Ieri, venerdì 1 aprile, il calendario ha segnato l’ottava settimana dalla nascita di Stella.
Fra tre giorni saranno esattamente due mesi che sei fra noi, piccola anima antica e gentile.
Inutile dire che sono volati.
La nascita di una vita è sempre un evento che sconvolge gli equilibri, rimescola le carte, spazza, cattura, rovescia, mette alla prova, riempie, pulisce, rianima, restituisce. Il tempo perde del tutto la sua consueta dimensione, lo spazio cambia colore ed atmosfera, il cuore segue un nuovo ritmo.
Penso al giorno della nascita come ad un giro di boa, con chiarissima l’immagine di ciò che è passato e ancora molte domande su questo presente, tutto proiettato verso il futuro.
Sapevamo che sarebbe arrivata nella nostra famiglia un’anima saggia, in viaggio da lungo tempo, per inondarci di luce, con un grande messaggio di svòlta. Negli occhi grandi e profondi di Stella, dei quali ancora non si può ben definire il colore (verde scuro, castano…grigio?), scorgiamo tanto silenzioso sapere. Nei suoi sorrisi si spalancano milioni di sogni e di possibilità.
Dopo Attilio, figlio della consapevolezza ed Elena, figlia dell’indipendenza, Stella è figlia del radicamento. Eppure traccia di fronte a noi un nuovo cammino…
La nostra famiglia è un albero dalle solide radici, ormai, sovrastato da una folta chioma, da rami in continua espansione verso l’alto, in leggerezza.
Non posso negare che siano stati due mesi molto impegnativi. Riorganizzare tutto in una vita a 5 è stato ed è meraviglioso, ma anche faticoso. Un fratello e una sorella ancora piccoli che richiedono attenzioni, coccole, seno e presenza, mentre la neonata è costantemente attaccata al seno o comunque cuore a cuore con mamma. Notti fatte di migrazioni fra il nostro lettone e il lettone dei bimbi, mentre la piccola è sempre al mio fianco. Pranzi e cene preparati nei pochi minuti superstiti dal maternage ad altissimo contatto o sacrificati a docce calde lampo, che a volte sembrano essere l’unica via d’uscita dalla stanchezza. Un corpo che, per la terza volta in nemmeno sei anni, cambia le sue forme ed acquista morbidezza. Orto, yoga, blog messi da parte fino a data da destinarsi. Vita sociale ridotta all’essenziale…anche un po’ meno, direi.
Ma poi tiro un bel respiro, come sempre, e in un attimo cambio prospettiva. Comincio a guardare tutto il bello di questa nuova dimensione e mi ritrovo.
Allora sono grata alla mia mamma e a mia suocera, che spesso mi aiutano con la preparazione dei pasti e col bucato. Anche se detesto delegare, in questo momento sono per me un aiuto importantissimo, che mi permette di continuare a seguire i miei figli con costanza, di giocare e leggere con loro, di concedermi attimi di relax sul divano per coccolarli ed allattarli tanto quanto desiderano.
La mia gratitudine va anche a mio marito, uomo paziente, dotato di infinite calma e dolcezza, che da sempre mi supporta nell’allattamento a richiesta e in tandem,senza mai una lamentela per il sonno perso o disturbato o per i piatti magari freddi (ma anche vuoti) che possono arrivare sulla tavola.
Un enorme grazie all’indispensabile fascia portabebè, che mi permette di tenere cuore a cuore Stella in ogni momento della giornata, mantenendomi le mani libere e permettendomi di svolgere faccende domestiche, di fare la spesa, di cucinare, di passeggiare tenendo la mano allo gnomo e alla piccola guerriera.
Ma grazie anche a me. Ecco, questo ho imparato (dalla mia ostetrica-angelo): ringraziarmi almeno una volta al giorno per quello che faccio. Anche se certe volte sembra davvero poco. Grazie, Vale, per alzarti ogni mattina ed aprire tutte le finestre di casa per far entrare l’aria fresca del mattino, in modo che le persone amate possano respirare ossigeno pulito. Grazie, Vale, per aver compreso il valore inestimabile della lentezza ed aver lasciato da parte la pretesa del voler far tutto. Grazie, Vale, per concederti la lettura di un romanzo che ti fa bene all’anima, mentre allatti la tua cucciola. Grazie, Vale, per le patate lesse che hai preparato per la tua tribù, con tanto amore. Perché questa è la chiave, come sempre. L’Amore. E’ l’Amore a fare la differenza, non certo la capacità di avere tutto sempre sotto controllo.
E poi, grazie grazie e ancora grazie, al tempio del mio essere donna, al mio corpo. Grazie per le mille trasformazioni attraverso le quali è passato negli ultimi anni, con naturalezza e in splendida armonia. Grazie per aver espresso la sua forza, la sua conoscenza, la sua sapienza. Grazie per il sostegno.
Grazie alla meravigliosa famiglia che ho attorno, perché ogni giorno è dispensatrice di sorrisi, di pensieri di luce, di parole gentili e di caldi abbracci.
Dedico questo post alle tante donne, mamme, lettrici del blog che mi hanno mandato messaggi affettuosi in queste settimane dopo il parto. Non smettiamo mai di credere nelle nostre infinite risorse di femmine mammifere. Non dimentichiamo che siamo figlie della Luna e che di essa conserviamo tutta la potenza magnetica e la ciclica energia. Così come siamo generatrici di Vita, siamo generatrici di Pace. Prendiamoci cura di noi stesse e della nostra serenità, affinché il semi della Vita e della Pace possano germogliare tutt’attorno.
Shanti.
Eli
Come sempre, le tue parole mi entrano dentro, risuonano e mi regalano meraviglia. Grazie.
Grazie perché avrei voluto leggerle 6 anni fa, nel post-parto, uno dei periodi peggiori della mia vita. Quando mi dilaniavo tra le lacrime e la frustrazione del “non riuscire a fare”. Quando non mi perdonavo, mi accusavo e soffrivo in silenzio. Quando mi sentivo sola, persa e incapace.
Le custodirò, con cura. Prima o poi tornerà anche per me il momento di rileggere, magari mentre una nuova creatura si nutre di me e con una consapevolezza nuova.
Grazie, davvero.
naturalentamente
Cara Eli,
in questo terzo nuovo percorso di attesa e di nascita ho re-imparato a piangere. lacrime di liberazione ed emancipazione dai tanti doveri autoimposti. Il dovere di preparare sempre pasti non solo bilanciati, sani e abbondanti, ma anche belli da vedere. Il dovere di fare tutto da sola, perché una donna efficiente è così che fa. Il dovere di tenere sempre in ordine la tana per noi e per gli ospiti. Il dovere di essere impeccabile. Ho imparato che per vivere in pienezza la gravidanza, il puerperio e la maternità in generale, occorre affidarsi al supporto esterno di qualcuno, meglio ancora se ci si può affidare ad una solida rete infragenerazionale. Io ho la fortuna di avere questa rete alle mie spalle (costituita dalle nonne: mamma e suocera) e devo accoglierla come un dono per me, ma anche pensarla come un dono per i miei figli e per le nonne stese. E’ stata l’osterica a farmi comprendere a fondo questo concetto, ed è proprio vero. A me scoccia delegare il bucato o la prparazione di una cena, ma del resto, se voglio vivere “naturalentamente” è così che devo fare. Come si faceva una volta, d’altronde, quando le famiglie si supportavano a vicenda e le donne della famiglia si occupavano insieme dei bambini e delle faccende domestiche. Ora si ha la tendenza ad essere individualisti su tutto, quasi fosse una vergogna farsi aiutare. Occorre rivedere questo tipo di dinamiche sotto un’altra ottica. L’antico sapere femminile consiste anche in questo: unione delle forze, condivisione, cooperazione.Si è persa l’abitudine, oserei dire il rito, di ringraziare le antenate e di fare cerchio con esse e con le altre donne attorno a noi. L’attesa e la nascita di Stella mi hanno insegnato che per essere una donna presente al 100{1cb9e49070c7ea47a30e983aa42d2438c398569dec77b84b253952f15e6e2316} nella famiglia devo essere al 100{1cb9e49070c7ea47a30e983aa42d2438c398569dec77b84b253952f15e6e2316} serena…e per fare questo devo allargare il mio cuore, pretendere meno da me stessa, e accettare la vicinanza di altre donne-persone come una benedizione.
Non è mai troppo tardi per approfondire la nostra consapevolezza e per evolvere il pensiero.
Grazie, cara Elisa, per la tu testimonianza. Che la luce splenda sempre su di te!
Michela
Condivido pienamente il tuo pensiero ed e’un po’ quello a cui aspiro sempre di piu per il benessere mio e della mia famiglia arrivata da qualche mese a quattro componenti!
Vivere NATURALENTAMENTE e’quello che mi ha attratta a seguirti su fb e credo sia la chiave di lettura per vivere a pieno questa vita ritrovando valori e momenti preziosi che il consumismo e la freneticita’dei nostri giorni stanno cercando di farci dimenticare.
Al secondo figlio sto riscoprendo tra le tante cose anche il piacere della condivisione tra mamme di pensieri, emozioni e racconti che ci aiutano anche solo a fare un sorriso o un sospiroo di sollievo soprattutto nelle giornate piu difficili.
Mi ritrovo nel tuo racconto, nel voler avere tutto sotto controllo anche quando non e’proprio il momento…i figli sono un dono e sono loro a regalarci la possibilita’di crescere sempre di piu’ come non avremmo mai pensato di poter fare!
Buona vita e buona giornata!
naturalentamente
Ciao, Michela, benvenuta! Quello che amo del blog è uno dei motivi per cui è nato, in effetti, è la possibilità di creare una rete di anime e vissuti affini, che purtroppo fisicamente è spesso difficile da costruire. Con questo strano mezzo, che è il web, si possono trovare momenti di condivisione importante, anche stando lontane, e il confronto con altre donne, specie in momenti delicati come il post partum, trovo sia utilissimo. Poi, certo, quando ho modo di incontrare queste anime affini di persona tanto meglio! ☺
Buona vita anche a te e a presto!
stefania albertini
anche io mi definisco sempre “mamma-mammifera” con chris ed i bambini. e credo sia molto meno scontato di quello che possa sembrare a molta gente. l’ istinto chiama l’ amore . e l’ amore vince sempre. una parola sola vale : grazie. namaste’ ❤
naturalentamente
Ciao, anima bella :*
stefania albertini
ps chi ha fatto il disegno di stella? e’ bellissimissimoooo!!
naturalentamente
Elena, la sorellona treenne! 🙂 🙂 🙂
Fiore
Che bello questo post , c’è tanta serenità che traspare a leggere cio’ che dici, hai una bella famiglia e sono felice che sei passata nel mio blogghino e ti sei ricordata di me ….auguri x tutto e bacini ai bimbi !
naturalentamente
Grazie, cara!
Ti invierò presto alcune foto…la fotosfida mi è mancata in queste settimane! 😉 Ricambiamo i baci :*
Daria
Ciao carissima, ti ho pensato tanto in questi mesi, sai che sento con te tanta affinità di pensiero. Capisco perfettamente quello le sensazioni di cui parli… nel tempo e soprattutto grazie all’ultima gravidanza e a Lorenzo ho imparato a chiedere meno a me stessa e ad accettare che non posso fare tutto, e allora come ci sono i giorni in cui sono molto produttiva, be vengano anche quelli in cui si fanno metà delle cose che si hanno in programma o anche niente. Ho imparato a rovesciare il punto di vista e vedere anzichè quello che non fatto quello che ho fatto! Un abbraccio!
naturalentamente
Oh, grazie, Daria! Le tue parole mi sono davvero di conforto! Sai quanta ammirazione io nutra per te e la tua vicinanza, anche se solo col pensiero, mi rincuora. Ricambio l’abbraccio, stretto.
A presto!