuo abbraccio con affetto,
A presto!
Nicoletta
Ciao! Interessante osservazione. Per me che vivo in Germania è difficilissimo concordare certe visioni con la vita reala della comunità in cui ci ritroviamo. Per me a questa e età (prescolare o primi anni di scuola) lo sport, se scelto dal bambino, va fatto in maniera divertente e assolutamente non competitiva. Qui c’è chi iscrive i bimbi a nuoto a 3 anni, e non ci sarebbe nulla di male se si trattasse, alla fine, di un po’ di acquamotricita’. Invece no, gli allenatori torchiano i bambini rei di “non impegnarsi ” o che semplicemente non ce la fanno a raggiungere certi traguardi previsti. Sembra quasi che un corso sportivo debba essere appannaggio solo di chi ha talento e volontà di diventare un campione. Per fortuna qui le possibilità di fare attività all’ aperto, clima permettendo non mancano, così come le piscine comunali. Va bene così dunque, il mio 7enne per il momento ha voglia di divertirsi e basta. Ma siamo mosche bianche, ci considerano dei pelandroni incapaci di motivare il figlio…vabbe’..
naturalentamente
Nicoletta, grazie per il tuo contributo!
Hai centrato in pieno la questione: “siamo mosche bianche, ci considerano dei pelandroni incapaci di motivare il figlio”. Questa mentalità, purtroppo, è molto diffusa.E mi fa paura, dico la verità.
Quello che racconti riguardo la situazione tedesca è inquietante, e in certi sport succede anche qui da noi, soprattutto per il calcio.
Buona vita a te e al tuo 7enne…continuate così! :*
alice
Sono d’accordo con te ma purtroppo per noi viviamo in un appartamento in città e le occasioni di svago all’aperto sono poche (parchetto vicino casa) e d’inverno è dura organizzare il pomeriggio post scuola. Mia figlia segue per una volta a settimana una corso di inglese che le piace molto e vorrebbe fare piscina ma per ora questa seconda attività è rimandata proprio perchè non voglio che prenda troppi impegni visto che ancora è piccolina. Mi piacerebbe passare con lei più tempo all’aria aperta ma le occasioni sono poche.
naturalentamente
Ognuno cerca di fare del proprio meglio nel contesto in cui si trova. La dimensione cittadina è certamente difficile da vivere, soprattutto in inverno…
Un abbraccio
delia
Non posso che darti ragione. Vedo tanti,troppi bambini,impegnatissimi peggio dei top manager, agenda strapiena di impegni extrascolastici che si sommano alle prestazioni, possibilmente elevate, richieste dalla scuola. A volte mi chiedo come facciano questi piccoletti a star dietro a tutto (e a tutti!). A me gira la testa solo al pensiero……Ma forse perché per me la lentezza é un valore positivo,un pregio. Quando giorni fa un mio amico mi ha paragonata ad una tartaruga,per me è stato un complimento (non so per lui….). La tartaruga é lenta certo r proprio per questo campa a lungo! Ecco,forse il mondo sarebbe più bello se ci fossero più tartarughe e meno predatori agguerriti……o no?? Un bacio Vale,fortunati i tuoi cuccioli!❤
naturalentamente
Mi trovi perfettamente in line col tuo pensiero, cara Delia. grazie per il tuo commento.
Un abbraccio di luce.
mammachebrava
Ciao! condivido pienamente il tuo post.. i bambini devono annoiarsi perchè come dici tu è dalla noia che nasce la creativitá…e quindi è anche giusto lasciarli liberi di scegliere cosa fare nel tempo libero. Purtroppo noi genitori siamo presi dall’ansia di fare e vogliamo che i nostri figli facciano sempre qualcosa….
Un abbraccio
naturalentamente
Piacere di averti qui.
Vengo subito a vedere il tuo blog…
A presto!
Ekaterina
Buonanotte!!!Il non fare e’ importantissimo, l’assenza degli stimoli, la calma, la lentezza, lo spazio…La Semplicita’, dare lo spazio per esprimersi, dare lo spazio alla spontanieta’…e’ questo che serve per Crescere, Maturare e Capire in che Direzione Vogliamo che Naviga il Nostro battello nel mare-Vita. Il potere dell’ascolto – saper Ascoltare-Osservare il prossimo e Te stesso, sarebbe un bel punto di partenza per Tutti))) Grazie per la tua testimonianza! mi rincuora in questo periodo Natalizio, del quale ho paura(mi piaceva, mi piace)……ma il troppo, la velocita’ degli eventi, la fatica degli altri che preparano…….destabilizza molto me e mia figlia, e si perde il vero senso del Natale. C’e’ solo il “Bisogna seguire il dettato del Commercio”, ma per stare Insieme Basta Poco!!! Un regalo a tutti Il Tempo per Ascoltare e Riflettere!!! Grazie e Buona Giornata!
naturalentamente
Grazie, cara.
buone lente e gioiose feste a te e alla tua famiglia. <3
Baci