• Menu
  • Skip to right header navigation
  • Passa alla navigazione primaria
  • Skip to secondary navigation
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria

Before Header

Naturalentamente

Racconti di de-crescita consapevole e pacifiche rivoluzioni

  • Decrescita
  • Cucina Vegana
    • Antipasti e Stuzzichini
    • Primi piatti e Zuppe
    • Secondi e Piatti unici
    • Dolci
    • Pasta madre
  • Consigli Veg
  • Famiglia Veg
    • Gravidanza e Parto
    • Allattamento
    • Crescendo
  • Altro
    • Interviste
    • Libri e Film
    • Lentamente pensando
    • Eventi
  • Chi sono
  • Il mio corso
  • Decrescita
  • Cucina Vegana
    • Antipasti e Stuzzichini
    • Primi piatti e Zuppe
    • Secondi e Piatti unici
    • Dolci
    • Pasta madre
  • Consigli Veg
  • Famiglia Veg
    • Gravidanza e Parto
    • Allattamento
    • Crescendo
  • Altro
    • Interviste
    • Libri e Film
    • Lentamente pensando
    • Eventi
  • Chi sono
  • Il mio corso
  • Home
  • Blog
  • Chi sono
  • Contattami
Home / Interviste / Intervista a Veronica Madonna, biologa nutrizionista, fondatrice di Nutrizionisti Senza Frontiere

Intervista a Veronica Madonna, biologa nutrizionista, fondatrice di Nutrizionisti Senza Frontiere

27 Aprile 2020 //  by Naturalentamente//  Lascia un commento

Nutrizione, educazione alimentare e autoproduzione

La storia di pacifica rivoluzione raccontata in questa intervista è la storia di una donna che ha fatto della propria passione un lavoro e del proprio lavoro uno strumento di cambiamento per la comunità. Ho conosciuto Veronica grazie alla missione di consapevolezza alimentare che ci accomuna e mi sono sentita sin da subito in un terreno fertile di idee e confronto. La dott.ssa Madonna è competenza e sorriso sgargiante, è freschezza e tenacia, è creatività e impegno.
È un grande piacere potervela presentare su Naturalentamente.

Cara Veronica, raccontaci come e perché hai deciso di dedicare i tuoi studi e la tua vita alle Scienze della nutrizione.

La maggior parte dei professionisti che scelgono un lavoro che gli consenta di aiutare gli altri ha una storia personale che profondamente ha influenzato la loro vita…e così è stato anche per me. Un’infezione alla nascita mi ha impedito la luna di latte con la mia mamma e di conseguenza non sono stata allattata. Sono certa che questo abbia lasciato in me un segno indelebile. La mia infanzia è stata segnata dai chili di troppo: un’obesità che mi ha creato da bambina non pochi problemi a livello psicologico e sociale. Infine un’adolescenza trascorsa a lottare con un disturbo alimentare a dir poco invalidante. Una volta ripresa in mano la mia vita, il tentativo è stato quello di fare tesoro dei miei vissuti e di intraprendere gli studi come nutrizionista per trasformare le mie esperienze di vita in un bagaglio che potesse essere arricchente per la futura professionista che sarei stata.
Quando e in che modo hai capito che dietro la tua passione e il tuo interesse per la nutrizione bruciava il desiderio di portare un contributo di cambiamento nella comunità?
Sin da bambina ho sempre avuto il forte desiderio di fare la mia parte per aiutare i bambini in quello che all’epoca veniva chiamato il “terzo mondo”. Ricordo perfettamente cosa suscitò in me il genocidio in Ruanda del 1994 e tutte le sue conseguenze. A partire dall’età di 6 anni ho iniziato a ripetermi, ogni qual volta vedevo in TV immagini di bambini malnutriti “quando sarò grande andrò in Africa a fare qualcosa”. Ci credevo talmente tanto che appena ne ho avuto occasione sono salita su un aereo con destinazione Tanzania. E’ stato lì, negli occhi nerissimi dei bambini che ho tenuto in braccio e di quelli con cui camminavo mano nella mano, sulla terra rossa battuta, che ho capito che il mio contributo sarebbe servito a ben poco se non avessi creato qualcosa di più grande. E’ stato così che ho pensato di unire le mie competenze di nutrizionista al mio sogno di, come diceva Gandhi, “essere quel cambiamento che volevo vedere nel mondo”.
Tu sei la fondatrice dell’associazione ONLUS Nutrizionisti Senza Frontiere:quando è nata l’associazione e di che cosa si occupa?
Nutrizionisti senza Frontiere è nata nell’agosto del 2014. E’ un’organizzazione di volontariato che si occupa in maniera esclusiva di malnutrizione infantile, non solo con progetti creati e gestiti in autonomia, ma anche nel pieno spirito di cooperazione, con azioni di sostegno rivolte ad altre organizzazioni umanitarie, impegnate nella lotta alla malnutrizione infantile. Lo scopo è di garantire a tutti i bambini del mondo il diritto alla nutrizione, “Per un mondo senza fame”, come recita la nostra mission. L’associazione si adopera per contrastare la malnutrizione infantile, sia in riferimento alla denutrizione che affligge i bambini nei Paesi in Via di Sviluppo, sia essa intesa come malnutrizione infantile, tipica invece della nostra società e del nostro tempo, ma non solo. Anche in Africa e in America Latina ormai troviamo entrambe le tipologie di malnutrizione: nelle zone rurali le famiglie non hanno accesso a cibo e acqua di qualità e in quantità adeguati, mentre nelle città la presenza dei cibi industriali provoca obesità infantile e diabete. E’ risaputo infatti che il cibo spazzatura costa poco ed è accessibile ai più, soprattutto in un contesto di povertà culturale e socio-economica. Gli ambiti di intervento possono essere così riassunti: informazione, sensibilizzazione, diritto alla nutrizione in Italia e nel Mondo e lotta alla malnutrizione infantile.
Nel 2011 nasce a Jesi (An) Nutrimondo, un centro interamente dedicato alla nutrizione in età pediatrica. A quali bisogni della comunità vuole rispondere e in che modo opera?
Nutrimondo è nato come centro per l’ educazione alimentare ed il benessere psicofisico. Nell’ottobre 2019, dopo essere diventata mamma, ho trasformato questo centro in una realtà interamente dedicata ai bambini e alle loro famiglie: dalla gravidanza, all’allattamento, all’introduzione dei cibi solidi, alla crescita. Due sono i progetti che il centro porta avanti: il progetto “ABC – Abituarsi Bene Conviene”, dedicato ai primi 1000 giorni, dalla vita intrauterina fino ai due anni ed il progetto “Alla ricerca della Piramide Perduta” rivolto ai bambini dai due anni in su. L’intento è quello di promuovere una dieta sana sin dalla prima infanzia per prevenire (…ed eventualmente contrastare) condizioni di sovrappeso,obesità, alimentazione monotona e selettiva e disturbi alimentari in età pediatrica, ma anche obesità e malattie cronico degenerative dell’età adulta. Altrettanto importante è fornire ai genitori informazioni univoche, scientifiche ed aggiornate, affinché possano destreggiarsi nel mare di nozioni contrastanti che nella maggior parte dei casi non sono di alcun aiuto, anzi creano parecchia confusione e incertezze.
Nutrimondo ha attivato il progetto “Alla ricerca della piramide perduta” per la scuola primaria. Che tipo di risposta hai avuto da parte delle scuole?
Questo progetto purtroppo riscontra molto interesse su carta, ma trova poi scarsa approvazione e applicazione da parte delle scuole…vero è che il progetto è stato creato nel 2019, di conseguenza
abbiamo iniziato a proporlo solo da un anno…continueremo a provare con convinzione e tenacia. Probabilmente la causa è sempre la stessa: la mancanza di consapevolezza. La strada è lunga ed è in salita…speriamo che col tempo si comprenda non solo quanto sia importante condurre uno stile alimentare sano sin dall’infanzia, ma soprattutto il valore che l’educazione alimentare potrebbe avere tra i banchi di scuola, per tutelare la salute dei bambini, per salvaguardare l’ambiente, nonché per creare consapevolezza negli adulti di domani.

SCARICA GRATUITAMENTE LA
GUIDA AD UNA DISPENSA SANA E VEG

Come valuti lo stato attuale delle mense di scuola dell’infanzia e scuola primaria?

Anche in questo contesto la strada è lunga ed è in salita, perché la priorità nella mensa scolastica resta sempre e comunque il consenso del bambino e questo sia per scongiurare digiuni, che creerebbero preoccupazione e malcontento nelle famiglie, sia per evitare gli sprechi alimentari. Di conseguenza si cerca di offrire ciò che tendenzialmente piace ai bambini, anziché creare una proposta alimentare effettivamente sana ed equilibrata. Dovrebbe instaurarsi un circolo virtuoso in cui i bambini a scuola, con l’educazione alimentare, imparino cosa significa mangiare bene, le famiglie vengano coinvolte in questo processo di crescita dei propri figli, la mensa scolastica si ponga sulla stessa linea, offrendo ai bambini pasti coerenti con quanto il piccolo sta imparando e i genitori a casa, dando continuità a tutto questo lavoro. La famiglia e la scuola dovrebbero lavorare in sinergia: i genitori dovrebbero mettere le scuole nelle condizioni di poter offrire alimenti sani agli scolari, rendendo questo cibo familiare ai bambini. E’ chiaro che se un piccolo mangia cibo spazzatura a casa non si adeguerà facilmente ad una proposta molto diversa a scuola e le scuole si troverebbero a dover affrontare enormi sprechi di cibo. Se invece tra le mura domestiche la proposta alimentare è più salutare questo rischio si riduce drasticamente e le scuole sono facilitate. D’altra parte la scuola, nelle sue vesti di istituzione educativa, dovrebbe farsi promotrice lei stessa per prima di questi cambiamenti, anche nelle famiglie ove sono più lenti e difficoltosi. In molte scuole si stanno facendo dei grandi passi avanti, ma fino a che le famiglie non aumenteranno le proprie conoscenze in tema di alimentazione e di nutrizione infantile, finché le scuole non capiranno il valore educativo che dovrebbero rivestire anche in questo settore e finché i piccoli non verranno educati all’importanza di un’alimentazione corretta, le cose non penso miglioreranno nemmeno sulle tavole delle mense scolastiche.

Quali sono le maggiori problematiche relative alla nutrizione e all’educazione alimentare che si riscontrano nelle famiglie?

Purtroppo ad oggi le famiglie non concepiscono la dieta come un’impostazione alimentare sana ed equilibrata, prezioso strumento per la salute dei bambini di oggi e degli adulti di domani, ma ahimè come un regime restrittivo da intraprendere solo in caso di sovrappeso del proprio figlio. Di conseguenza pensiamo che un bambino che non ha problemi di peso possa mangiare di tutto, compresi cibi tutt’altro che salutari. Il problema ha radici ancor più profonde, in quanto lo svezzamento tradizionale abitua i bambini ad un’alimentazione estremamente monotona, fatta di mesi e mesi di minestrine con omogenizzati di carne, formaggini e parmigiano. Questa modalità di svezzamento li abitua altresì ai sapori estremamente dolci dei biscotti, degli yogurt e dei prodotti “per l’infanzia”. Le abitudini instaurate precocemente si sa sono le più difficili da eradicare…ed ecco che onde evitare malcontento, “capricci”, litigi a tavola e digiuni, i genitori si sentono poi costretti ad assecondare le richieste del bambino e iniziano a portare in tavola solo ciò che il piccolo gradisce, ovvero pasta, carne e quanto di più sfizioso l’industria alimentare proponga, come patatine, spinacine, sofficini, sottilette, prosciutto e cordon bleau. Così la stragrande maggioranza dei bambini di oggi non fa che “nutrirsi” di pasta bianca, pane raffinato, carne, dolciumi e cibi industriali, gustosi, facili e veloci da preparare! Pensiamo all’enorme contraddizione del latte materno che continua ad essere considerato un vizio da togliere al bambino il prima possibile! A quattro o cinque mesi sostituiamo velocemente il latte di mamma con le pappe e con il latte di proseguimento senza renderci conto che stiamo togliendo a nostro figlio il preziosissimo latte che la natura ha studiato per lui, per offrirgli invece il latte che l’industria alimentare ha realizzato per lui, adattando alle esigenze del cucciolo d’uomo il latte di un altro animale, ovvero quello della mucca. Che dire? Le criticità da affrontare sono tante…credo che il problema più grande sia la mancanza di cultura alimentare e di consapevolezza…le pubblicità e l’abitudine delle famiglie italiane a consumare prodotti industriali fanno il resto!

Quale importanza riveste l’autoproduzione alimentare nell’ambito di un rapporto sano e consapevole con il cibo?

Immenso. Fondamentale. Sono meravigliosi i contesti scolastici che danno la possibilità al bambino di accedere ad un piccolo orto, per vedere con i propri occhi, toccare con le proprie mani la terra e i suoi frutti, scoprirne così il processo di crescita e non solo l’aspetto, il sapore ed il colore. Stesso dicasi per il coinvolgimento in cucina: i bambini che vengono coinvolti nella preparazione dei pasti sono quasi sempre ben predisposti all’assaggio e ad una dieta più sana e meno industriale.

Quali sono i vantaggi di un’alimentazione vegetale o prevalentemente a base vegetale?

L’uomo a livello ancestrale è un raccoglitore. Lo testimoniano la nostra bocca, la nostra dentizione e il nostro apparato digerente. Di conseguenza la nostra dieta, per godere di un buono stato di salute, dovrebbe essere prevalentemente a base vegetale. Cereali integrali, legumi, semi oleosi (compresa la frutta secca), verdure e frutta sono gli alimenti più adatti all’alimentazione dell’uomo. Le proteine di origine animale creano nell’organismo alcune difficoltà, se assunte in quantità eccessive e la dieta occidentale è molto ricca di proteine animali. Sarebbe importante quindi riscoprire non solo un’alimentazione meno industriale e più casalinga, ma anche un’alimentazione più ricca di alimenti vegetali, maggiormente rispondente alle nostre esigenze, in altre parole più naturale.

Cara Veronica, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi?

Penso al passo lento delle donne d’Africa, con i cuccioli nel kanga, un secchio d’acqua sulla testa, i piedi nudi e tanta strada da fare per raggiungere casa, con i giorni scanditi al ritmo di un meraviglioso “pole pole” (“pian piano”) che così faticosamente mi aveva conquistata, ma che poi al mio rientro non riuscivo più a lasciare andare…e l’emozione nel ricordare la mia Mama Africa è sempre immensa. Grazie Valentina per avermela fatta rivivere anche con questa intervista!

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo!
Sharing is caring…

Categoria: Interviste

Post precedente: «figli e lavoro da casa - lavorare da casa Figli e lavoro da casa: consigli pratici per una gestione organizzata (con margine di miglioramento)
Post successivo: Leggiamo insieme: “Mamma” »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Barra laterale primaria

Articoli recenti

Meditazione attiva e Karma Yoga: che cosa sono e come praticarli

Il cibo che nutre al ritmo delle stagioni. Ricetta invernale

Pizzoccheri con broccoli e carote

11-11-2020, i miei primi 40 anni

Crostata chiusa all’uva

Commenti recenti

  • Naturalentamente su Frittata vegan con farina di ceci e cavolfiore
  • Maria su Frittata vegan con farina di ceci e cavolfiore
  • Naturalentamente su 11-11-2020, i miei primi 40 anni
  • Silvana su 11-11-2020, i miei primi 40 anni
  • Marta filipponi su 11-11-2020, i miei primi 40 anni

Parliamo di:

  • Allattamento
  • Consigli Veg
  • Crescendo
  • Cucina Vegana
  • Decrescita
  • Eventi
  • Gravidanza e Parto
  • Interviste
  • Lentamente pensando
  • Libri e Film
  • Pasta madre
  • Ricette
    • Antipasti e Stuzzichini
    • Primi piatti e Zuppe
    • Secondi e Piatti unici
    • Dolci

La mia Newsletter



Che novità vuoi ricevere da Naturalentamente?

Puoi annullare l’iscrizione quando vuoi, clliccando sul link in fondo alle e-mail. Leggi la privacy policy.

Usiamo Mailchimp come nostra piattaforma di marketing. Cliccando sotto per iscriverti, riconosci che le tue informazioni saranno trasferite a Mailchimp per l’elaborazione. Scopri di più sulle pratiche sulla privacy di Mailchimp qui.

Unisciti alla Community di Naturalentamente

  • Facebook
  • Instagram


essere animali


mamma quasi green

  • Home
  • Blog
  • Chi sono
  • Contattami

Handcrafted with by Bottega Artigiana Siti WordPress · © 2025 · Built on the Genesis Framework

X
Scarica l'E-book GUIDA AD UNA DISPENSA SANA E VEG