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Home / Consigli Veg / Come impiegare gli “scarti” in cucina

Come impiegare gli “scarti” in cucina

17 Aprile 2014 //  by Naturalentamente//  8 commenti

ridurre gli sprechiLe virgolette sono doverose perché, quando si ha a che fare con i vegetali, di materia inutilizzabile ce n’è davvero poca. Tuttavia è abitudine diffusa e radicata sbarazzarsi di bucce, semi, noccioli, gambi, foglie, radici e altre parti di frutta e ortaggi, senza nemmeno volgere il pensiero a quanta ricchezza si stia sprecando. Dovremmo sempre essere grati per i doni di Natura che arrivano ogni giorno sulla nostra tavola: cibi vitali, colorati, pieni di dell’energia del Sole e dei 4 elementi tutti. Dovremmo sempre maneggiarli con cura e rispetto e dar loro il valore che meritano, cercando di sfruttare il più possibile le loro potenzialità e di ridurre al massimo lo spreco.
Ricordiamoci, comunque, che gli scarti di cucina vanno sempre raccolti negli appositi sacchetti biodegradabili e compostabili o nelle compostiere di orti e giardini.

Di seguito, un piccolo elenco con alcuni consigli sperimentati di persona.

  • I ciuffi delle carote sono utilizzabili come farcitura per focacce, torte salate,calzoni: basta cuocerli a vapore o in padella con un pochissima acqua, condirli con pochi olio evo e sale e sono pronti! Si possono mescolare anche ad altre verdure cotte come bietole e cicoria.
  • Le foglie dei cavolfiori possono essere ridotte in listarelle (compresa la costa centrale più dura) e impiegate nei soffritti per la preparazione di sughi e risotti o cucinate intere a vapore: durante l’inverno appena passato la piccola Elena ne ha mangiate a bizzeffe! 🙂
  • Le foglie del sedano sono ottime in insalatone o come guarnizione finale di alcuni piatti, al posto del prezzemolo.
  • Le bucce delle arance non trattate si possono essiccare (in forno a 40° o sopra il termosifone) e frullare per ottenere una profumatissima polvere arancione, ottima per arricchire il gusto di torte, crostate, creme e biscotti. Si conserva in barattoli di vetro ermetici per un anno…poi l’anno successivo si ripete l’operazione! 😉
  • I torsoli delle mele  possono fungere da “starter” nell’autoproduzione dell’aceto . Per sapere come fare, leggete qui.
  • Il grosso nocciolo dell’avocado può facilmente esser piantato in vaso, dopo averlo tenuto semi immerso in acqua (sospeso su un bicchiere  con l’aiuto di stuzzicadenti, in modo che solo la metà arrotondata resti in ammollo), fino alla comparsa delle prime radici.
  • Coi noccioli delle ciliegie, lavati ed asciugati, si possono riempire sacchetti di stoffa da usare a mo’ di cuscino. Essendo ottimi conduttori di calore, possono essere impiegati a scopo terapeutico per alleviare dolori mestruali, cervicale, sciatalgie, reumatismi, cefalee, mal di stomaco e in tutte le situazioni in cui si utilizza la borsa dell’acqua calda (quindi anche a scopo rilassante, per agevolare il riposo e il sonno, anche dei bambini). Basta scaldare il sacchetto contenente i noccioli sul termosifone, nel microonde o in forno a 100°-150° per circa 5 minuti, poi applicarlo sulla parte del corpo interessata. Ma i noccioli di ciliegia assorbono bene anche il freddo, rilasciandolo gradualmente. Se si tiene il sacchetto in congelatore per un paio d’ore (magari dentro una bustina di plastica per evitare che il tessuto si bagni) lo si può usare per alleviare mal di denti, dolori dovuti a contusioni e distorsioni, punture d’insetto e l’eccessiva calura estiva.
  • Le bucce dei limoni possono essere usate per profumare e sgrassare le stoviglie.
  • I semi delle zucche sono deliziosi crudi o tostati in forno (15 minuti a 150°, meglio se ventilato) . Ottimi da aggiungere alle insalate, all’impasto del pane o anche mangiati così. Sono ricchi di magnesio, zinco, ferro, omega 3, fibre e proteine. Favoriscono il rilassamento garantendo un buon riposo, alcalinizzano il sangue (il ph alcalino è fondamentale per mantenere in salute il nostro organismo) e tengono sotto controllo il colesterolo.

L’elenco potrebbe continuare menzionando l’okara di soia (parte solida dei fagioli di soia che resta dalla produzione del latte), ma questa merita un capitolo a parte, viste  le sue infinite possibilità d’impiego in cucina. Provvederò a dedicarle un intero post quanto prima.

A presto, al prossimo consiglio veg!

 

Categoria: Consigli Veg

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Robi

    18 Aprile 2014 alle 8:03

    D’accordissimo!! Le bucce delle patate fatte in padella con aglio e rosmarino?? Mmmm.. Ho provato a cuocere anche le bucce di banana con curry ma quelle proprio non mi sono andate giù 🙁 Anche i fondi di caffè io riuso ma non per mangiarli!! Evviva il NON SPRECO 😀

    Rispondi
    • naturalentamente

      19 Aprile 2014 alle 13:44

      Quella delle bucce di patate mi mancava! Sembra interessante: proverò! Grazie Robi!! Le bucce di banana, per quanto mi riguarda, stanno meglio dentro al composter! 🙂

      Rispondi
      • Robi

        21 Aprile 2014 alle 8:03

        Sono d’accordo per le bucce di banana.. ma le bucce di patata provale cosi o al forno.. per avere effetto “patatine” le metto in una ciotola con un pò d’olio e sale e tanto rosmarino in modo che il condimento arrivi ovunque, a questo punto le metto in teglia.. sono buonissime :* Auguri di Buona Pasqua in ritardo :**

        Rispondi
        • naturalentamente

          22 Aprile 2014 alle 20:31

          Che ideona!!! ci proverò sicuramente!! baci, Robi!

          Rispondi
  2. Dida

    19 Maggio 2014 alle 22:28

    Bel post! Anche io riuso praticamnete tutto, volevo sapere se anche i ciuffi dei rapanelli o delle rape bianche possono essere passati i padella e mangiati. Sai per caso che sapore hanno e che tipo di abbianamento è ottimale?
    Grazie in anticipo.
    Dida

    Rispondi
    • naturalentamente

      20 Maggio 2014 alle 9:19

      Ciao cara!! Sì, sono buonissime le foglie delle rape! Io le ho mangiate una volta scottate e poi saltate in padella come ripieno per una focaccia, ma c’è chi ci fa anche i passati di verdura… Baci

      Rispondi
  3. Dida

    22 Maggio 2014 alle 21:46

    Ho provato i ciuffi delle rape e sono davvero buonissimi! Ricordano tanto le cime di rapa (essendo poi parenti stretti!) con quel caratteristico amarognolo pungente, una delizia. Le ho tagliate a listarelle sottilissime, cotte con l’avena cucinandola ad assorbimento e violà il piatto era pronto. Un giro d’olio evo e una spolverata di parmigiano vegano ricco (mandorle, noci, pinoli, sesamo, girasole) hanno completato un primo gustoso, banalissimo, veloce e salva-scarti. Serve dire altro??!!! Slurrrrp!

    Rispondi
    • naturalentamente

      23 Maggio 2014 alle 1:30

      Ciao Dida!! Sono contenta ti siano piaciute!! utilizzare gli scarti dà sempre tanta soddisfazione!! Un abbraccio, cara

      Rispondi

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