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Home / Interviste / Intervista a Sara Stradi, pittrice

Intervista a Sara Stradi, pittrice

13 Febbraio 2014//  by Naturalentamente//  6 commenti

Due anni fa, curiosando sul web fra siti d’arte e gallerie, mi sono imbattuta nelle tele di Sara, che mi hanno subito conquistata per la pienezza del colore, per l’ariosità, per la leggerezza. Ho immediatamente colto una sorta di affinità elettiva tra me e lei, pur non conoscendola. Così le ho scritto, le ho raccontato di me e di come riuscissi a vedere tanta parte della mia vita e del mio pensiero nei suoi dipinti. Pochi mesi più tardi un corriere ci consegnava a casa il ritratto della nostra famiglia: Marco, Attilio ed io, con Elena ancora accovacciata nel ventre, uniti nell’abbraccio puro della Natura. E’ un quadro che ha molto valore per noi, che ci ha riempiti di gioia e che sa ancora farlo a distanza di tempo…è luce e comprensione. Io e Sara siamo restate in contatto e ogni volta rimango estasiata di fronte alle sue creature così potenti, così poetiche.
Ve la presento, dunque, in tutto il suo splendore.


Valentina e il Poeta –  Famiglia

Sara, che cosa rappresenta per te la pittura e quando hai capito che sarebbe stata una parte importante della tua vita?
Sinceramente non c’è stato un momento in cui ho capito che la pittura sarebbe stata importante nella mia vita… credo sia stata la mia prima occupazione dopo il mangiare e il dormire ( ero ben piccola) e vorrei potesse essere anche l’ultima! Insomma, in tutti i cambiamenti che ho affrontato nella vita , l’unica costante è stata la pittura, la creatività e il colore. Poi credo che creatività e colore facciano parte di ogni essere umano… solo che si manifestano in diverse maniere… e non solo nell’arte.

Come vivi il momento della creazione pittorica?

Per me dipingere è come essere a casa. Mi fa stare bene. Oggi è come ascoltare tutte le mie età, quando sono sola la mia “ vecchia bambina” urla forte! E ride parecchio… Scrivo “oggi “perché nel corso dei miei 40 anni il modo di vivere il momento creativo si è modificato con me, con le mie evoluzioni e le mie scoperte.

Guardando le tue opere salta subito all’occhio la costante (e rassicurante) presenza del colore blu. Perché?
Blu è per me la somma di acqua e aria, l’invisibile che vibra tutt’attorno a noi. Cielo e mare, ciò che abbraccia qualsiasi forma materica. Blu per me è anche l’estremità della pelle che corrisponde alla profondità dell’anima. Il luogo più intimo e la pellicola sottile che avvolge il nostro corpo sono abilmente connessi. E’ il colore più scuro che concepisce il mio pensiero. Se penso all’oscurità, penso alla notte e un cielo stellato è immancabilmente blu. Cobalto è il luogo dove trovo la tranquillità vitale, il luogo del silenzio apparente dove trovi le prime note della melodia, i primi passi di danza… l’abc di quello che sei davvero.

Le donne che popolano le tue tele hanno un aspetto molto esotico. Ci sono luoghi o terre particolari dai quali trai ispirazione?
La mia ispirazione è introspettiva. Probabilmente c’è un indio atavico dentro di me. La parte selvatica, la parte più genuina dell’anima…non lo so… mi vengono così… A volte un po’ Giap, a volte un po’ Yddish…quante vite Vale! In certi momenti penso che nella coscienza vivono tante memorie e in questa coscienza tutte le religioni sono una sola, quella del sentire, non quella del credo.

Moltissimi alberi dai tronchi solidi e nodosi, con radici profonde e folti rami proiettati verso l’infinito; fiori di ogni forma e colore, fiori volanti, fluttuanti; intense spirali luminose, soli e lune in eterno movimento, che si espandono e abbracciano la tela. Si intuisce un forte legame con la Natura, con la forza creatrice che la governa. Da dove nasce questo legame?
Spesso forme e colori sono volutamente simbolici. La forza della natura è una spinta vitale che pervade l’essere umano dal basso verso l’alto. Lo chiamano istinto di sopravvivenza. Per me è ciò che ti sostiene davanti alle avversità. Ma non c’è solo quello. Sono nata e cresciuta a Milano e ricordo che fin da bambina mi stupiva con quanta forza un gracile fiorellino riusciva a emergere dalle crepe del cemento, la cosa mi entusiasmava e mi stupiva. Nel grigiore milanese le note di colore si notano ancora di più! La natura è così… fragili equilibri ma forte, adattabile e reattiva. Nonostante i continui tentativi dell’uomo di distruggerla, lei combatte per la vita. Per me è grande maestra, ha in se’ tutte le arti, le scienze e la medicina, educa al rispetto e alla cooperazione, stimola l’inventiva e le strategie… e tutto questo lo fa senza troppe parole: semplicemente agisce. In una biodiversità complessa e funzionale. E tutto questo è fantastico! Un Pianeta perfetto, studiato e realizzato ad arte. Ma l’uomo deve ancora comprender e, fare un po’ meno il dio in terra e diventare umanamente divino. Avvicinarsi alla natura è avvicinarsi a se stessi. Come si fa ad esserne slegati?


Tree breath –  Anima esterna

Un altro tema ricorrente nelle tue opere è la nascita, la maternità. La placenta è un soggetto che compare spesso in tutta la sua carica simbolica, ed è cosa tanto poetica quanto rara. Come ti poni di fronte alla sacralità della vita?
Meravigliata, entusiasmata, commossa e grata.

Ma anche il Maschile è presente, in forme e pose che sembrano voler colmare degli spazi vuoti. Che importanza ha la complementarità nella tua pittura?
Non mi piace pensare che il maschile “ colma spazi vuoti” . Maschile e femminile sono sempre presenti e viaggiano in armonica danza. Dove uno svuota, l’altro riempie e viceversa. Complementari e indispensabili entrambi l’uno all’altro, diversamente pari.

E quei grandi occhi indagatori mimetizzati sulle cortecce dei tuoi alberi?
Gli alberi sono monumenti vivi. Non indagano e non giudicano, semplicemente osservano. Per questo sono ricchi di storia e di saggezza. Conoscono la storia dell’umanità. Particelle umane vivono negli alberi! Anche gli alberi e le piante hanno una loro memoria e, più di tutto, sono grandi antenne che collegano la terra al cielo. Se respiriamo è grazie a loro, ma spesso l’uomo dà tutto per scontato. A me sembra di dire ovvietà e cose dette e stradette, ma pare che non basti mai. Faccio molta fatica a comprendere la stupidaggine e l’ingratitudine: l’uomo non nasce stupido! L’uomo che si allontana dall’empatia con la natura si ammala… e spesso anche di demenza.


La stanza del cuore

Ma il tuo lavoro artistico non è fatto solo di tele. ci sono disegni e favole popolati da personaggi fanciulleschi. Quale altro aspetto della tua sensibilità creativa esprimi con queste creazioni?
Il pensiero creativo ha infinite forme ed espressioni. Nel mio caso nascono da un diversificato sguardo sul reale, dall’esperienza di vita, dal viaggio interiore e dal volo celeste. Al centro del cuore c’è ogni luogo, ogni animale, vegetale, minerale, cristallo. Il cuore è colmo di cielo. Le mie storie, le poesie, i racconti disegnati…li ho trovati nella stanza del cuore… un open space!

Cara Sara, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi? Penso alla lenta crescita delle piante più forti e robuste, penso all’eternità viva in ogni attimo vissuto con profondità e coscienza, penso che la lentezza dà sapore e spessore ad ogni cosa e sento tutto il respiro della vita…

Grazie Sara per averci dato l’occasione di riflettere, di guardare l’orizzonte da un’altra prospettiva. Vi lascio con l’invito ad andarla a trovare nel sito http://www.lospazioblu.it/index.html, in cui potrete vedere tutte le sue opere. Shanti.

 

 

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Categoria: Interviste

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Eleonora Giretti

    18 Febbraio 2014 alle 9:53

    E’ proprio il caso di dire che questa intervista “calza a pennello” con il messaggio d’amore che i dipinti sprigionano!

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Febbraio 2014 alle 13:21

      Ele!!! Benvenuta!! Vediamo se si riesce a organizzare una mostra…:)

      Rispondi
  2. Sara Stradi

    10 Maggio 2014 alle 1:30

    vediamo se riesco a lasciare un commento….
    ciao Vale!

    Rispondi
    • naturalentamente

      10 Maggio 2014 alle 3:57

      Ahahahah!!! Ciao!!! 😉

      Rispondi
  3. Sara Stradi

    10 Maggio 2014 alle 1:35

    cacchio. Ce l’ho fatta….
    Solitamente sono un’imbranata per queste cose !
    wow… nn ci posso credere.

    Ti ho mandato una mail… ma nn so se ti è arrivata..
    Ti dicevo che a settembre faccio una mostra a Milano e porto il tuo quadro. Almeno una volta lo devo esporre!!! Poi te lo porto….
    Bacio!

    Rispondi
    • naturalentamente

      10 Maggio 2014 alle 3:57

      Ahahah!!! Che matta che sei!!! 😉
      Senti, quando verrai preparati a fare una presentazione dei tuoi libri, ok? Giuro che ti stavo pensando proprio oggi…Con la nostra neonata associazione stiamo organizzando le prime attività e tu non puoi mancare. Il Blu non può mancare. Sentiamoci e restiamo in contatto. Non vedo l’ora!!!! Ti abbraccio

      Rispondi

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