Sono sempre tanti i messaggi e le e-mail che ricevo da parte di mamme desiderose di avere consigli per lo svezzamento e, in particolare, per l’autosvezzamento.
L’anno scorso ho tenuto un laboratorio sul tema, del quale parlo QUI, ed ho pubblicato anche il pdf della piccola dispensa che avevo scritto, scaricabile gratuitamente. Il mio scopo, come sempre, era di condividere la nostra esperienza familiare, mettendo a disposizione di altri genitori le scoperte fatte durante il nostro percorso ed aprendo un confronto costruttivo che avrebbe aiutato noi e gli altri a risolvere dubbi e perplessità.
Stella ha 11 mesi, è in piena fase di svezzamento e noi abbiamo intrapreso per la terza volta il cammino dell’autosvezzamento, dello svezzamento naturale e vegan.
La domanda più frequente che ci viene posta è:
DA DOVE SI COMINCIA?
Si comincia dal bambino, dalle sue richieste, dalle sue competenze. Si comincia da un progetto di squadra che coinvolga tutta la famiglia, poiché mangiare è un atto sociale.
Come ho scritto nella dispensa, uno svezzamento precoce, quindi forzato e gestito dall’adulto, è innaturale e diametralmente opposto all’idea di uno svezzamento graduale, in cui il bambino sia il protagonista e conduca il gioco con il suo istinto, forte di un apparato digerente maturo e di un organismo nella sua interezza pronto per affrontare al meglio questa esperienza nuova ed entusiasmante. Nel primo caso occorrerà frullare, omogeneizzare, imboccare, munirsi di biberon e probabilmente fronteggiare situazioni frustranti, rifiuti, pianti. Nel secondo caso è tutto più leggero, non occorreranno orari e pietanze differenziati né strumenti particolari, si procederà con lentezza, facendo qualche passo indietro ogni tanto e molte pause.
L’autosvezzamento è una questione di famiglia: richiede che tutto ciò che viene portato in tavola sia sano e adatto al componente più giovane del gruppo, diviene quindi un’esperienza arricchente, educativa e benefica per tutti quanti.
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COME FARE AUTOSVEZZAMENTO?
Si procede per assaggi di ciò che il bambino o la bambina ha desiderio di provare, fermo restando che la fonte principale di nutrimento rimane il latte materno fino all’anno – anno e mezzo di età. Ogni bambino ha i suoi tempi: Attilio si è interessato al cibo solido attorno agli 11 mesi, Elena voleva insistentemente mangiare la frutta da sola già a 7 mesi, Stella ha manifestato curiosità attorno ai 7-8 mesi , ha iniziato ad assaggiare di tutto ma si stanca facilmente e tutt’ora preferisce il latte di mamma.
In generale, un bambino è pronto ad iniziare il processo di svezzamento quando *riesce a star seduto da solo,
*ad esprimere chiaramente rifiuto o consenso,
*quando ha almeno un dente,
*quando non risponde ad un alimento portato alla bocca con l’istinto di suzione
*ed ha perso il riflesso di estrusione,
*quando non ha bisogno di essere imboccato per portare il cibo alla bocca.
CIBO FRULLATO, SCHIACCIATO O A PEZZI?
Dipende dagli alimenti.
Generalmente propongo tutto nella sua forma più naturale possibile, in modo che la piccola possa toccare il cibo, afferrarlo, annusarlo, osservarne il colore, percepirne la consistenza e autoregolarsi una volta che lo porta alla bocca. Faccio chiaramente attenzione a non offrire pezzi che possano risultare pericolosi, a rischio soffocamento. Quindi niente acini d’uva interi, niente carote a rondelle (ma a listarelle o intere), niente nocciole intere o olive o ciliegie. Agrumi a spicchi, ma solo senza pellicina. Legumi, tipo fagioli o ceci, solo ben cotti e privati della pellicina, almeno fino a circa 18 mesi…ma anche qui dipende dalla bambina o dal bambino, dalla sua capacità di digerire bene certi alimenti.
Patate, cavolfiore, zucca, zucchine, finocchi, broccoli li propongo a pezzi, cotti al vapore o al forno, magari accompagnati con pasta senza glutine. Cerali in chicco solo se ben cotti (stracotti, proprio) per non trovarli poi tutti nel pannolino 🙂 . Stella ama mangiare riso e miglio con le sue stesse manine…non vi dico poi in che condizioni mi ritrovo il pavimento della cucina!
Via libera a banane ben mature intere, frittatine di ceci con verdure, pane (anche se fino almeno all’anno sto attenta a non dare glutine, col pane ogni tanto faccio eccezione) bello sodo o addirittura le croste.
A volte propongo patate lesse schiacciate, in modo che possa masticare più facilmente, altre volte le lesso più a lungo e lascio che sia lei stessa a schiacciarle con le mani o con la lingua sul palato.
QUALI ALIMENTI SCEGLIERE PER L’AUTOSVEZZAMENTO?
Io sono dell’idea che, procedendo con uno svezzamento naturale graduale, che si presenti come alimentazione complementare e non come sostituzione totale al latte di mamma, nei tempi dettati solo e solamente dal bambino e non da tabelle pediatriche prestabilite, si possa dare di tutto. Purché si tratti di cibo sano, naturale, non processato, senza zuccheri aggiunti, preferibilmente senza sale.
In generale, io ho sempre messo nel piatto dei miei bimbi ciò che avevo cucinato per il resto della famiglia ed ho notato che, così facendo, ora i “grandi” gradiscono tutto, si adattano bene a tutti i sapori, pur avendo ognuno le proprie preferenze e le proprie pietanze “no”.
Bambini che già dentro la pancia hanno familiarizzato con i gusti variegati di un’alimentazione sana, secondo natura e stagionalità, da parte della mamma, ritroveranno gli stessi gusti nel latte di tetta e ancora, in seguito, dentro al piatto.
Credo che una buona educazione alimentare sia radicata già nelle profondità uterine.
QUANTITA’ DI CIBO NELL’AUTOSVEZZAMENTO
Si lascia che siano i protagonisti di questa importante avventura a regolarsi e a decidere per sé, poiché posseggono tutte le competenze e le abilità del caso. Fidiamoci di loro!
Non ho mai pesato il cibo dei miei figli, non ho idea della quantità di latte che abbiano succhiato in una poppata… I bambini non si lasciano morire di fame, né si abbuffano al di sopra delle loro necessità se si mette loro a disposizione cibo vero, nutriente, vivo sul piano nutrizionale. Ci sono giorni in cui si saltano i pasti, in cui si spazzolano scodelle, in cui si fanno continue merende-spuntini. Ci sono giorni in cui la tetta impera e il latte resta il 90% del nutrimento, anche adesso che siamo quasi all’anno di età. E’ stato così anche per Elena ed Attilio. Non dimentichiamoci mai che affacciarsi ad una alimentazione a base di cibi solidi è un’esperienza elettrizzante ma anche destabilizzante per i nostri piccoli. Possono lasciarsi trasportare dall’onda della curiosità e dell’entusiasmo assaggiando di tutto e con gusto, per poi tornare all’improvviso a volere solo il seno, mostrandosi disinteressati a qualcosa che il giorno prima avevano mostrato gradire molto. E’ la normalità. Come per ogni momento della vita e della crescita di un cucciolo d’uomo, anche nell’alimentazione ci sono delle fasi che vanno e vengono, cambiamenti continui di gusti e desideri, alti e bassi di interesse. Cavalchiamo l’onda insieme ai nostri bimbi, teniamoli per mano e rassicuriamoli senza ansie da bilancia e misurino. Facciamo in modo che il momento del pasto sia da subito per loro il momento della condivisione, della convivialità, del nutrimento di corpo, mente e spirito.
E non riempiamo troppo quei piatti! Rischieremmo di farli sentire minuscoli, inadeguati di fronte al compito di affrontare una quantità tanto consistente di qualcosa di cui, in fondo, non ci si fida poi tanto.
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COME PRESENTARE IL CIBO?
Nei primi mesi, quando il bambino o la bambina tende a lanciare tutti gli oggetti che ha sotto mano sul pavimento, consiglio di mettere il cibo, in piccole quantità, direttamente sul tavolo o sul pianale del seggiolone. Questo è quello che faccio attualmente con Stella. Ho provato varie volte e darle piattino o scodella, ma sono sempre volati entrambi per la stanza. 😀 Lei ama tenere in mano cucchiaino, cucchiaio o forchetta, cosa che le lasciamo fare, ma non usa le posate per portarsi il cibo alla bocca, bensì per un sottofondo di percussioni al pasto. 😉
Per gli alimenti liquidi o cremosi, come brodi, creme, vellutate, frullati e succhi freschi, diamo direttamente una tazza a due manici che riesca ad impugnare agevolmente da sola o un bicchiere. Ma se notiamo che il suo interesse è superiore al semplice assaggio la aiutiamo noi col cucchiaio.
AUTOSVEZZAMENTO E PERICOLO DI SOFFOCAMENTO
Quando si seguono i tempi della natura, le tappe fisiologiche della crescita, le competenze innate dei bambini, quando li si aiuta a fare da soli, difficilmente si va incontro al pericolo soffocamento.
E’ fondamentale che ci sia sempre una adulto a supervisionare il bambino o la bambina nel momento del pasto. Ma ci sono altre piccole accortezze che è bene ricordare come:
* non imboccare, ma lasciare che il piccolo maneggi in cibo in modo che possa rendersi conto delle dimensioni, della quantità e della consistenza di ciò che sta per portare in bocca;
* assicurarsi che il bambino sia seduto correttamente, con la schiena ben eretta;
* assicurarsi che non abbia la bocca troppo piena
* e che non mangi mentre corre, gioca, salata;
* dare alimenti sicuri per dimensione, forma, consistenza e scivolosità;
* esortare alla masticazione, mostrando noi stessi come sia meglio masticare a lungo un alimento prima di ingerirlo.
ESEMPIO DI SVEZZAMENTO NATURALE VEGAN A 11 MESI
Di seguito scriverò un elenco dei cibi che Stella ha gradito di più in questi suoi primi mesi di sperimentazioni alimentari…ha assaggiato veramente di tutto, quindi l’elenco sarà approssimativo, giusto per darvi un’idea di quanto vasta e variegata sia la gamma delle possibilità in uno svezzamento naturale vegan.
- frutta fresca: melone, anguria, pesca, albicocca, prugna, uva, fico, banana, avocado, ananas, pera, mela, mandarino, arancia, limone, caco;
- frutta cotta: mela, composta di mirtilli, composta di albicocche, composta di mele cotogne, castagne;
- verdure al vapore: verza, cavolfiore, broccolo, zucchina, carota, patata, finocchio
- verdure crude: sedano, finocchio, carota;
- verdure al forno: cavolfiore, cardo, patata, zucca;
- minestroni di ortaggi misti a pezzi;
- zuppa di cipolle;
- vellutata di zucca e finocchio con miglio;
- vellutata di zucca e patate con riso;
- lenticchie stufate con cavolo nero e porro (frullate, per non ritrovare tutte le lenticchie nella cacca! 😛 )
- hummus di ceci;
- hummus di cannellini;
- frittatine di ceci con erbe di campo;
- polpette di ceci, carote e prezzemolo;
- polenta di mais al pomodoro;
- polenta di mais con broccoli;
- crema di piselli;
- polentina di grano saraceno con ortaggi misti;
- pasta di grano saraceno con crema di spinaci;
- pasta di mais con bietole arcobaleno e carote;
- zuppa di miso;
- purè di patate con latte d’avena;
- risotto con cavolfiore;
- miglio con porro e spinaci;
- quinoa con crema di fagioli rossi e verza;
- polpette di riso e patate;
- polpette di miglio e carote;
- gelato al latte di riso e al latte di mandorla senza zucchero.
Come condimenti uso olio evo, lievito alimentare in scaglie, tahin (crema di sesamo), mandorle in polvere, succo di limone.
Sebbene, come scritto sopra, preferisca non dare glutine fino almeno ai 12 mesi, succede che faccia sgranocchiare pane o dolcetti senza zucchero fatti da me o pasta di frumento. Stesso discorso per i prodotti a base di soia: generalmente non ne do prima dei 3 anni (con Attilio sono stata molto fiscale), ma ad Elena ho fatto assaggiare lo yogurt bianco senza zucchero già ad un anno ed ora (4 anni) ne mangia uno a settimana con piacere. Stella non ha ancora assaggiato alimenti a base di soia, anche perché noi non ne usiamo mai o quasi, e per lo più fuori casa. Le creme e besciamelle che preparo sono tutte a base di latte d’avena e i bimbi “grandi” non amano né tofu né tempeh, salvo rare eccezioni. Ogni tanto compriamo loro formaggio splamabile o “spalmatofu” per farcire panini e gallette o faccio in casa la maionese con latte di soia. Capita anche che un paio di volte al mese acquisti dei burger a base di farro e tofu o miglio e tofu che a loro piacciono molto.
In generale, però, preferisco non ricorrere ad alimenti confezionati e prediligo prodotti freschi, stagionali, biologici o comunque a filiera corta, che mi permettano di avere un rapporto diretto col produttore e di assicurarmi di persona della qualità della materia prima.
Non credo di dover aggiungere altro, ma se qualcosa mi è sfuggito il vostro contributo è sempre molto prezioso e potete lasciarlo (anzi, dovete!) nei commenti. Sono a vostra disposizione per rispondere ad altre eventuali domande, ma soprattutto sono curiosa di sapere come avete gestito voi lo svezzamento dei vostri bimbi e quali sono i cibi che per primi hanno conquistato il loro palato. 😀
A presto!!
Irene
Grazie Vale per tutti questi consigli! con Edo avevo fatto svezzamento misto mentre con Viola mi ritrovo molto in ciò che scrivi… abbiamo iniziato bene, mangia tanto, forse anche troppo!!! anche la mia col cucchiaio in mano ed il pavimento di tutti i colori <3 mi fai avere la ricetta della polenta di grano saraceno che la faccio anche io? un bacio a tutti, Irene
naturalentamente
Ciao Ire! Semplicemente faccio una polenta normale, ma con farina di grano saraceno, poi ci mescola una crema di ortaggi misti e la do col cucchiaio. 😉
Grazia Cacciola - Erbaviola.com
Bellissimo post Valentina, l’ho appena condiviso con alcune amiche che ne hanno bisogno e girato su facebook per tutti. Un grande regalo che hai fatto a tante persone, grazie! Con mille cuoricini.
naturalentamente
I tuoi apprezzamenti mi lusingano! Sono Felicissima di poter essere d’aiuto con la nostra esperienza. La condivisione è sempre un grande piacere per me, e sapere che l’energia, il tempo e la passione spesi in questo blog abbiano un valore anche per gli altri mi scalda il cuore.
Baci
Carla
Bellissima guida, noi tra 15 giorni avremmo il via libera per lo svezzamento old style…vediamo. Richi è molto incuriosito dal cibo, stamattina a colazione mangiavo cachi frullati con noci, chia, lino e avena e lui mi guardava come Ezechiele lupo guardava i porcellini 😀 Gli ho fatto assaggiare e ne voleva ancora! Però ha ancora il riflesso di suzione quindi per i solidi è troppo presto. Una domanda: col sale come vi regolate? Inoltre mi chiedo se avete escluso anche la salsa di soia e il miso. Bacioni!!!
naturalentamente
Ciao!
Di solito non salo le pietanza, poi ognuno aggiunge sale o salsa di soia a piacere nel proprio piatto. Però ci sono preparazioni, come le polpette, che senza sale non vengono molto apprezzate dal resto della truppa, quindi magari o ne metto poco e poi Stella le mangia comunque così, oppure be faccio un paio senza sale per lei. Salsa soia bandita per lei. I fratelli la assaggiano sulle patate e sul riso da un anno a questa parte, la usiamo praticamente solo noi grandi e sempre a crudo. Il miso lo uso in piccole quantità per tutti, perché piace solo a me…tipo diluisco un cucchiaio in un pentolone di zuppa o minestra che poi mangiamo tutti. Quando siamo fuori, però, o dai nonni, Stella assaggia anche pietanze condite normalmente, tipo pizza, pasta, verdure al forno. Con lo zucchero sono più rigida invece…ho il terrore che le papille si abituino subito al dolce artificiale e che poi non apprezzi più il dolce naturale della frutta.
Carla
grazie mille, tutto chiaro ♥ Richi oggi praticamente mi ha strappato la pastasciutta dalla forchetta…mi sa che è ora di iniziare anche senza dentini 😀
naturalentamente
Che bello!! Buon viaggio!! 😉
Ekaterina
Grazie! Chiaro, Breve, Completo e Semplice!!! Ottimo. Io, a 4 mesi ho assaggiato il tuorlo d’uovo unito al latte della mia mamma – non ho allergie))) ma in russia si svezzava cosi’))) Pero’ in russia l’importanza del latte materno e’ molto Pubblicizzata e Valorizzata(fino a poco tempo fa) e negli anni ottanta non c’erano le multinazionali col latte artificiale(forse l’isolamento artificiale dal mondo kapitalista era utile a qualcosa?????)……pero’ l’allattamento all’orario, lo svezzamento drastico dal seno della mamma(la mamma va via per 1 settimana dai parenti lontani per esempio….orrendo)……ci sono….cultura-crudelta’-poca empatia—–poca consapevolezza?????chissa’ fino a che livello si poteva essere consapevoli????? Comunque per me e’ stato utile di aver visto l’autosvezzamento del mio fratello allattato fino a 26 mesi(svezzato in modo crudele- la mia scelta, consapevole, di non fare cosi’ con le mie bimbe), mi e’ stato utile di aver visto lo svezzamento con gli omogenizzati dei miei fratellini acquisiti(bella confezione, sembrava di dare da mangiare alle bambole(((((pero’ non mi rendevo conto di questo, ero piccola, mi dispiace)….ripensando e rivalutando le varie esperienze…… ho potuto Imparare ad Ascoltare la mia figlia quando era il momento di provare nuovi sapori e consistenze(autosvezzamento super onnivoro))))), pero’ senza forzature, senza cibo confezionato, senza la privazione del latte materno!!! Grazie!!!Un abbraccio
naturalentamente
Grazie pa te per il tuo contributo. È sempre bello confrontarsi con modi di agire e scegliere diversi. ..arricchisce e fa riflettere.
Un abbraccio forte anche a te
Ekaterina
Grazie per il Tuo Tempo!
naturalentamente
È un vero piacere!
giulia
Grazie infinite del meraviglioso post!! Il mio bimbo ha sette mesi e abbiamo iniziato lo sezzamento vegan verso i sei mesi, dopo aver chiaramente mostrato interesse verso il cibo (rubava dai piatti). Ma dopo due settimane che le pappe di riso fatte con tanto amore e dedizione venivano schifate, siamo passati allegramente all’ autosvezzamento ce va alla stragrande!! È bellissimo vedere la capacità perfetta di gestire il cibo solido senza strozzarsi mai! Spesso ancora mi stupisco quando con molta naturalezza sputa un pezzetto troppo duro e continua a mangiare la parte più morbida della portata! Grazie di aver creato questo post, non è mica facile trovare mamme vegan che autosvezzano!! p.s.tu come ti regoli con la temibile B12?
naturalentamente
Ciao Giulia, benvenuta!
I “grandi” integrano con dose di mantenimento da qualche mese (il nostro primogenito di sei anni ha fatto le sue prime analisi e non è carente, ma la pediatra ci ha comunque consigliato di integrare con dose minima sia per lui che per la sorella di 4 anni, a titolo preventivo). La piccolina non integra ancora, anche se secondo la pediatra dovrebbe. Preferisco integrare io in dosi da carenza (anche se avrei bisogno solo di dosi da mantenimento perché non sono carente) e passare la b12 col latte al momento. Sono molto indecisa sul da farsi. Integrare alla cieca non mi piace…ripeterò presto le analisi e mi regolerò di conseguenza.
Grazie per il tuo commento, felice di leggere la tua esperienza.
Un abbraccio
Elle
Io non ho figli ma mi rilasso a leggerti 🙂 Forzare è sbagliato anche per noi adulti, quando ci obblighiamo a un cambiamento che magari è voluto, ma che ha i suoi tempi. Figuriamoci per i bambini che ancora stanno prendendo confidenza col proprio corpo, oltre che con l’ambiente esterno!
Io ho provato più volte a cambiare alimentazione, ma faccio fatica, dovrei essere più graduale e paziente…
naturalentamente
Ogni cosa a suo tempo…il tuo corpo ti dirà quando è pronto…
ely
Grazie per questo post ne avevo proprio bisogno! Il piccolo sta incominciando adesso a provare qualcosa di solido ma a volte lo rifiuta…io mi demoralizzo e continuo così con le solite pappine..
Ho provato a proporgli verdure di stagione cotte al vapore e pezzettini di polentina e il più delle volte sembra apprezzare… Posso chiederti se hai qualche ricetta facile e veloce per grissini e biscotti fatti in casa senza comprare quelli industriali? grazie mille
naturalentamente
Prova questi biscotti: http://www.mammaveg.com/2016/05/biscotti-avena-e-banana-senza-zucchero.html
e questi crackers :http://www.mammaveg.com/2015/06/crackers-sottili-senza-glutine.html#more
Ely
Grazie mille! Le proverò sicuramente!