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Home / Gravidanza e Parto / La nascita di Stella

La nascita di Stella

7 Marzo 2016//  by Naturalentamente//  38 commenti

Ciao, anime belle!
Manco dal blog ormai da tempo…esattamente due mesi dall’ultimo post. Due mesi in cui sono successe tante cose, in cui una bella parte di me stessa e della mia vita è cambiata, in cui ho messo in discussione certezze e combattuto contro spettri e paure. Due mesi che mi hanno condotta verso una più salda consapevolezza di chi sono, di cosa voglio e di dove sto andando.

Venerdì 5 febbraio, alle 11.32, nel tepore di casa e alla presenza del babbo e delle due ostetriche-angelo che ci hanno seguiti per tutta la gravidanza, è nata la nostra Stella. L’anima antica e gentile che aspettavamo con tanto amore si è finalmente materializzata fra le nostre braccia dopo 41 settimane + 3 giorni di attesa.
All’inizio di gennaio, complici la connessione internet ballerina e il pc pieno di magagne, ho deciso, anche su consiglio di Manu (ostetrica-amica-sorelladicuore), di staccarmi un po’ dal blog e di raccogliermi in me stessa in maniera più profonda.
Ho deciso di starmene il più sola possibile con la mia famiglia e con la pancia, di proiettarmi totalmente sull’attesa e sulla comunicazione con la vita che portavo in grembo.
La condivisione di pensieri ed esperienze, motivo per cui è nato questo blog, rimaneva cosa importante per me, ma ancora più importante (oserei dire, irrinunciabile) era il desiderio di custodire premurosamente le mie energie e risorse, per dedicarle esclusivamente all’evento che ci accingevamo a vivere.

Così è cominciato un periodo intenso di meditazione, svolta per lo più colorando mandala e illustrazioni con soggetti animali o floreali e cantando e recitando mantra di buon auspicio per il parto, per la creatura in grembo, per la famiglia tutta. Io stessa ho creato dei mantra, ripetendo più e più volte dei proponimenti positivi, magari anche mentre stavo passeggiando o cucinando o guidando l’auto. Quello che sicuramente mi ha accompagnata più spesso è stato:

Sarà una nascita sana, naturale e calma.

Ho ripetuto questa frase nel più totale silenzio dell’anima e del pensiero per milioni di volte. Mi è sgorgata dal cuore, ci ho creduto, l’ho fatta mia. Si è realizzata. Non senza fatica o qualche preoccupazione, devo dire.

La data presunta del parto era il 26 gennaio, ma sin dall’inizio ho pensato che sarebbe avvenuto nella prima settimana di febbraio.
Alla settimana 34, però,si è insinuata in me la paura di non arrivare a termine e che la nascita potesse avvenire in anticipo (prima della settimana 37), con la conseguente rinuncia del tanto desiderato (terzo) parto a casa. Vivendo nella regione Marche, che promuove il parto a domicilio dando un contributo economico per le spese sostenute dalla famiglia, ho seguito, come per le due gravidanze precedenti, l’iter per ottenere il rimborso. Il primo step consiste in una visita da parte di un/a ginecologo/a alla settimana 34, che rilasci un certificato di gravidanza fisiologica. La ginecologa che mi ha visitata ha trovato sia me che la pancia in perfetta salute, ma mi ha anche detto di prepararmi ad una eventuale nascita-lampo anticipata, perché la bambina o il bambino (ancora non sapevamo chi sarebbe nat*) sembrava proprio prontissim*. Da quel giorno ho cominciato a pensare ad ogni minuto come un minuto guadagnato e a percepire ogni movimento, sensazione, cambiamento nel mio ventre come un possibile segnale di una nascita prematura. Aspettavo la settimana 37 con la stessa fibrillazione con cui si aspetta un esame importante.
L’ostetrica, che ci ha sempre accompagnati con dolcezza e in totale apertura, continuava a ripetermi che la nascita sarebbe avvenuta nei giusti tempi della natura, che il mio corpo e la vita dentro me erano competenti e che non dovevo lasciarmi condizionare da niente e nessuno. Ma ormai era scattato in me quello strano meccanismo. Proprio io, che detesto le date, gli orologi, le tabelle, i tempi prefissati, vivevo all’improvviso in funzione del calendario, col miraggio della settimana 37. Per di più, la notte del 23 dicembre ho avuto un’abbondante perdita di tappo mucoso, sicché la mia paura è aumentata, nonostante mio marito cercasse di tranquillizzarmi in tutti i modi, con la sua calma e dolcezza, sempre sicuro che la fisiologia e l’amore avrebbero fatto il loro corso.
Finalmente il 5 gennaio è arrivato: pericolo scampato!!
Inizia una nuova fase di attesa: tranquilla, fiduciosa, rilassata, come del resto lo era stata sin dall’inizio, salvo quella parentesi di tre settimane. Stavolta c’era in più la componente dell’entusiasmo alla massima potenza, per una nascita che ormai sarebbe potuta avvenire a giorni. Comincia il mio serio “ritiro spirituale” lontana dal web e dal blog, per non disperdere energie al di fuori del mio cerchio familiare.
Continuo a cantare e recitare il Gayatri mantra, il mantra dedicato a Tara e Om Mani Padme Hum, spesso in coro con Attilio ed Elena, entusiasti del fatto che queste strane parole possano mettere in circolo tanta energia e chiamare a noi la vita. Il mio mantra-proponimento positivo continua altresì a risuonarmi nella mente più e più volte al giorno, una vera preghiera, un’invocazione:

Sarà una nascita sana, naturale e calma.

Le chiacchierate serali e notturne con la piccola anima in cammino verso di noi si intensificano. La chiamo con sempre maggiore vigore, rendendo partecipi anche il fratello e la sorella di questa comunicazione speciale fra il dentro e il fuori.

Il babbo è totalmente proiettato alla preparazione del nido e dedica molto del suo tempo a pulire la casa, a fare lavatrici e stendere il bucato, sia per rendere il più accogliente possibile la tana in vista della nascita, sia per permettermi di riposare e di raccogliere tutte le mie energie per il grande momento.
Scrive interminabili pagine di diario, versi dedicati a noi e alla nascita, compone canzoni con la sua chitarra, matita in mano. Ci dona il suo amore e la sua fiducia in tutti i modi possibili.
I giorni passano felici, pieni di emozioni contrastanti fra il desiderio acceso di scoprire l’immediato futuro e il volersi ancora dondolare in quel limbo di calda attesa piena di sogni e tenerezze.

Ci avviciniamo al 26 gennaio.
Parenti, amici e conoscenti chiedono sempre più spesso ed insistentemente “Ma quando nasce?!”, mettendomi addosso una sensazione strana e poco piacevole, come di aspettative disattese. Comincia a salirmi dentro la paura che qualcosa sarebbe potuto andare storto. Piano piano mi sorprendo sempre più coinvolta in una spirale di pensieri del tipo: “E’ sempre andato tutto come desideravo (due bellissimi parti Lotus a casa), forse stavolta non merito tanto”; “Forse non è vero che i miei mantra, le mie meditazioni e la fiducia nella natura e nelle competenze del mio corpo possono fare la differenza”; “Tutti dicono che il terzo figlio nasca in fretta e prima rispetto agli altri…perché qui non si muove ancora niente?”.
Ecco, questo è il genere di scherzi che stava cominciando a farmi la mente.
C’era urgente bisogno di una pulizia energetica che resettasse lo stato della mia emotività e riarmonizzasse tutta l’atmosfera attorno a noi. Cominciamo a bruciare palo santo, a farci avvolgere da quel fumo denso e profumato, lasciando che riempia la casa in ogni suo angolo. La barba lunga e folta di Marco è costantemente impregnata di quell’odore magico ed esotico e ad ogni bacio lo respiro riempendomene il cuore. E’ confortante, mi dona stabilità, radicamento, equilibrio. Ma ogni tanto vacillo ancora nella paura che qualcosa possa non andare come avevamo sperato…
Poi incontriamo uno sciamano, che ci parla dell’anima antica che sta per raggiungerci. Pare abbia le sue radici sulla stella Sirio, la stella più brillante del cielo notturno…una stella bianca. Bianca come il giglio che mi era apparso durante la pratica yoga e come la colomba che era volata sopra le nostre teste qualche settimana prima. L’emozione cresce. Lo sciamano non sa che alcuni giorni prima avevamo finalmente scelto i nomi: Stella se fosse stata femmina, Marcello se fosse stato maschio. Mi sento sempre più connessa con la piccola creatura che sta per nascere (in cuor mio so che sarà femmina: la sua forte energia lunare si era manifestata durante una intensa pratica di yoga verso il 5° mese), certa che tutti i messaggi che ho ricevuto ed i segnali che ho colto durante tutta la gravidanza siano giusti. Eppure la mia mente continua a mettermi il bastone fra le ruote.

Settimana 40 e ancora nessun segnale.
Non ringrazierò mai abbastanza Manu (sempre l’ostetrica-amica-sorelladicuore citata sopra) per avermi ascoltata in tutte le mie peripezie di ragionamenti e dubbi e timori. Le sarò sempre infinitamente grata per come ha saputo guardarmi dentro senza giudicarmi, tirandomi fuori potenti singhiozzi di pianto che non volevano sciogliersi, che mi tenevano bloccata. Con saggezza e delicatezza ha spronato me e mio marito ad unirci ancora di più, a focalizzarci e centrarci sull’arrivo della nuova vita, a creare una sorta di bolla esclusiva di energia in cui accogliere chi stava per raggiungerci.
Le ultime settimane di attesa mi hanno vista allontanarmi anche dalle amiche più vicine, per restare quanto più possibile da sola con me stessa e con la mia famiglia. Lunghe passeggiate al mare e nel bosco, serate sul divano a guardare un film o un cartone, rigeneranti dormite, interminabili abbracci.
Ma intanto, per la prima volta in tre gravidanze, iniziavo coi monitoraggi in ospedale, per controllare che tutto andasse bene. Nonostante l’ostetrica mi dicesse che tutto stava andando a meraviglia e mi ricordasse costantemente che ogni gravidanza è a sé, io mi tormentavo col pensiero che il primo parto era avvenuto a 40 settimane esatte e il secondo a 39+4: perché mai questa volta stava tardando? Eppure io ero pronta, tutti eravamo pronti…cosa c’era che non andava, che impediva al/lla piccol* di venire alla luce?
Mi sono sottoposta a 3 monitoraggi, andati tutti benissimo. Prossimo appuntamento: 5 febbraio, ore 12.00. Ho avuto modo di parlare e confrontarmi con altre mamme dal percorso completamente diverso, di rendermi conto che il personale ospedaliero non è sempre così ostile come nei miei peggiori incubi e anche di riacquistare fiducia nel mio corpo. La vita che stava per nascere mi stava guidando attraverso un sentiero per me nuovo, allo scopo di insegnarmi che non si finisce mai d’imparare e che cambiare prospettiva arricchisce sempre di nuovi orizzonti la nostra vista.
Intanto gli incontri con la nostra ostetrica-angelo procedevano a cadenza settimanale, ogni martedì mattina. Massaggi, chiacchiere, domande senza risposta, risposte senza domande, fiori di Bach, abbracci, sguardi, mani intrecciate, pianti liberatori.
Di sera comincio a sentire qualche contrazione, ma capisco che sono solo quelle preparatorie, niente di serio. Sono lì che le aspetto e cerco in tutti i modi di farle intensificare, anche rinunciando al sonno: ma appena mi siedo o entro in doccia spariscono. Continua così per alcune sere consecutive, e intanto le perdite di tappo mucoso riprendono. Faccio di tutto: passeggiate, scale, stimolazione dei capezzoli con l’allattamento di Elena, l’amore.
Mercoledì 3 febbraio arriva un sms da Manu: “Ti ho preso un appuntamento dall’osteopata per domani, ore 14.00, per riallineare il corpo”. Mi dà anche la ricetta per una tisana che bevevo pure in preparazione del primo parto, così quel giovedì mattina lo trascorro correndo da una erboristeria all’altra alla ricerca delle erbe necessarie.Dopo pranzo vado dall’osteopata che mi riferisce di trovarmi bella pronta al travaglio, mi riallinea a dovere e mi manda a casa rassicurata, dicendomi che entro due giorni dovrebbe partire il travaglio. Il giovedì pomeriggio Marco non lavora, così andiamo a farci un giro in una pasticceria con un fornitissimo reparto vegan.  In macchina sento una bella contrazione e qualche dolore al basso ventre e nella zone renale. Percepisco che potrebbe essere il preludio al grande momento. Ma appena scendiamo dall’auto tutto tace. Libero la mia mente e mi concentro solo sul bel pomeriggio di sole assieme a Marco e Attilio (che ci ha accompagnati, mentre la sorella era rimasta con la nonna), sui tramezzini con funghi e carciofini e sul vassoio di dolcetti che abbiamo scelto da portarci a casa. Al ritorno ci aspettano un tramonto infuocato bellissimo, Elena festante nel rivederci e una bella cena preparata da mia suocera. Le contrazioni tornano, belle chiare ed avvolgenti. Non dico niente a nessuno, avviso solo mio marito che forse potremmo essere al punto di non ritorno. Torniamo di sotto a casa nostra, mettiamo i bimbi a letto e mi metto a sistemare casa. Pulisco il bagno, spazzo i pavimenti, accendo incensi e candele, preparo cuscini e coperte in salotto. Io e Marco ci coccoliamo sul divano per ore, mentre le contrazioni continuano regolari ma con un’intensità ancora sopportabile. Fra una e l’altra mi addormento. Mando a letto mio marito, voglio che si riposi per essere in formissima quando avrò bisogno di lui. Io comincio a cantare i miei mantra sottovoce, ma con tutta la potenza di cuore e d’anima e di spirito di cui sono capace.  Alle 6.00 decido di svegliare Marco e di chiamare Manu. In mezz’ora lei è qui ed io ormai sono ufficialmente in travaglio. Si sveglia Attilio e tutto felice mi abbraccia dicendomi che finalmente nascerà il fratellino o la sorellina. Mi guarda estasiato, è emozionato e dice “Che bello! Anche io voglio essere incinto!”. Di lì a poco arriva anche Sara, l’altra ostetrica, e si sveglia Elena. Mentre le ostetriche preparano tutte le loro cose, Marco traffica in cucina per la colazione e i bimbi mi massaggiano la schiena, mi mettono la borsa dell’acqua calda all’altezza dei reni quando arriva una contrazione, mi accarezzano e mi danno baci. Io scoppio di felicità e di gratitudine e non vedo l’ora che arrivino le onde più intense. Voglio farmi travolgere ed esplodere in tutto il mio essere animale mammifero. Poi i bimbi vanno a scuola, sono le 8.30, ed io prometto loro che a mezzogiorno, al loro ritorno, troveranno una splendida sorpresa ad attenderli.

E da quel momento ricordo un viaggio incredibile dentro le parti più nascoste e selvagge di me, la presenza amorevole e incoraggiante di mio marito, i sorrisi dei due angeli che ci stavano accompagnando, gli spicchi d’arancia che mi rinfrescavano la bocca e la gola, il sudore, la luce del sole che filtrava dagli scuri socchiusi, il palo santo, i canti, gli scoppi in lacrime di gratitudine, le risate le danze e i dondolii. Mi sento pienamente presente nel qui ed ora, più forte di una roccia, più viva che mai. Parlo con la vita che sto per stringere tra le braccia, la chiamo, la ringrazio.
E poi, finalmente, i premiti. Sono le 11.00, Marco corre in macchina a prendere il cd che ho ascoltato sempre negli ultimi mesi di gravidanza, “Searching for Sugar Man”. La musica cambia. In ginocchio, carponi sul pavimento del salotto,  davanti al divano, alle 11.32 è nata Stella. Un piccolo urlo e uno sbadiglio. Le nostre lacrime di gioia. E poi lei sul mio petto,pelle a pelle, in attesa che nascesse la placenta. Dopo nemmeno un’ora sono arrivati anche fratello e sorella e il senso di completezza provato in quel nostro primo abbraccio a 5 è ancora inspiegabile a parole, per me.
Dopo 5 giorni, Stella è nata di nuovo, lasciando andare la sua placenta e affidandosi completamente a noi. Ma questa è un’altra storia, che racconterò presto nel prossimo post.

Om Shanti Shanti Shanti.

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Categoria: Gravidanza e Parto

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. paola

    7 Marzo 2016 alle 11:26

    Che bellezza! Io vengo da 2 cesarei, ma l’emozione la riconosco. Un abbraccio

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 16:41

      Benvenuta, Paola! Buona vita !

      Rispondi
  2. LISA

    7 Marzo 2016 alle 11:29

    Che meraviglia… Non vedo l’ora di leggere il seguito del racconto. Io partorirò a giugno, se tutto va bene in cassa e con lotus. Ho scoperto e mi sono avvicinata a questa prospettiva grazie a te ed a qualche altra fantastica mamma, tutte scoperte in rete cercando la mia strada verso il mio parto felice… GRAZIE!

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 16:46

      Ciao Lisa!
      Mille auguri per questo tuo importante cammino di consapevolezza e di ri-nascita, allora! Felice di aver contribuito a al compimento di una scelta così importante. È questo lo scopo per cui è nato il blog…scalda il cuore sapere che le mie condivisioni siano semi. ☺
      Un forte abbraccio di luce

      Rispondi
  3. Milena

    7 Marzo 2016 alle 12:28

    Mi hai fatta emozionare come non mai…e ho pianto lacrime nascoste dentro me che dovevano uscire da un po’….grazie Valentina…continuate a vivere di questo meraviglioso Amore…un abbraccio..Milena

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 16:49

      Cara Milena, se le lacrime son servite a sciogliere nodi dolorosi, ne sono onorata. Non sai quanto ti capisca…piangere può rivelarsi davvero terapeutico. Lo è stato per me, come hai letto nel post, e sono grata a quelle lacrime. ☺

      Rispondi
  4. labalenavolante

    7 Marzo 2016 alle 12:44

    Meraviglia Vale, grazie per questi momenti preziosi, mi hai fatto commuovere! Ho seguito ogni scatto tenerissimo di quei momenti e aspettavo il momento in cui saresti stata pronta a raccontare… sento troppo spesso amiche che hanno avuto parti traumatici, leggendoti hai fatto venire voglia anche a me di essere incinta, proprio come ha esclamato Attilio!!! :-)))))
    vi auguro ogni bene <3

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 16:51

      Lucy! Felicissima di leggerti in questo post. Sogno il giorno in cui ogni donna potrà raccontare con gioia e soddisfazione il proprio parto. Un abbraccio

      Rispondi
  5. Cami

    7 Marzo 2016 alle 13:49

    Grazie per questa condivisione, per tutto questo amore e per questa bellissima vostra storia di continuo amore, unione e famiglia <3
    Un abbraccio caldo a tutti e tante carezzine alla bellissima Stella <3

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 16:53

      Grazie a te, dolce Cami, per essere passata di qua.
      Un abbraccio

      Rispondi
  6. Mamma Far and Away

    7 Marzo 2016 alle 13:57

    Che dire Vale…meravigliosamente meraviglioso. E’ bellissimo tutto cio’, tutto molto diverso da quello che ho vissuto io e mi dispiace per me. Per essermi persa tutta questa parte “profonda” “intensa” del parto, avendo vissuto 2 parti su tre indotti e l’ultimo, piu’ facile, ma sempre in ospedale, sempre inseguita da numeri, prassi da rispettare, posizioni standard e quant’altro. Con cio’ non voglio certo dire che ci fosse meno amore in me. Anzi, nonostante non cantassi o recitassi mantra, ho sempre tenuto una forta comunicazione con i miei piccoli, sicuramente piu’ inconsapevole della tua. E’ bellissimo il percorso che hai fatto e giustissimo il momento in cui lo fai. Sarai d’esempio a tante future mamme. Dieci anni fa non ti conoscevo, diventavo mamma in un modo “brutale”, magari un giorno lo raccontero’, ma quel forcipe e ventosa che hanno usato per tirar fuori il mio primogenito non lo dimentichero’ (in Irlanda nel 2006 si usavano ancora, adesso non so!). Mi chiedo sempre, leggendoti, se sarebbe potuta andare diversamente, magari si, magari no.
    Capisco al 100{1cb9e49070c7ea47a30e983aa42d2438c398569dec77b84b253952f15e6e2316} le tue paure, capisco quanto alcune frasi dette da amici, parenti possano fare entrare in confusione e in un vortice di preoccupazione la neo mamma, non e’ facile, ed avete fatto bene a chiudervi nella vostra bolla d’amore, al cosa piu’ forte e piu’ bella che ci sia. Ci vorrebbe un bel manuale per gli amici delle partorienti, con tutto quello che non andrebbe detto e non andrebbe chiesto!
    Un abbraccio immenso a voi, alla piccola Stella, al bellissimo 5 che formate! con affetto, Fabiana

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 17:03

      Arriverà il giorno in cui ogni donna e ogni nascita verranno rispettate. Continuiamo a seminare amore e a crederci! Concordo con te sul manuale per gli amici delle partorienti! 😉
      Ricambio l’ abbraccio affettuoso :*
      A presto,
      V.

      Rispondi
  7. katy

    7 Marzo 2016 alle 14:55

    Perché piango? Grazie ti voglio bene.

    Rispondi
    • naturalentamente

      7 Marzo 2016 alle 17:01

      Anche io Katy! Ti aspetto per un tè quando vuoi… baci

      Rispondi
  8. Titti

    7 Marzo 2016 alle 17:23

    Una bellissima storia d’amore!

    Rispondi
    • naturalentamente

      9 Marzo 2016 alle 11:57

      Proprio così… una storia d’amore. 🙂

      Rispondi
  9. stefania albertini

    7 Marzo 2016 alle 22:11

    che magia…anche io ho 3 figli e tornassi indietro darei anche io la lotus birth..❤ namaste’

    Rispondi
    • naturalentamente

      9 Marzo 2016 alle 11:58

      Namastè, Stefania. A presto!

      Rispondi
  10. Sara

    8 Marzo 2016 alle 10:55

    Oddio che meraviglia! <3 ti seguo da un pò su Fb e Instagram, ma non mi ero mai addentrata fra le pagine del tuo blog: ripeto,sei sempre più d'ispirazione per me. GRAZIE di condividere con noi, con me.

    Rispondi
    • naturalentamente

      9 Marzo 2016 alle 13:38

      Benvenuta, Sara! Grazie per i tuoi bei pensieri.
      Un abbraccio

      Rispondi
  11. alice

    8 Marzo 2016 alle 12:11

    commossa, profondamente commossa

    Rispondi
    • naturalentamente

      9 Marzo 2016 alle 13:40

      Benvenuta Alice!
      Un racconto sgorgato dal cuore…anche io mi commuovo rileggendolo e ripensando a quel giorno <3

      Rispondi
  12. Ely

    9 Marzo 2016 alle 19:15

    Benvenuta a questa creatura tanto fortunata ad avere una mamma così speciale! Benvenuta Stella! Sono contenta che tutto sia andato splendidamente bene! Buona vita, un abbraccio di cuore a tutta la famiglia.

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:11

      Grazie, Ely!!!
      Benvenuto anche al tuo piccolo e buon viaggio a voi tre!! <3 <3 <3

      Rispondi
  13. Serena di Enjoy Life

    9 Marzo 2016 alle 22:43

    Che emozione leggere il tuo racconto dell’attesa e poi dell’arrivo della vostra Stella!!! Davvero davvero emozionante! Grazie per averlo condiviso 🙂
    Testimonianze come la tua dovrebbero essere lette da tutti ma soprattutto da ogni donna incinta, perchè questo è davvero vivere la maternità con consapevolezza e rispetto della nascita! Avrei voluto leggerti tanti anni fa, quando ero ìncinta io……..però farò leggere questo tuo racconto a mia figlia, con l’augurio che possa vivere un’esperienza come la tua 🙂
    …..benvenuta a Stella, quest’anima speciale che ha scelto davvero una splendida famiglia 🙂
    Un abbraccio a tutti voi, buona vita
    Serena

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:15

      Sere, grazie infinite per essere passata a lasciare un pensiero gentile a questo post. Ogni volta è un grande piacere averti qui…
      Ricambio l’abbraccio col cuore
      Vale

      Rispondi
  14. MARI

    10 Marzo 2016 alle 17:16

    pura magia! attimi indelebili!
    energia e amore, sempre per entrambe! <3

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:15

      Grazie, Mari. Sei un tesoro…

      Rispondi
  15. delia

    11 Marzo 2016 alle 15:52

    Cara Vale,mi ero persa questo tuo racconto così intenso e bello. Mentre leggevo,ti vedevo e vedevo anche tuo marito e i tuoi bambini. Mi sembrava di essere lí anch’io,presente alla nascita della tua terza creatura. Quante emozioni! Le ho riconosciute per averle vissute,l’ultima 4 anni fa. Non si dimenticano e anzi,ogni volta che leggo racconti come il tuo, riaffiorano con vividezza e forza. Grazie per aver condiviso questi momenti così unici ed intensi. ❤❤❤

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:22

      Shanti, anima bella <3

      Rispondi
  16. Dida

    11 Marzo 2016 alle 22:07

    Ben arrivata Stella, ti attendevo anche io con gioia e speranza! Hai scelto un nido meraviglioso, dove crescerai rispettata ed onorata nella tua natura.Hai una famiglia speciale e spero di leggere presto di te e dei tuoi primi passi in questa vita. Un abbraccio grande da Elisa (io)!

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:23

      Dida, tesoro, mi sei mancata!
      Grazie per il tuo messaggio.
      Un forte abbraccio anche a te!

      Rispondi
  17. Dida

    11 Marzo 2016 alle 22:10

    Tante congratulazioni Vale! Ti riconfermi una MAMMA speciale! Goditi questa tua bella tribù,la ricchezza più grande e profonda che ti riempie davvero. Ma se troverai un po’ di tempo non scordarti di aggiornarci e trasmetterci i grandi insegnamenti che Stella è venuta a portarci!

    Baci di solidarietà

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 20:25

      Anima bella bellissima. Ti abbraccio

      Rispondi
  18. Pitti

    16 Marzo 2016 alle 0:52

    Splendido ed emozionante racconto… Splendida donna e splendida famiglia… Vi ringrazio per essere così speciali e per condividere le vostre esperienze ed emozioni con tutti noi… Siete di grande conforto ed ispirazione…
    Un abbraccio
    patrizia

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 22:24

      Grazie a te per queste belle parole, Patrizia.
      Sono felice di sapere che l’intento del blog non sia fallito: dare sostegno, conforto e coraggio a chi intende vivere in semplicità ma con la determinazione di voler cambiare almeno un po’ questo mondo!
      A presto,
      Valentina

      Rispondi
  19. erica-semplicementeoggi

    16 Marzo 2016 alle 15:11

    Mi sono commossa a leggere il tuo racconto, grazie. In tutte le tue parole c’è un amore immenso, e una veriticità unica senza filtri.
    Ti ringrazio di come hai spiegato le tue paure, che a noi tutte vengono durante la gravidanza e di come sei riuscita a superarle con le tue energie, spero si utile a molte persone. Sei davvero una persona speciale e bellissima.
    Un abbraccio a te e alla tua famiglia.

    Rispondi
    • naturalentamente

      18 Marzo 2016 alle 22:25

      Grazie, cara Erica.
      Aver condiviso qui anche le mie paure e non solo i bei pensieri positivi, ha aiutato molto anche me ad esorcizzarle.
      Un abbraccio anche a voi, pieno di luce

      Rispondi

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