“Pronto! Ciao Luca!
Sì, sono io…sono a casa di nonna Nenella.
Mangio i finocchi e dopo torno a casa con babbo.
Mi aspetti?”
Vi presento Luca, l’amico immaginario della nostra piccola guerriera, entrato nella sua e nella nostra vita da un paio di mesi, ormai. Se all’inizio Elena ci raccontava solo qualche piccolo dettaglio della vita di questo suo amico (tipo che ha un bagno molto grande e tutto giallo, che gioca con i pupazzetti dell’ Uomo Ragno e che cade spesso perché non sa ancora camminare bene), ora intrattiene delle lunghe conversazioni con lui, spesso telefoniche. 🙂
A volte parlano di cibo, altre di cosa hanno fatto in vacanza, altre ancora di argomenti troppo evoluti e complessi per la nostra mente ristretta di adulti. Spesso lei inventa e canta delle canzoni per lui, chiedendogli prima il tema che preferisce (vuoi una canzone sul mare o sul fiume? sulla Pimpa o sui Puffi? sulla montagna o sul prato?). Talvolta parte in bici e si fa due o tre giri di casa per andargli a fare la spesa e comprare al mercato i suoi cibi preferiti. Dice che Luca magia la carne, che non è vegano come lei, ma che ama anche la zucca e le banane e che non beve più il latte di mucca, perché ha assaggiato il latte di riso e gli piace tanto.
A Elena piace renderci partecipi del suo rapporto speciale ed esclusivo con l’amico immaginario e tutti i giorni ci racconta qualcosa di nuovo che lo riguarda. Noi la assecondiamo, la ascoltiamo con interesse e le facciamo anche qualche domanda per scoprire qualcosa in più su questo particolare personaggio che ormai ci incuriosisce. 😉
Inutile dire con quanta soddisfazione lei ci risponda.
Stasera ci ha informati del fatto che Luca frequenta la scuola elementare, proprio come lei (ehmmm…inizierà lunedì il primo anno di scuola dell’infanzia, ma va bene lo stesso.:) ), che la mamma si chiama Ukala e il babbo Ukalo (passatemi la K…ci sta troppo bene!), che vive in una casa con dei mostri buoni che non fanno paura a nessuno, che ha un “canino” tutto giallo che gli annusa sempre le mani e un “canone” marrone che abbaia forte e smette solo se lei (Elena) lo accarezza. Mentre stavamo in campeggio la condizione familiare di Luca era leggermente diversa: la mamma si chiamava Makala, il babbo Malako e aveva solo un cagnolino, Makela. Alche l’amico immaginario era venuto in vacanza nel nostro stesso campeggio sula Majella e stava con la sua famiglia in una tenda poco più in là della nostra. Quasi tutti i giorni la piccola guerriera ci portava a vedere la tenda del suo amico immaginario (un giorno era una pigna, un altro una pietra…ma il posto era sempre quello, dietro una collinetta, vicino ad un cespuglio), spiegandoci che non lo vedevamo mai in giro perché aveva la febbre e doveva stare a riposo.
Ci sarebbero tanti altri aneddoti da raccontare su Luca, ma mi servirebbero 4 post per scriverli tutti. Io ogni volta rimango incantata dalla fantasia di Elena, che sa mescolare così armoniosamente la realtà con l’immaginazione, emulare il tono degli adulti nei dialoghi col suo amichetto, trovare sempre una risposta nuova ed originale alle nostre curiosità e domande sull’amico immaginario.
Ricordo perfettamente anche l’amico immaginario di Attilio, sbucato fuori all’improvviso proprio nello stesso periodo, intorno ai due anni e mezzo-tre anni. Si chiamava Mattia, aveva una moto blu rumorosissima con la quale, impavido, sfrecciava ovunque e ci seguiva in ogni dove. Lui era vegano, mangiava quasi sempre lenticchie e riso, ascoltava i Rolling Stones, viveva con un pescatore buono che non pescava più e non andava a scuola perché a casa stava meglio. 🙂 Ricordo, però, che Attilio ci raccontava tanto di Mattia senza mai simulare conversazioni con lui. Ci diceva spesso di vederlo nei luoghi in cui ci trovavamo (al ristorante, per strada, al mare…), ma non parlava mai direttamente col suo amico immaginario, come invece fa Elena.
Mattia è svanito nel nulla, così come era arrivato, poco dopo l’inizio della scuola dell’infanzia, quindi 5-6 mesi dopo. Sono curiosa di vedere quanto a lungo Luca resterà con Elena, se con l’asilo e la frequentazione costante di coetane* svanirà nel nulla.
Noi non abbiamo nessuna fretta che questo accada, consideriamo l’amico immaginario qualcosa di poetico e suggestivo, di estremamente positivo, anche perché abbiamo visto e vediamo quanta serenità e senso di indipendenza possa dare ai nostri cuccioli.
Gli esperti di psicologia infantile sostengono che circa il 60{1cb9e49070c7ea47a30e983aa42d2438c398569dec77b84b253952f15e6e2316} dei bambini e delle bambine fra i 3 e gli 8 anni attraversino la fase dell’amico immaginario, ognun* con le proprie modalità. C’è chi impersonifica l’amico in un peluche, in un pupazzo, in una bambola; chi ha un amico invisibile (come Luca e Mattia); gli dà il nome di una persona conosciuta, di un personaggio dei cartoni o un nome inventato. Chi usa le sue abilità per esorcizzare le proprie paure o chi manda messaggi e richieste d’aiuto attraverso l’amico immaginario.
In generale, la creazione di questa strana entità è indice di una spiccata immaginazione, della capacità di inventare giochi senza affidarsi a degli oggetti, di un desiderio di esplorazione e creatività che andrebbe assecondato.
Perciò non deridiamo i nostri figli per il loro prezioso amico immaginario, non roviniamo questa magia, non trattiamoli con sufficienza quando ci parlano di Luca o Mattia o Pinco Pallino. Diamo loro l’attenzione che meritano, mostriamoci interessati e sosteniamoli in questa fase, che è parte integrante del loro processo di crescita.
E le vostre bambine, i vostri bambini? Hanno avuto o hanno anche loro degli amici immaginari? Chi sono? Cosa combinano? Raccontatemi…
Sara
Ciao Valentina 🙂
Non ho bimbi, ma questo tuo post mi ha fatto tornare alla mente il mio amico immaginario di quando ero bambina.
Si chiamava Grenny ed era un temerario cowboy!
Essendo cresciuta in una villetta e non essendo andata all’asilo, lui era il mio compagno di mille avventure.
Mi ricordo inseguimenti a cavallo, duelli, scazzottate, rapine in banca sventate, ecc…ebbene si, ero già un maschiaccio allora 🙂
Grazie per le sempre stimolanti condivisioni <3
Sara
naturalentamente
Ciao Sara, benvenuta!
Grazie a te per aver condiviso con noi la tua esperienza!
Ora vengo subito a sbirciare nel tuo sito. Torna presto! 😉
Elena
Anche la nostra Bea ha avuto l’amica immaginaria…Caterina una bambola dai bellissimi capelli biondi come i suoi. Caterina ha viaggiato sempre con noi era ed è di famiglia. Ancora oggi (Bea ha 8 anni) dorme con lei ma non ci parla più. E’ stato un legame fortissimo per tutti, anche io adoro Caterina perché mi ha aiutata a capire meglio mia figlia.
naturalentamente
Ciao Elena, benvenuta! Che bello leggerti qui!
Mi ricordo di quando mi hai parlato di Caterina.che bello che Bea abbia preso proprio una bambola di pezza come amica immaginaria!
Un forte abbraccio a tutti e 4, soprattutto ai piccoli! <3
milka
Ciao!
Ma quanto sono buffi!
La prima volta che mio figlio, di tre anni e mezzo, me ha parlato del suo amico immaginario era poco dopo che aveva conosciuto il cuginetto di un suo caro amico…Quindi ho pensato che volesse simulare la presenza di un cugino visto che non ne ha di cugini! Ma poi la storia è andata avanti e di cugini non se ne parla, allora io e mio marito abbiamo capito che era il classico amico immaginario!
Si chiama Matteo e ha sei anni, che fino a poco fa era la “massima” età che uno potesse avere. Sei anni, che era l’età di papà. La mamma ne aveva cinque, a volte quattro. I racconti su Matteo erano così semplici e disinvolti che davvero non ci sarebbe niente di irreale! Questo Matteo sicuramente esiste :D! Di solito ne parla a tavola, Matteo fa questo così, lui mi ha detto questo o quello. A volte lo usa come scusa per mostrarci qualcosa: “Matteo mi ha insegnato a fare questo!”
Poi, arrivata la dura realtà: ha compreso che c’è chi ha più di sei anni! Ha conosciuto una bimba un sabato al lago, che ne aveva ben otto anni! Caspita! Allora ecco arrivato pure Luca a casa nostra…non è che è lo stesso Luca che conosce la tua piccola? 🙂 Non sappiamo quanti anni ha Luca, ma è un nuovo capitolo della sua storia. Se ne parla sempre a tavola. Come Matteo, Luca sa fare molte cose e gliele insegna.
Mi sembra che questi due amici immaginari rappresentino una guida, come un fratello maggiore. Da pochissimo il mio piccolo è diventato fratello maggiore, chissà che fine faranno Matteo e Luca. E’ divertentissimo ascoltarlo parlarne a tavola, poche volte gli facciamo delle domande perché già ne ha abbastanza da dirci, quindi non vogliamo deviarlo dalla sua storia.
Ebbene, viva gli amici immaginari! Un saluto e buon proseguimento pancioso! xx
naturalentamente
Ciao Milka! Benvenuta!!
Che bel contributo hai lasciato, grazie!
Un forte abbraccio anche a te e alla tua famiglia da poco allargata…compresi Luca e Matteo! 😉
A presto
Michela
ahahaha Fantastica la tua Elena!!! Io mi stavo preoccupando invece perchè Nicola ha iniziato adesso col suo fratello immaginario (ma visto che dici che fino agli otto anni è tutto ok, allora posso stare tranquilla ;-))
Il suo dice che è un fratello fantasma con gli occhi rossi di fuoco e la bocca fatta a fulmine. Ci racconta ciò che fa e ogni tanto parla con lui. Ha iniziato da pochi giorni quindi vedremo come proseguiranno le cose! 😉
Un abbraccio
naturalentamente
Molti bambini hanno amici immaginari con supepoteri che possano proteggerli dalle paure e dai momenti di smarrimento!!
Benvenuto al tuo Nico nel clan degli inventori di amici! 🙂
Baci grandi
Daria
Alice aveva un amico immaginario che volava, un bambino con le ali che stava vicino al soffitto e faceva buchi 😉
naturalentamente
Ahahahah!! Grandioso!! Che mondo meraviglioso si apre nella mente dei bambini!