Nel mese di agosto sono venuta meno all’appuntamento mensile con l’intervista, ma sono tornata all’opera e per questo mese di settembre appena cominciato ho una vera perla. Una perla venuta direttamente dal Parco Nazionale della Majella, Abruzzo. Questa infatti è stata la nostra meta per le vacanze estive: 12 giorni in tenda in un campeggio favoloso, proprio il genere di campeggio che amiamo noi. Spartano, essenziale, in piena armonia con la natura circostante. Il valore aggiunto del camping Orsa Minore (Campo di Giove -AQ- ) sono i gestori Giorgia e Mimmo, persone rare per il loro temperamento pacifico, l’accoglienza, la sensibilità, l’operosità e la disponibilità. Attentissimi al risparmio energetico, al riciclo, al riuso creativo, all’autoproduzione, hanno tre figli splendidi, tre folletti che, al pari dei genitori, hanno tanto da dare e condividere con gli ospiti del campeggio. Nei 12 giorni di permanenza ho avuto modo di parlare spesso con Giorgia ed ho trovato in lei tante, tantissime affinità nel modo di vedere e vivere la vita. La ammiro molto per il coraggio delle sue scelte e per la sua pacatezza. Quegli occhi verdi e brillanti hanno tanto da raccontare e spero con tutto il cuore di rivederli presto. Intanto io ve la presento in questa intervista, ma voi potrete andarla a conoscere di persona quando avete un paio di giorni liberi!
Cara Giorgia, quando è nata la vostra famiglia, vivevate in un paesino umbro. Com’è nata l’idea di trasferirvi in montagna e del campeggio?
Quando è nato Leonardo, al ritorno a casa dall’ospedale mi sono sentita molto sola. Non c’era mia madre a potermi aiutare e Mimmo, che allora faceva l’operatore ecologico, era via tutto il giorno per lavoro. Io al tempo ero molto ingenua e non sapevo come poter affrontare nella maniera giusta la nuova esperienza della maternità… Mi sentivo smarrita. Mi sentivo a disagio nell’ambiente che mi circondava, totalmente modificato dall’essere umano, snaturato. Sentivo forte l’esigenza di andare a vivere in un luogo selvaggio e incontaminato per trovare un nuovo equilibrio mio e per la mia famiglia. Così Mimmo si mise alla ricerca di un sogno da poter realizzare insieme, telefonando in lungo e largo ai comuni montani dei Parchi Nazionali, chiedendo informazioni sulle opportunità offerte e su possibili progetti da poter sviluppare. Lui telefonava, andava a vedere e mi riferiva. Niente ci convinceva. Finché un giorno venne a casa dicendomi di aver trovato un posto magnifico di cui mi sarei innamorata. Mi ci portò…c’erano 20 cm di neve…era meraviglioso! Non potevo credere di aver trovato un posto tanto simile alla casa dei miei sogni! La struttura del camping era decadente e avrebbe richiesto un duro lavoro da parte nostra, ma eravamo certi che quella fosse la nostra strada.
E’ stato semplice realizzare il vostro progetto?
Niente affatto! Questo campeggio è stato costruito nei primi anni Novanta e poi abbandonato senza mai esser stato messo in funzione. Negli anni è stato oggetto di atti di vandalismo e sciacallaggio e noi lo abbiamo preso in affitto dal Comune di Campo di Giove menomato e in condizioni pessime. Io e Mimmo abbiamo lavorato per lungo tempo dall’alba al tramonto (siamo stati per parecchi anni senza corrente elettrica qui) per rimettere in sesto ogni singolo angolo delle strutture presenti…sempre con Leonardo in braccio! Quante cose sono riuscita a fare con una mano sola mentre lo reggevo stretto a me! Ma la magia di questo posto ci ha sempre dato carica e motivazione.
Cosa più ti appassiona del vostro lavoro-scelta di vita?
Del nostro lavoro mi piace molto il poter incontrare persone nuove con cui confrontarmi, che portano qui le loro esperienze di vita e le condividono con noi. E’ bello veder tornare le stesse persone negli anni e percepire che apprezzano il nostro modo di gestire il campeggio in piena armonia e totale rispetto della Natura, senza avere come scopo il profitto, ma la pacifica e sana convivenza. Non potrei immaginare la mia vita in un altro luogo che non sia un Parco Nazionale, un luogo protetto e al sicuro dall’azione distruttrice dell’uomo.
Qui ho messo le radici…è il posto in cui mi sono fermata per più lungo tempo. Ho trascorso la mia infanzia e giovinezza viaggiando, ma ora posso vivere il viaggio attraverso i racconti degli ospiti-amici del campeggio, restando a casa.
Cosa invece è più faticoso da affrontare?
Io sono una persona estremista. Ho voluto che questo campeggio prendesse una piega ben definita e riconoscibile a prima vista. La scritta “Reception”, fatta da me, è emblematica! Non è un villaggio turistico. Non è un luogo che mira al turismo di massa. L’Orsa Minore vuole essere un posto in cui ritrovare l’essenza pura della Natura, in cui poter riscoprire il lato selvaggio e autentico di ogni cosa. A volte è molto difficile per me accogliere di buon grado persone che non hanno questa stessa idea e che magari vengono qui solo per far festa e confusione, magari lamentandosi anche dell’erba incolta o delle piazzole non recintate.
Oltre alle faccende strettamente collegate al campeggio, sei sempre impegnata in attività creative: dalle marionette, all’autoproduzione, al bricolage ricicloso… Da dove nascono tutte queste idee?
Dal bisogno di condividere i miei ideali. Ad esempio: io sono vegetariana. Non ho mai cercato di convincere nessuno delle mie ragioni, perché sono dell’idea che ognuno debba fare il proprio percorso senza prediche o persuasioni da parte altrui. Però la mia scelta vegetariana rappresenta per me un’evoluzione sul piano umano e fare finta di niente o restare in silenzio non mi è mai sembrata una buona posizione da prendere. Così, con le mie attività, cerco di trasmettere dei buoni messaggi, di dare degli input, degli stimoli per riflettere e magari per cambiare. E’ questo il senso anche dei laboratori sul riciclo creativo e sul risparmio energetico che ho tenuto nelle scuole e degli spettacoli con le marionette che realizzo per i bambini del campeggio.
Purtroppo spesso tuto questo è frustrante perché non ne viene colto il senso profondo. Soprattutto perché io amo fare queste attività gratuitamente e sembra che tutto ciò che non richieda in cambio denaro non abbia valore per la società, quindi non viene preso sul serio, nella giusta considerazione. Perciò, se dopo anni di lavoro e di tempo ed energie investiti in queste cose, sottratti alla famiglia, mi trovo di fronte a persone che prendono tutto per gioco e non traggono nessun insegnamento da quello che faccio mi avvilisco. E mi sento in colpa, perché avrei potuto impiegare quel tempo ai miei figli. Ma poi, per fortuna, loro mi tirano su il morale e mi ringraziano, ricordandomi che tutto quello che faccio per gli altri è un dono anche per loro.
Cosa rappresenta la Natura per te?
“Rappresenta” non è il termine giusto. La Natura per me è tutto. E’ la vita e l’amore, è poesia…ed è anche la morte.
In che modo i vostri figli accolgono i vostri ideali?
Ognuno di loro, in modo diverso. Leonardo ci segue molto…è sempre vissuto a strettissimo contatto con noi, soprattutto fino a 5 anni. E i fratelli sono arrivati più tardi, quindi è sempre stato molto solo. E’ un ragazzo molto brillante ed acuto, ha imparato a leggere e ascrivere da solo molto presto, attorno ai 3-4 anni. Ha sempre avuto un senso critico molto sviluppato. Ma tutto ciò molte volte è stato motivo di discriminazione da parte dei suoi coetanei. Silvestro, invece, cerca di mimetizzarsi…la pressione del mondo esterno è forte e a volte non è facile per lui navigare contro corrente. Giacomo è molto spigliato, disinvolto e socievole e ancora pieno di quell’innocenza ed ingenuità tipiche dell’infanzia. Posso dire comunque che tutti e tre si sentono a proprio agio nelle nostre scelte di vita che esulano dal freddo consumismo e dall’omologazione. Io ho sempre cercato di insegnare loro che la Pace è l’unica via…
In che modo si pone la comunità di fronte al vostro modo di vivere alternativo rispetto ai dettami del sistema?
Gli Abruzzesi sono molto accoglienti e generosi. Sono persone di cuore. Ci vogliono bene. Ma a volte le nostre scelte non vengono comprese: i miei figli indossano abiti di seconda mano e non hanno scarpe di marca…preferisco spendere i soldi per portarli a sciare o per fare altre attività costruttive con loro. Io non ho il ferro da stiro: sai in quanti hanno provato a regalarmene uno? Non voglio un ferro da stiro!! Non mi interessa stirare, lo trovo una perdita di tempo! Preferisco trascorrere il tempo nel bosco, con mio marito o con i miei figli.
Cosa sogni per il futuro della tua famiglia?
Non lo so. Io vivo alla giornata. Tutte le scelte che ho fatto nella mia vita sono state scelte inevitabili. Arrivo ad un bivio e scelgo cosa fare, non pianifico. Prenderò quello che verrà.
Carissima Giorgia, un’ ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi?
Penso a qualcosa che va riconquistato. Il tempo non deve essere un’unità di misura e di valore. La rapidità non è sinonimo di qualità.
…e proprio su questa domanda Elena è volata a testa in giù dallo scivolo, facendosi una bella bocconàta di terra ed erba e scoppiando in un gran pianto. Intervista interrotta di colpo! Nulla di grave per la piccola guerriera, che ha ancora i segni della botta sul mento: ma per una selvaggia come lei non è che un dettaglio di poco conto! 🙂
Di Giorgia e della sua coraggiosa pacifica rivoluzione credo abbiate capito abbastanza.
Noi ci sentiamo molto fortunati per aver avuto l’occasione di incontrare sul nostro cammino la sua famiglia. Eravamo partiti con l’intenzione di soggiornare 5 giorni da loro, ma alla fine ci siamo restati 7 gironi in più del previsto, vuoi per la bellezza del luogo vuoi per Giorgia e la sua tribù.
Torneremo presto a trovarli e a condividere con loro cielo e stelle, fuochi e chiacchiere, sguardi e racconti.
Voi, se e quando potrete, fatevi un giro nell’incantevole Parco della Majella e passate dal camping Orsa Minore: ne rimarrete ammaliati.
Io intanto mi metto all’opera per postare un mini reportage fotografico di quei luoghi e della nostra vacanza: occhi aperti!!
Sara
Le persone speciali sono quelle che, in silenzio, operano nella verità del loro sentire.
<3 grazie.
naturalentamente
Proprio vero Sara. E Giorgia è una di queste…
erica-semplicementeoggi
Con la tua esperianza mia hai fatto venir voglia di provare l’anno prossimo, devo convincere il marito, e comprare una tenda più grande.
naturalentamente
Dovete dovete dovete!!!
Robi
Si parla Dell Abruzzo eh??!! Mica no 😀 complimenti davvero 😉
naturalentamente
Ciao Robi!!
Noi ormai ci siamo innamorati dell’Abruzzo. Due splendide esperienze di campeggio: una al mare a i Ripari di Giobbe e quast’ultima alla Majella. Ma la nostra scoperta di questa selvaggia regione è solo all’inizio… 🙂