NOTA:
questo post è in cantiere da sei giorni, ed è stato scritto a più riprese. Sempre tante le cose da raccontare ed i pensieri da mettere nero su bianco, molti più del tempo che riesco a dedicare al blog. Ma Lentezza rimane la maestra che seguo con più devozione, quindi Om Shanti, e va bene così.
Già da venti giorni siamo rientrati dalla nostra meravigliosa vacanza. Io mi sto piano piano riprendendo dalla terribile nostalgia che, quest’anno più che mai, mi ha assalita al ritorno a casa. Vivrei in tenda 365 giorni l’anno: il campeggio è la mia dimensione ideale e tornare nei limiti di quattro mura, anche se trascorro molto tempo all’aria aperta, è stato traumatico. Lo è ogni anno, in verità, ma stavolta mi son portata dietro il “mal di campeggio” per un bel po’. E non me ne sono ancora del tutto liberata
Nella nostra amata Majella vive ormai un pezzo di noi. Ci sentiamo parte di quell’Appennino selvaggio, sentiamo forte il richiamo primordiale di quei boschi, delle stelle così vicine, delle notti che emanano mistero e calma e forza. Tornare in quei luoghi non è solo una vacanza per noi, ma è vivere più pienamente noi stessi e ritrovare amici cari con cui condividiamo ideali e orizzonti.
Il campeggio a 5 è stato favoloso: la tenda più affollata ci ha permesso di star caldi anche nelle fredde e ventose notti; lo spazio ridotto nell’auto ci ha portati a raggiungere una organizzazione ancora più essenziale dei bagli; abbiamo avuto la conferma che siamo una squadra coesa e gioiosa, che può affrontare ogni imprevisto col sorriso e dal grande spirito di adattamento. E poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, il campeggio nella natura è l’ideale per i bambini, che possono sentirsi protagonisti di una vacanza alla loro portata, acquisire autonomia, esplorare, sporcarsi, stare all’aria aperta 24 ore su 24, trovare nell’ambiente che li circonda il modo di divertirsi senza ricorrere a giocattoli o tv.
L’arrivo dell’autunno ha segnato per noi una tappa importante: il nostro gnomo – samurai ha iniziato la scuola primaria!
Da sempre nutro forti dubbi sull’efficienza della scuola pubblica italiana. Onestamente vedo falle ovunque: sia sul piano educativo che didattico, su quello organizzativo e logistico. Ho a lungo pensato alla possibilità di far frequentare ai nostri figli delle scuole con metodi educativi più affini al nostro vivere e al nostro sentire, ma significherebbe rivolgersi a delle scuole private, che non sono nemmeno vicine a casa e che comunque hanno una retta piuttosto proibitiva. Ci sarebbe sempre l’alternativa dell’homeschooling o dell’unschooling, della quale ho discusso a lungo con mio marito mettendone sulla bilancia i pro e i contro. Siamo giunti alla conclusione che la scuola pubblica sia la soluzione più equilibrata per noi, nonostante i tanti difetti che le riconosciamo.
Ci facciamo forti della consapevolezza che solo dall’interno sia possibile operare un cambiamento, un miglioramento del sistema. Dal canto mio, se ho un pessimo ricordo della scuola dell’infanzia (era un’asilo privato gestito dalle suore), conservo invece una dolce e piacevolissima memoria della scuola elementare, in particolare della mia maestra. Questo sentimento positivo, comune anche all’esperienza di Marco, credo abbia contribuito moltissimo a dare ad Attilio la carica giusta per affrontare il suo nuovo cammino scolastico. Si è subito adattato ai nuovi orari e alla nuova organizzazione, lo vediamo sereno e spensierato, allegro e curioso come sempre, senza l’ombra di un disagio. E’ evidente che ha intorno persone (maestre) sensibili ed attente, con lo sguardo vòlto più al cuore e all’individuo che a rigidi programmi. In questo mio marito ha sempre avuto ragione: non sono i metodi a rendere buone le scuole, ma le persone. Carichi di fiducia (e di spirito critico, come sempre) quindi, eccoci qui, impazienti di vedere cosa ci riserveranno i prossimi mesi.
Elena, dopo qualche giorno di assestamento, è tornata felice nella sua scuola dell’infanzia, a due passi da casa, e si gode le sue mattine fra giochi in giardino, travasi di semolino e farina, impasti di pasta di sale e canzoni. Mentre io e Stella, grazie alla santa fascia, ci facciamo delle belle passeggiate al sole autunnale, raccogliendo fichi, mele e giuggiole qua e là, dalle generose piante selvatiche della campagna attorno casa. Infinita gratitudine.
La piccoletta si sta ormai avvicinando al suo ottavo mese di vita e proprio in questi giorni sta affrontando una fase delicata, un po’ problematica. Che sia l’arrivo di altri dentini (ne ha già tre, ma non hanno creato nessun problema), uno scatto di crescita, la luna, il cambio di stagione-pressione atmosferica-temperatura, poco importa. Sta di fatto che Stellina è irrequieta, cerca il contatto con me costantemente, sta al seno molto più del solito, scoppia in pianti improvvisi e disperati e trova conforto solo negli abbracci pelle a pelle e nel seno. Così ci troviamo incollate più che mai, cuore a cuore, per attraversare col calma e fiducia anche questa tempesta.
La casa è un caos, ma non importa. I pasti sono frugali e di una semplicità disarmante, e non importa. Ciò che importa è che la tribù sia felice, senza turbamenti.
I nostri pomeriggi, senza più riposino nemmeno per Elena (per sua scelta), si svolgono a giocare e leggere sui tappetoni del salotto, con la piccoletta che sta imparando a gattonare e che cerca di dare un nome a tutto ciò che tocca, col suo “ba-ba”. Quando Stella manifesta il bisogno di un break tetta-pisolino e di silenzio (di solito dalle 14.30 alle 16.00) si guarda un cartone in dvd o si colorano mandala o si dipinge. Poi tutti fuori, sull’altalena con vista monti e laghetto (fatta a mano da mio padre), a raccogliere fichi dalle nostre sette piante (ormai siamo agli sgoccioli, purtroppo), a giocare coi cani fino al tramonto, a camminare fino al vicino parco giochi per incontrare qualche amichetta o amichetto.
Ogni giorno anticipo la cena di qualche minuto, affinché la transizione verso i ritmi autunnali sia più dolce per tutti. Massaggi profumati di olio di mandorle e argan prima di dormire, musica e palo santo…
Scende la notte su di noi e il silenzio rende più morbida la stanchezza.
Ho in mente cene e feste da organizzare qui a casa con amici ed una gran voglia di rimettermi ai fornelli come si deve. Ci riuscirò?
Intanto, oggi pranzo con pasta al pomodoro e cena con cous cous e fagioli…verranno tempi migliori.
Com’è la vostra migrazione verso questa nuova stagione (che poi è da sempre la mia preferita)?
Buon autunno a tutte voi, anime belle.
Mamma Far and Away
Che bello cara Vale, leggerti mi trasmette tranquillita’.
Il nostro approccio alla nuova stagione e’ stato un po’ piu’ movimentato e “meno lento”. L’inizio del nuovo lavoro ha scombussolato la mia routine ed il mio spirito deve ancora abituarsi a certe emozioni, sentimenti, stress, per cui per adesso mi sento un po’ un fascio di nervi che piano piano va scemando. Certe volte penso che mi manca tanto il periodo di mamma a tempo pieno, con almeno uno dei cuccioli a casa e ricordo bene il periodo degli 8/9 mesi, la fase dell’attacamento alla mamma, la fase di “noiosita’” spesso causata dai dentini, poi passa, e’ una fase e mi sembra che la stai affrontando con lo spirito giusto anche se magari poi la fatica si fara’ sentire.
Qui in Inghilterra i colori dell’autunno si cominciano a vedere ed io non vedo l’ora d’andare a fare le nostre passeggiate nei boschi abbagliati dal rosso, giallo e arancio.
Ti abbraccio forte
Fabi
naturalentamente
Grazie Fabi, il tuo abbraccio me lo prendo tutto e lo ricambio col cuore. Posso solo immaginare lo stravolgimento pratico ed emozionale portato dal tuo nuovo impegnativo lavoro. Forza, non mollare!!!
Non vedo l’ora di vedere le tue bellissime foto dell’autunno inglese…
Buon tutto, anima bella :*
Stefania
Cara vale. Quanta serenita’. Per me ,che in questo periodo sto lottando con unghie e denti per ritrovare la mia , di serenita’.. ( e quella della mia famiglia) , leggerti e’ un balsamo per testa e cuore..l’ autunno e’ anche la mia di stagione preferita…le giornate si accorciano, comincia a fare freschetto ed il tepore di casa e’ morbido e rassicurante….mi mancano gli autunni di casa, al lago…dove le stagioni sono ben definite . E se la legge d’ attrazione funziona davvero, allora, a casa, dovrei riuscire a godermi almeno un pezzettino d’ inverno. io sono una grande fan del metodo steineriano ma purtroppo le rette di quelle scuole sono talmente (ed ingiustamente) proibitive, che ho dovuto subito ridimensionare questo mio desiderio da progetto a sogno . Ho valutato anche la possibilita di fare homeschooling ai miei bambini. E sinceramente se dovessi (mi auguro di cuore di no) fermarmi in california piu a lungo e’ sicuramente un metodo che prenderei in considerazione. Ma a casa no. A casa ci aspettano le ns adorate maestre e gli amici di sempre ..con cui siamo nati e cresciuti e con cui condividiamo quotidianamente ,da anni, banchi di scuola, attività sportive , parchi giochi e cene del sabato sera a casa o al circolo… Nn ci potrei ma rinunciare . E sto contando i gg che mi separano da tutto questo. Da casa. Dove tutto ha un senso. Dove abbiamo lasciato il cuore. Shanti a te dolce anima e buon autunno ❤
naturalentamente
Ma davvero tornerete in Italia? Ti auguro di trovare presto la serenità che meriti, tesoro… un forte abbraccio di luce
Ekaterina
Buona sera))) oppure Buonanotte!!!Non vedevo l’ora di leggere il tuo post, sai, quando mi sento un po’ triste e rabbiosa(non si sa perche’, forse perche’ lavorare su noi stessi e sulle nostre abitudini e’ molto dura)))) vado a leggere qualcosa nel tuo blog, le mie bimbe permettendo…….cosi’ mi ricarico, prendo qualche spunto…..e poi mi fermo, fermo il tempo……il tempo prezioso, unico ed irrepetibile…..mi guardo intorno e dico grazie!!! Questa sera sto pensando alla nostra anima ed al nostro corpo, perche’??? perche’ ci viene regalato il corpo: per poter sentire, per poter toccare-abbracciare, per poter spostarsi ecc. per apprezzare il tempo e la Nostra ed Altrui(tutto il Pianeta) Fragilita’ ed Unicita’. Qualsiasi istituzione oppure esperienza quello che fa la differenza sono le Persone che ci sono dentro, il loro Amore, il loro Buon Senso, la loro Esperienza. Ed e’ importante relazionarsi con tutte le persone per impare le azioni buone e meno buone; per confrontarsi; per accettare oppure cambiare. Cmq penso che sia stra importantissimo la Famiglia che ci accoglie quando Nasciamo, riconoscendo i Nostri Bisogni ed aiutando a Svilluppare al Meglio le Nostre Capacita’))) Con una Famiglia come la Vostra Attilio avra’ Sempre un Porto Sicuro e Saggio a cui attingere; questa prima esperienza di ingresso nel Mondo Razionale sicuramente sara’ Molto Positiva e Stimolante per Lui!!! Buon Desiderio di Scoprire ed Esplorare!!! PS mi sto specializzando col dolce all’acqua))) ottimo, devo solo migliorare le cotture.
Serena di Enjoy Life
Ciao Vale!
Concordo…..i tuoi post trasmettono sempre così tanta tranquillità! Leggerli regala sempre una certa sensazione di pace 🙂
Anche a me il campeggio piaceva molto da bambina, ci andavo in vacanza ogni anno con la mia famiglia….il senso di libertà è impagabile!
Ciao cara, buon autunno anche a voi, un abbraccio
ah…..la vostra altalena è bellissima, mi ci farei un giretto 😀
naturalentamente
Sì, l’altalena piace tantissimo anche a me! Mio padre ne ha costruita una quando eravamo bambine io e mia sorella e ancora resiste… Questa è sullo stesso stile, con in più il valore aggiunto del panorama mozzafiato!
A presto, carissima!
Daria
Ciao cara, bel post, davvero sereno… condivido in toto le tue riflessioni sulla scuola, le abbiamo fatte e rifatte più volte anche noi. Vedo Alice serena e felice alla primaria e quindi senza alcun dubbio sarà la scelta che faremo anche a gennaio per Elena. Anche noi ci godiamo questo autunno ancora bello caldo e soleggiato passando i pomeriggi all’aperto e cercando di godere di ogni attimo. Un abbraccio!
naturalentamente
Proprio in questi giorni qui sta arrivando il freddo e anche la pioggia, ma non demordiamo, e continuiamo con qualche ora di aria aperta pomeridiana 😉
Ricambio l’abbraccio,
a presto!
Elle
A me l’autunno piace molto, e mi ha incuriosito il tuo anticipare la cena di qualche minuto ogni giorno. Se non cenassimo già abbastanza presto, potrebbe essere un’idea per far accettare l’autunno a Alli, ma dovrò pensarne un’altra, per ora punto solo sui colori, perché il piacere che provo in autunno ruota tutto attorno a sensazioni che non so spiegare: come convincerlo che non è una brutta stagione? 😉
Capisco le tue riflessioni sulla scuola, quando si vive “all’aria aperta” è difficile credere che un’aula chiusa possa insegnare qualcosa, però concordo che a volte le maestre, cioè le persone, fanno la vera differenza. A me poi andare a scuola piaceva così tanto che sospetto che la mia passione per l’autunno sia un po’ collegata anche all’inizio della scuola che aspettavo trepidante.
Quest’anno anche io ho sofferto un po’ il rientro dalle vacanze, ma ora sento avvicinarsi il natale e ho iniziato questa settimana le creazioni a tema da regalare 😀
Buon autunno a tutti voi 🙂
naturalentamente
Per convincere Alli della magia dell’autunno puoi prenderlo per la gola!!!
Tortelli di zucca con noci e salvia, finocchi gratinati, involtini di verza, crostata con farina di castagne al cioccolato con chicchi di melograno. 😉 E poi, vuoi mettere un abbraccio stretto al tepore del camino acceso o un film condiviso sotto una coperta?
Grazie per essere passata di qui, cara, è sempre un piacere leggerti.
A presto!
Elle
Prendo nota, Vale, sono tutte ricette che gli piacerebbero, in particolare adora le melagrane. Uso la farina di castagne a volte, e ho fatto gli involtini di verza, le altre ricette mai e incuriosiscono anche me 🙂
naturalentamente
Bene! buon autunno fra i fornelli, allora! 😉