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Home / Interviste / Intervista a Michele: uomo e agricoltore responsabile

Intervista a Michele: uomo e agricoltore responsabile

3 Marzo 2014//  by Naturalentamente//  14 commenti

DSC_3706E poi succede che un uomo decida di cambiare vita, di chiudere il pub pizzeria che con fatica ha creato da zero assieme a un socio, di rinunciare ai bei guadagni e allo stress, di dire basta alla vita vissuta di notte  chiuso fra quattro mura. Succede di incontrare Michele e di sentirsi incredibilmente bene nel parlare con lui, che racconta, che guarda negli occhi, che sorride con le mani ruvide e il volto sereno. Ve lo presento.

Caro Michele, perché hai deciso di cambiare lavoro e vita e di dedicarti all’agricoltura?
Io ho bisogno di stare all’aria aperta. Sono nato cresciuto e vissuto sempre in campagna e ad un certo punto ne ho sentito il richiamo. Ho risposto a questo richiamo dedicando il mio tempo libero al giardino, e c’è subito stato un cambio di prospettiva. Con la mia attività avevo una bella soddisfazione economica, ma col tempo ho realizzato che tutto quello che stavo ottenendo era solo per me…mentre cominciavo a sentire il bisogno di fare qualcosa per gli altri e per la terra, la Natura. I miei genitori mi hanno insegnato che il bene bisogna condividerlo con gli altri, ed è vero!Mio padre era un contadino convenzionale e in quel periodo era in difficoltà col lavoro, così ho deciso di iniziare a dargli una mano.

Com’è nata l’idea di fare agricoltura biologica?DSC_3702
Il bio è venuto dopo qualche anno. Nel 2000 si è iniziata a percepire una nuova sensibilità verso i prodotti naturali, sempre più gente ne parlava, io stesso mi sentivo fortemente interessato vista la mia attenzione alle tematiche ambientali. Così un paio di anni dopo ho frequentato un corso di agricoltura biologica finanziato dal Fondo Sociale Europeo e proprio lì ho conosciuto una ragazza che mi ha incitato a intraprendere questo cammino, incoraggiandomi e accendendo in me l’entusiasmo.

Quali sono le differenze più importanti che hai notato rispetto alla pratica dell’agricoltura convenzionale?
DSC_3703
Molta più soddisfazione a prodotto finito, perché è più buono, più sano…e anche più bello, di una bellezza naturale! Da quando faccio colture biologiche e mangiamo solo cibi naturali ho notato che stiamo tutti meglio. Siamo più resistenti ai comuni malanni, credo che le nostre difese immunitarie siano più efficienti.  Il mio lavoro è di certo più duro fisicamente; d’estate lavoro anche 13-14 ore al giorno, però mi sento mentalmente più rilassato e sicuramente più libero. Il poter lavorare all’aria aperta, lo stare sempre in movimento sono una grande fonte di benessere per me. Col tempo, poi, realizzi che sei tu a doverti adattare alla Natura, con la quale devi instaurare un rapporto di reciproco rispetto. Se curi la terra nel modo giusto, la terra ti ricompenserà coi suoi frutti, a suo tempo. Il valore della pazienza è un altro grande insegnamento che ho avuto cominciando a praticare l’agricoltura biologica.

Quali prodotti vendi e come?
Vendo principalmente ortaggi, anche se ho anche mezzo ettaro di terra che coltivo a rotazione, come una volta. L’anno scorso avevo coltivato una varietà di grano antico, non nanizzato, altissimo per la verità! E’ un tipo di grano molto resistente per natura e l’ho fatto macinare a pietra in un mulino di Serra de’ Conti (An) ottenendo farina di tipo 2 che vendo DSC_3684sfusa. Ci sono clienti fissi che vengono qui a casa ad acquistare i miei prodotti ma rifornisco anche il Punto Natura di Falconara (An), un negozio di alimenti naturali. Ho anche avuto una bella esperienza con un Gruppo d’Acquisto Solidale. Con altri agricoltori biologici della zona ho creato una sorta di rete  per cui ci appoggiamo a vicenda scambiandoci i prodotti: da un’azienda di Recanati (Mc) procuro ceci e lenticchie per i miei clienti, da un’altra di Cingoli (Mc) farro, orzo e farine.

Che tipo di clientela hai?
Principalmente giovani famiglie.

Trovi che ci sia una più spiccata sensibilità nella gente, rispetto a qualche anno fa, sulle tematiche dell’ecologia e della sostenibilità?
Sicuramente sì, anche se c’è ancora tanta strada da fare. La disinformazione e la pigrizia a reagire allo standard, alla convenzione sono ostacoli difficili da superare. Ma noto che le persone che vengono qui sono molto preparate e attente alla stagionalità, sono aperte. Mi fanno domande, vogliono capire e in questo modo si autoeducano all’attesa. Per esempio: l’anno scorso i miei pomodori sono maturati in tardo agosto, perché le condizioni meteo non hanno permesso diversamente. Chi veniva qui e cercava i pomodori era costretta ad aspettare che la Natura facesse il suo dovere…ci sarebbe comunque stata l’alternativa del supermercato, ma chi è abituato ai sapori autentici dei frutti della terra difficilmente apprezza poi i sapori dei prodotti a maturazione “forzata”.

Che valore ha per te il legame con la terra e con la Natura tutta?
Eh eh… Io vivo in simbiosi con i ritmi della Natura. Mi alzo all’alba e vado a letto non proprio al tramonto, ma quasi! Sento nel mio corpo la spinta a seguire i cicli della Natura, e l’assecondo. Non potrei fare diversamente…la terra è la mia origine e mi ha insegnato tanto: l’arte dell’attesa e della pazienza. Ho anche imparato che gli errori si pagano cari e che nulla si può al cospetto della Natura: si può solo abbassare il capo.  Quando commetto un errore di valutazione su una coltura, quando qualcosa va storto, non c’è modo di rimediare se non rimandare e aspettare l’anno successivo…talvolta due.

michele- agricoltore bioSei uno dei pochi nella nostra zona che ha assunto un ragazzo diversamente abile. Perché?
Sempre per il solito motivo: l’importanza del fare qualcosa con gli altri e per gli altri. E anche questa esperienza sta rinnovando in me il valore della pazienza. Massimiliano all’inizio aveva molte difficoltà, dovevo aiutarlo anche ad allacciarsi le scarpe. Ora è diventato sicuro di sé, sa come muoversi nel suo lavoro, mi aiuta ed è autonomo. Oltre ad essere un gran chiacchierone!!

Come nasce il nome dell’azienda “Mater Amabilis”?
Volevo un nome che esprimesse il concetto a me caro del rispetto della Natura e dei suoi tempi, delle sue leggi. Così le ho dato il nome della scultura di Trubbiani che si trova in p.zza Pertini ad Ancona. Un’enorme mamma rinoceronte con il suo cucciolo affianco. E sul dorso della possente madre, appoggiati, degli uccelli, simbolo di fragilità e delicatezza. Ecco, questa per me è l’immagine dell’equilibrio della Natura.

Caro Michele, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi?
La mia vita. Il mio impegno. Il ciclo della luce.

Sentir parlare una persona che crede così fermamente nei suoi ideali, che dei suoi ideali ha fatto una scelta di vita e che rivolge sempre il pensiero alle conseguenze delle proprie azioni sugli altri e sul mondo circostante dovrebbe illuminare ognuno di noi. Grazie, Michele! Grazie per la chiacchierata, per l’ospitalità, per la fetta di pane (fatto in casa con la sua farina!!) e per i porri con cui ho fatto una spettacolare crema! Shanti.

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Categoria: Interviste

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. alessandra

    3 Marzo 2014 alle 14:16

    Sono onorata ad avere un parente come te…. diventerai famoso….sei sempre stato un grande naturalista… quando puoi da un occhio ad anto’ li vicino a te… lui non è un giovanotto! !!!

    Rispondi
    • naturalentamente

      3 Marzo 2014 alle 18:42

      Benvenuta, Alessandra!! 🙂

      Rispondi
  2. Antonella

    3 Marzo 2014 alle 14:23

    Semplicemente meraviglioso

    Rispondi
    • naturalentamente

      3 Marzo 2014 alle 18:43

      Benvenuta Antonella!! D’accordo con te: una vera meraviglia! 🙂

      Rispondi
  3. almetta zingaretti

    3 Marzo 2014 alle 18:27

    Una bellissima persona, ricca di umanità, che vive felicemente rispettando la natura, i suoi tempi e le sue leggi. Auguri!

    Rispondi
    • naturalentamente

      3 Marzo 2014 alle 18:59

      Già, Almetta. Davvero un uomo pieno d’umanità! Buona serata 🙂

      Rispondi
  4. massimiliana

    3 Marzo 2014 alle 19:01

    Spettacolare!!!!

    Rispondi
    • naturalentamente

      4 Marzo 2014 alle 11:35

      Benvenuta, Massimiliana! 🙂

      Rispondi
  5. Eleonora Giretti

    4 Marzo 2014 alle 10:59

    E dunque….buon lavoro e buona fortuna Michele & Massi! Il coraggio di cambiare vita….una dote di pochi!!!

    Rispondi
    • naturalentamente

      4 Marzo 2014 alle 11:37

      Eh, già! Tanta tanta ammirazione…

      Rispondi
  6. Michele Coppari

    7 Marzo 2014 alle 22:43

    Ciao, solo stasera mi sono accorto dei commenti che avete lasciato… scusate ma io con la tecnologia non ci vado tanto d’accordo… 🙂
    Grazie mille per le belle parole, sono anche queste che mi aiutano a superare le difficoltà del mio lavoro…
    Grazie mille ancora

    Rispondi
    • naturalentamente

      8 Marzo 2014 alle 1:27

      Che bello averti qui, Michele! Sono contenta che tu sia venuto a raccogliere tutti i complimenti di persona! A presto, un abbraccio. 🙂

      Rispondi
  7. Robi

    9 Marzo 2014 alle 21:15

    Leggere questa intervista apre gli occhi sull’importanza del sentirsi in pace col mondo e con se stessi. Vedere le piccole rivoluzioni mi riempie e mi fa sperare in un futuro diverso. Grazie Vale che ci fai partecipe di queste meraviglie 😉

    Rispondi
    • naturalentamente

      9 Marzo 2014 alle 23:53

      Grazie a chi ha il coraggio di risvegliare la propria coscienza e di intraprendere il cammino verso un futuro migliore. Shanti!

      Rispondi

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