Per questo mese di dicembre, ho deciso di rivolgermi ad un’altra conoscenza fatta sul web. Si tratta di una blogger che seguo appassionatamente sia per le dritte culinarie (ultimamente sempre più raw) sia per i numerosissimi consigli di lettura, che spaziano dai ricettari ai racconti per l’infanzia a…chi più ne ha più ne metta.
Vi invito a farvi un giro nel bel sito di Lucia Valentina, labalenavolante.com: sarà piacevolissimo e rilassante leggere i suoi post, sui quali aleggia sempre un’atmosfera calma e paciosa. La sua scrittura, poi, mi piace da impazzire e mi fa sempre venir voglia di leggerla ancora ancora e ancora.
Intanto, per farvi un’idea di chi sia questa affascinante e coraggiosa donna, leggetevi l’ intervista…alla scoperta delle sue tante pacifiche rivoluzioni.
Cara Lucia, ciao!! Visto che siamo qui per parlare di pacifiche rivoluzioni, ci racconti come e quando è avvenuto il grosso cambiamento verso uno stile di vita vegan?
Era il 2000, e io mi trovavo a una manifestazione contro le pellicce. Fin da piccola sono sempre stata sensibile a questo tema. Quando ero a scuola e la maestra chiedeva che lavoro avessimo voluto fare da grandi, le mie compagne rispondevano ballerina o cantante. Io volevo fare quella che va in Antartide a salvare i cuccioli di foca dai cacciatori. Ancora non ho le idee chiare sul mio futuro lavorativo, in compenso non ho mai smesso di impegnarmi per i diritti degli animali. A quella manifestazione incontrai Angela, la persona che mi ha aperto gli occhi e cambiato la vita, anche se in quel momento non ne ero del tutto consapevole. Me la sono trovata di fianco, lei e Pier, il suo cane. Tra un coro e l’altro abbiamo iniziato a parlare. Arrivata l’ ora di pranzo ho tirato fuori un panino al salame e le ho chiesto se ne voleva un po’. Lei mi ha guardata allibita e mi ha chiesto come fosse possibile… insomma, ero lì a manifestare per gli animali da pelliccia… “E mangi animali? Che differenza c’è tra un visone e un maiale? Non credi soffrano entrambi?”
Ecco. Forse potrei esprimere la mia reazione a quella domanda con l’immagine di una padellata ben assestata in fronte: SBAAAM! Ripercorrendo i ricordi, questa è stata la prima volta in cui le mie certezze hanno iniziato significativamente a incrinarsi. Mentre la mia parte ribelle pensava “a questa cosa gliene frega?!”, senza rendermene conto, da quella crepa che era in me da chissà quanto tempo, si stava aprendo una voragine. E’ stato come se avessi sempre saputo che quello che facevo non era coerente con i miei principi, eppure mancava un evento scatenante, qualcuno pronto a scuotermi e mostrarmi che un’alternativa era possibile.
Io e Angela da allora siamo diventate molto amiche, ed è a lei che ho dedicato il mio blog.
Il blog. Perché è nato e che cosa significa per te?
Il blog è nato per cercare di condividere con quante più persone, anche al di fuori della cerchia di amici e parenti, uno stile di vita etico basato sul rispetto di ogni Essere Vivente e del nostro Pianeta. Ho messo così a disposizione di altri il mio percorso e le nuove scoperte che mi ha portato a fare, cercando di usare un linguaggio semplice e accessibile a tutti, soprattutto a chi ancora non è vegan. Avere piena consapevolezza di ciò che si mangia può sembrare un fardello eccessivo, ma in realtà porta a grandi soddisfazioni, tra le maggiori che si possano provare. Mangiare è un gesto ecologico e politico, perché nonostante tutti i tentativi di occultare questa semplice verità, il nostro modo di alimentarci determina in gran parte ciò che sarà del Pianeta in cui viviamo.
Cosa ami autoprodurre?
Da quando ho eliminato il glutine mi piace cimentarmi nella preparazione di dolci, pasta, pizza fatti in casa… quelli confezionati sono pieni di conservanti e non sempre, pur essendo vegan e senza glutine, contengono ingredienti propriamente sani! Per Natale poi mi piace regalare piccole cose utili fatte da me, come il detersivo per piatti con limoni biologici oppure delle composte di frutta.
Cosa pensi della decrescita e cosa significa per te?
Per me significa riuscire a vivere meglio… con meno! Non è sempre facile, ma è un percorso che mi sta dando grande soddisfazione.
Tu hai fatto un’importante scelta che riguarda proprio il cammino di decrescita: hai lasciato le comodità (?) della città per un piccolo centro, ti sei tuffata in un lavoro poco redditizio per assecondare la tua curiosità, hai abbandonato l’automobile e…cosa è successo?
Un giorno come tanti altri, ma che non dimenticherò, sono arrivata a lavoro tutta trafelata. Il capo aveva una lettera per me: taglio del personale, licenziata. Quella che poteva sembrava una catastrofe, in realtà si è poi rivelata una grande occasione per trasformare la mia vita. Riuscire a scorgere il lato positivo nelle difficoltà, utilizzarle come crescita, è uno dei principi che ho cercato e cerco tuttora di fare mio, insegnatomi dal buddismo, iniziato a praticare quando avevo 18 anni. Così, proprio in quel momento di grande sofferenza (qualche settimana prima mi ero anche lasciata col fidanzato di allora), ho deciso di smettere di lamentarmi e cambiare, a partire da me. Da tempo ormai sognavo di trasferirmi vicino al mare. Era arrivato il momento di buttarmi. Al massimo, se proprio fosse andata male, sarei potuta tornare, ma almeno ci avrei provato.
Prima di lasciare Milano ho venduto la macchina. Da quel momento in poi mi sarei spostata a piedi o al massimo in bicicletta o con il treno. Non dover più pensare al parcheggio, alle code, alle spese di benzina, assicurazione, all’inquinamento che stavo contribuendo ad alimentare, mi ha dato da subito un grande senso di sollievo! Quattro mesi dopo il licenziamento ho lasciato Milano per la Liguria, dove ho trovato un lavoretto stagionale. All’inizio non è stato facile, perché guadagnavo molto meno rispetto a prima, ma il costo della vita era anche inferiore. Soprattutto avevo tempo da dedicare a me e agli altri. Ho scoperto così un nuovo ritmo, più simile al mio, ovvero quello di un posto di mare che ha un’andatura vacanziera anche in pieno inverno.
Tante cose sono cambiate nella mia quotidianità. Per esempio, è cambiato il modo di fare la spesa. Dove vivo ora non ci sono grandi supermercati, ma piuttosto piccoli negozietti come il panettiere, il fruttivendolo, il droghiere. Conosco la coppia da cui compro la verdura per nome e con loro ho instaurato un rapporto di fiducia. Mi piace scambiare idee per le ricette e chiedere consigli su come cucinare i prodotti stagionali locali. Cosa che, con le casse automatiche del supermercato in città, non sarebbe stata possibile. Poi ho notato una cosa che all’inizio mi sembrava incredibile: qui tutti fanno pausa pranzo dall’una alle tre e mezza e la sera chiudono alle sette. La domenica è giorno di festa. A Milano i negozi erano aperti fino tardi e di certo non c’era PAUSA, a volte nemmeno per le FESTE…parole che hanno assunto un nuovo significato. E’ stato come quando Alice nel paese delle meraviglie trova la boccetta giusta di pozione da bere, quella che mi ha permesso di trovare la mia dimensione. Col tempo, un po’ per necessità e poi sempre più per scelta, ho ridotto i consumi e molte spese inutili, ricercando uno stile di vita più semplice e rispettoso della Natura che mi circonda, cercando di condividere questo percorso con amici, colleghi e parenti, per incoraggiarli a fare altrettanto.
Come si svolgono le tue pacifiche giornate?
La mia giornata inizia e finisce con la pratica del buddismo, questo mi aiuta notevolmente a mettermi a ritmo con me stessa e con l’ambiente che mi circonda. Non si tratta di un tempo lunghissimo, cioè, non sto lì tutto il giorno a pregare, tipo monaca…a volte possono essere davvero pochi minuti, però anche solo 2 minuti fanno la differenza! Per il resto, le mie giornate sono dedicate in buona parte al cibo! Inteso come fare la spesa, decidere cosa cucinare e preparare…il lavoro occupa solo una parte della giornata. Ora, nello specifico, mi sto occupando di organizzare una cena vegan per 40 persone presso una palestra yoga. Una bella sfida, perché sul posto non è presente una cucina attrezzata, bisognerà cucinare altrove e poi trasportare tutto evitando che si raffreddi. Ho accettato con entusiasmo soprattutto perché gli invitati sono tutti onnivori e questo rappresenta un’ottima occasione per far conoscere la cucina vegan!
Leggendo i tuoi post nel blog non è difficile cogliere la tua parte spirituale, volta alla Compassione, all’Amore universale, alla ricerca del sé profondo… Come hai incontrato il buddismo e cosa ha cambiato nella tua vita?
Ho incontrato il buddismo quando avevo 18 anni. I miei vicini di casa erano buddisti, ma io non li non conoscevo e non avevo neanche mai visti, come spesso accade nelle grandi città. Sentivo il suono della recitazione del mantra attraverso la parete che ci divideva e mi piaceva molto…mi dava un senso di pace. Non avevo la più pallida idea di cosa fosse, a dire il vero. Un giorno mi sono fatta coraggio e ho bussato alla loro porta per chiedere di cosa si trattasse. Mi ha colpito da subito la luce che ho visto negli occhi di queste persone e lo stato vitale gioioso. Mi dissero che tutti possiamo essere felici, così come siamo. Io fino a quel momento pensavo che potessero essere buddisti solo i monaci…e la felicità, in ogni caso, era qualcosa di lontano, qualcosa che potevano raggiungere solo gli altri, io no. Iniziai così a praticare. In fondo non avevo nulla da perdere. Recitavo il mantra mattina e sera, iniziai a studiare e condividere con altre persone questo percorso. Dopo poco ho sentito una gioia incredibile, immotivata. Gioia per il ‘solo’ fatto di essere viva. Nel tempo ho incontrato altre pratiche, ho sempre avuto una naturale propensione a voler andare oltre, approfondire la parte spirituale. Quella del buddismo comunque rimane per me la pratica più completa e coerente con i miei principi e non ho mai smesso di approfondirla.
Questa pratica ha cambiato la mia vita per tanti aspetti. In parte mi ha avvicinata alla parte più vera di me, mi ha aiutata a far emergere la mia Natura. Mi ha insegnato che vivere significa esprimere e sviluppare il più pienamente possibile questa Natura; in altre parole significa realizzare se stessi. Mi ha poi insegnato la possibilità di trasformare ogni difficoltà in occasioni per crescere e a provare anzi gratitudine quando si manifesta un problema. Le sofferenze capitano a tutti, il punto è come le affrontiamo. Riuscire a provare benessere, nonostante tutto, trasmettere positività agli altri anziché lamentarsi, anche quando le condizioni sono avverse, è un atto davvero rivoluzionario!!! Inoltre, il buddismo insegna che la rivoluzione umana di un singolo individuo può contribuire alla rivoluzione pacifica di ciò che lo circonda, inteso non solo come città in cui vive, ma anche della sua Nazione. E dell’intero Pianeta! Questo perché siamo tutti strettamente connessi. Come isole che in fondo al mare sono collegate tra loro, anche se non lo vediamo. Rispetto a questo, sono diventata più attenta alle cause che decido di mettere ogni giorno, perché queste avranno degli effetti non solo su di me, ma anche su ciò che mi circonda.
Hai altre pacifiche rivoluzioni in programma per il futuro?
Qualche giorno fa ho letto l’intervista di una ragazza che ha vissuto un intero anno senza plastica. Questo mi ha molto colpito, perché nonostante stia cercando giorno dopo giorno di fare del mio meglio per ridurre drasticamente gli imballaggi, mi rendo conto che sono ancora lontana dall’eliminare completamente la plastica dalla mia quotidianità! Così ne ho parlato con il mio compagno, che si è dimostrato subito entusiasta a intraprendere questo esperimento.. vi terrò aggiornati!
Un altro progetto in cantiere a cui tengo molto è un libro che ho scritto, in cui racconto la mia esperienza rispetto alla scelta vegan, cosa ha significato, le motivazioni…scriverlo è stata un’esperienza meravigliosa e a tratti difficilissima, perché ho voluto visitare allevamenti, conoscere chi lavora nell’industria della carne…è stato molto impegnativo, soprattutto emotivamente. Pur avendo visto in passato parecchi documentari, letto libri, dossier, dopo aver toccato con mano l’orrore ho sofferto di insonnia per mesi e ancora mi capita di fare incubi. Tutto questo però mi dà ancora più forza di andare avanti a dare voce a chi non ne ha, perché tutti quegli animali schiavi in capannoni nascosti hanno bisogno che sempre più persone dicano le cose come stanno.
Che libro consiglieresti, che possa spronare ognuna/o di noi a seguire cuore ed istinto verso il cambiamento, verso un’evoluzione interiore ed una più profonda consapevolezza?
Senza dubbio Se niente importa, di Johnatan Safran Foer. Un po’ rosico, quando penso a Johnatan…dopo mesi e anni in cui cercavo di spronare mia mamma a non mangiare animali e derivati, un bel giorno arriva e mi dice che è diventata vegana. Così. Merito di un libro che ha letto. Indovinate quale!! Da allora è diventato il libro che più regalo volentieri a quanti mi chiedono informazioni sulla mia scelta.
Cara Lucia, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, cosa provi e a cosa pensi?
Vorrei rispondere a questa domanda con una frase di Pierre Sansot, tratta dal suo saggio Sul buon uso della lentezza. In queste poche parole ha saputo riassumere ciò che sento.. e che impiegherei pagine e pagine per spiegare!!
“La lentezza si riconosce dalla volontà di non lasciarsi mettere fretta, ma anche di aumentare la nostra capacità di accogliere il mondo e di non dimenticarci di noi stessi strada facendo”
Non vi resta che andare a trovare Lucia, la Balena Volante, nel suo arioso blog.
Ancora una volta, abbiamo la conferma di come non occorra essere dei super eroi o dei privilegiati per mettere in moto il cambiamento dentro e fuori di noi. La consapevolezza è la chiave di tutto ed è alla portata di ognuno di noi. Ascoltiamoci, diamo luce ai nostri occhi ed ossigeno ai nostri polmoni: la nostra pacifica rivoluzione ci sta aspettando!
Shanti!
Daria
<3 Adoro questa donna! Bella la tua intervista che me la fa conoscere un po' meglio!
naturalentamente
Questo appuntamento con l’intervista mensile mi piace sempre più! Ogni volta ho l’occasione per arricchirmi di nuovi spunti riflessivi e di ampliare i miei orizzonti. Sapere che piace anche a voi che seguite il blog mi rende proprio felice! 🙂
Serena
Bellissima intervista!
Anche a me piace moltissimo Lucia!
Dopo questa intervista, dopo averla conosciuta meglio, mi piace ancora di più!
Grazie
Buonanotte
Serena
naturalentamente
Ciao Serena!
Impossibile non rimanere affascinati dal carisma e dalla dolcezza di Lucia…
Baci e a presto!
Valentina
Meravigliosa la Luci!
Io la conosco personalmente, è una donna meravigliosa, intelligente e coerente… sempre disposta a dare il proprio aiuto DAVVERO a qualsiasi essere vivente!
E complimenti per questa bellissima intervista!
Valentina
naturalentamente
Benvenuta Valentina,
e grazie per aver lasciato il tuo commento.
Intervistare Lucia è stato un onore…
A presto!
Valentina (quante Valentine tutte radunate qui! 😀 )
Giuditta
Lucia è una mia carissima amica nonché compagna di fede! Donna splendida e generosa. Sono molto felice per questa intervista che penso possa stimolare molte persone a fare scelte consapevoli ed ecosostenibili nella loro vita. Anch’io sono diventata vegana grazie a lei. Le sono infinitamente grata. A presto. Giuditta
naturalentamente
Ciao Giuditta!! benvenuta! 🙂
Grazie per il tuo messaggio e la tua testimonianza.
Vengo a farmi un giretto sul tuo blog. 🙂
Valentina
Felicia
Grazie, bellissima intervista… mi sono persa tra le parole, e mi hai dato l’opportuni di conoscere meglio Lucia ♥
naturalentamente
Grazie a te, Feli, per aver lasciato il segno del tuo passaggio :).
Alice
Non mi perdo un post di Lucia…e questa intervista mi ha permesso di conoscerla ancor meglio, cosa graditissima! Grazie ad entrambe siete favolose <3
naturalentamente
Cara, sei sempre tanto dolce!
Evviva la Balenina!!! 😀