Così cantava Giovanni Lindo Ferretti ai tempi dei CSI. E non si sbagliava.
Chi segue il blog avrà ormai capito che sono molto favorevole all’educazione libertaria e che mi piace lasciare ampio spazio decisionale ai miei bambini.
Alcuni giorni fa mi è capitato di parlare con una cara amica-donna-sciamana (mamma di 5 figli) e ci siamo trovate d’accordo sul fatto che la libertà di scelta del bambino conti tanto quanto la presenza di una guida nella scelta.
Sono la prima a dire che non spetti agli adulti cosa-come-quando insegnare ai bambini e che siano loro a doverci suggerire il da farsi, in accordo con i loro interessi ed inclinazioni. Nostro dovere di genitori sarà semmai fornire strumenti e materiali appropriati per sviluppare certe conoscenze.
Attilio, per esempio, si è dimostrato molto interessato al disegno sin da piccolo, così abbiamo sempre messo a sua disposizione matite colorate, pennarelli, pastelli a cera, tempere e acquarelli, per permettergli di esprimere al meglio questa sua passione (e di sporcarsi come meglio credeva).
Elena, invece, ha dimostrato prestissimo di essere in profonda sintonia con gli animali. Ha sempre cercato contatto fisico con i nostri cani e gatti, e noi l’abbiamo lasciata fare, permettendole di trascorrere molto tempo all’aria aperta con loro, anche col freddo, senza metterle troppi paletti (e di sporcarsi come meglio credeva).
Entrambi sono liberi di saltare un pasto se non hanno fame o voglia di mangiare, di non dare “un bacetto” a chiunque lo richieda se a loro non va, di esprimere la propria opinione quando si tratta di decidere che cd ascoltare o dove andare a fare una passeggiata.
Sono altresì liberi di starsene in casa a piedi nudi tutto l’anno o di mangiare senza bavaglino o di usare bicchieri, piatti e posate “dei grandi” .
Ma questo non vuol dire che permettiamo loro di vivere nel caos.
La libertà ha bisogno di alcune regole per essere vissuta pienamente in maniera costruttiva.
Guardando i miei figli, crescendoli ad altissimo contatto, in pieno rispetto dei loro tempi e delle loro esigenze, mi sono resa conto di come siano loro stessi a richiedere la presenza di una guida, di argini sicuri che sappiano contenere il mare aperto di possibilità in cui si trovano immersi.
Vuoi camminare scalzo in casa? Va bene. Ma quando ti togli i calzini, devi metterli al loro posto e non lasciarli in giro, altrimenti potresti perderli.
Vuoi tagliare da sola la zucchina? Va bene. Ma devi metterti seduta e appoggiarti al tavolo, altrimenti rischi di tagliarti.
Vuoi camminare per strada senza darmi la manina? Va bene. Ma non puoi scendere dal marciapiede, perché è molto pericoloso.
Vuoi farti la doccia proprio adesso che dobbiamo cenare? Va bene, ma appena mamma ti chiama esci e ti asciughi, perché ci mettiamo tutti insieme a tavola.
Insomma, la libertà va giustamente concessa, ma entro certi limiti di sicurezza e pacifica convivenza col resto della famiglia. Ogni “compromesso” può essere accettato se adeguatamente motivato.
Si va il libreria o in biblioteca: giustissimo lasciare che i piccoli esplorino gli scaffali, infilino naso e mani tra i libri alla ricerca dei preferiti per sfogliarli, assaggiarli, viaggiarli senza interferenze degli adulti a pilotare le loro scelte. Ma è altrettanto necessario che i piccoli in questione sappiano in che modo relazionarsi con l’oggetto libro, tanto più se è di qualcun altro.
Essendo io e mio marito degli appassionati lettori, per i nostri figli è una cosa normale veder circolare libri in casa e trovarli in ogni stanza, sul divano, sul tavolo di cucina o sulla panca dell’ingresso. Non siamo tipi esattamente ordinati! 😛 Per cui, l’esigenza di insegnare allo gnomo e alla guerriera come maneggiarli si è presentata in tutta la sua urgenza. Intanto, abbiamo creato una libreria tutta loro con delle vecchie mensole: bassa, di facile accesso, ben organizzata per tipologia e argomento. In secondo luogo siamo stati fermi sulla necessità di rispettare 3 regole: 1)i libri non si strappano, 2)i libri non si lanciano, 3)i libri non si scarabocchiano. Le regole valgono per tutti e finché non si impara a rispettarle non si possono maneggiare i libri senza supervisione.
Una volta fatta chiarezza su questi tre punti, sia con il buon esempio che con il dialogo, la libertà di muoversi fra i volumi di mamma e babbo o fra quelli di Topo Tip è totale.
Io ho sempre amato i libri pop-up…forse perché non ne ho mai avuto uno. Pensavo che finalmente, da mamma, avrei potuto togliermi questo sfizio e regalare montagne di libri pop-up artistici ai miei due piccoli eroi. Ma niente. 🙁 La regola numero 2), con gli animaletti che spuntano dalle pagine e i castelli che si dispiegano durante il racconto, l’istinto allo strappo sembra essere irrefrenabile, quindi…niente pop-up finché non si impara a rispettarli.
Lavarsi i denti è un rito sacro a casa nostra…una sorta di riunione familiare attorno al lavandino durante la quale si disquisisce su chi farà lo spruzzo più lungo sciacquandosi i denti o su chi ha lo spazzolino più fico. Chi non arriva al lavandino ha il suo sgabello. Anche chi ancora pasticcia un po’ con il dentifricio ha la libertà di procedere senza l’aiuto di nessuno ma, anche qui, c’è una regola importantissima da seguire: l’acqua non si spreca. Chi vuole lavarsi i denti per conto proprio DEVE ricordarsi di chiudere il rubinetto mentre si spazzola e imparare ad essere parsimonioso. Regola estendibile al lavaggio delle mani, dei piatti, dei panni e di tutte le attività che comportano l’uso dell’acqua.
Mi piace che i bambini raggiungano la propria autonomia secondo i loro desideri e non voglio in nessun modo ostacolarli ma, di nuovo, ci sono dei limiti di rispetto (stavolta ambientale) che vanno stabiliti con autorevolezza per il bene di tutti e per permettere agli stessi piccoli di diventare grandi responsabili e consapevoli.
Un trucco che usiamo spesso per guidare i nostri figli nella conquista della libertà di pensiero e di azione è proporre un numero non troppo ampio di alternative nel momento della scelta. Trovarsi di fronte al tutto possibile è spiazzante e destabilizzante per i bambini, soprattutto fino a 5 anni. Hanno bisogno di un terreno sicuro in cui muoversi con sicurezza, senza nessun timore di seguire il loro istinto.
Se si tratta di dover fare un regalo di compleanno ad un’amichetta, e si chiede: “Cosa regaliamo?” si rischia di andare incontro a titubanze o a proposte difficilmente realizzabili che potrebbero incontrare il nostro rifiuto, scatenando il disappunto dei bimbi. Con una domanda tipo: “Cosa regaliamo: un vestito, un puzzle, un libro o un dipinto fatto da voi?” hanno invece la possibilità di decidere in piena autonomia e libertà, allenando anche il loro senso critico nel valutare un regalo come più o meno adatto all’amichetta, rispetto ad un altro. 🙂
Ma questa è un po’ la regola d’oro che vale in tutti gli ambiti, anche nel gioco.
Circondare i bambini di 2143 giocattoli diversi (magari anche di plastica e di colori sgargianti 🙁 ) non farà che confonderli e annebbiare il loro interesse, inibendo la loro capacità di concentrazione su una singola attività e, non da ultimo, assopendo la loro innata attitudine creativa. Quindi, pochi giocattoli, essenziali, possibilmente in materiali naturali e tinte delicate. L’abbondanza non rende liberi!
E che dire quando, al rientro a casa dopo un’intera giornata di lavoro, assalgono (da intendersi letteralmente) il babbo saltandogli addosso, tirandogli la barba, impedendogli anche solo di salutarmi o di togliersi il giaccone? Sono certamente sopraffatti dalla gioia di rivederlo e dalla voglia di giocare con lui, ma non possono essere lasciati allo sbaraglio con il quasi certo risultato di far innervosire Marco, schiacciato e soffocato (qui succede sul serio così, se non li “teniamo” in qualche modo!). Sicché, di nuovo, occorre arginare un po’ l’onda. Liberissimi di manifestare il loro entusiasmo e di fare le scimmiette arrampicatrici, ma lasciando al babbo lo spazio vitale, quindi: prima facciamogli togliere giacca e scarpe, facciamolo rinfrescare in bagno, facciamogli salutare mammina…poi che si scatenino le furie!! 🙂
La libertà è una forma di disciplina
Educare alla libertà è un atto d’amore che sentiamo come un dovere nei confronti dei nostri figli. La libertà di dire No, la libertà di andare controcorrente, la libertà di essere se stessi sempre, la libertà di essere diversi, la libertà di cambiare idea, la libertà di rifiutare, la libertà ridere, la libertà di chiedere, la libertà di scoprire…consapevoli di poter scegliere.
Shanti.
Paola
Vale che bel post… Io ancora non ho figli ma condivido veramente tanto il tuo metodo educativo libertario… Chissà se un giorno riuscirò ad essere saggia come te… Speriamo! Grazie ancora per aver condiviso i tuoi bei pensieri. È un modo per iniziare meglio la giornata 🙂
naturalentamente
Buongiorno Pà!
Grazie a te per essere passata a lasciare il tuo pensiero. Sai, gli artefici di quella sorta di saggezza che leggi tra le righe sono i bimbi: sono loro ad ispirarci. Se ci si ferma ad osservarli, si capisce perfettamente come sia meglio agire con e per loro. 🙂
Di nuovo, la lentezza è la chiave! 😉
Buona giornata tesora :*
Michela
Vale, mi trovi pienamente d’accordo in ogni singola parola. Funziona così anche in casa nostra da sempre. Ho sempre lasciato libero Nicola di esprimere se stesso, di fare cose che magari altre mamme avrebbero impedito ai loro bambini, ma è una cosa che oltretutto praticano anche nella sua scuola quindi mi fa ancora più piacere. Anche lui resta a piedi scalzi tutto l’anno, il disegno non l’ha mai amato ed io non l’ho mai forzato (ogni tanto ci provavo a mettergli un foglio davanti ma non c’era verso, dava il pennello a me e diceva “Fai tu”), solo ora, di sua spontanea volontà, mi chiede dei fogli per disegnare. Ogni bimbo ha i suoi tempi e le sue esigenze che vanno sempre aiutate a venir fuori senza forzature, figurati che a vestirsi da solo ha cominciato solamente adesso ma non mi sono mai fatta problemi del fatto che lui, rispetto a tanti suoi coetanei, ancora non si mettesse un paio di pantaloni. Ho aspettato perchè sapevo che prima o poi sarebbe stato lui a capire quando era pronto per farlo.
Poi lui è un appassionato di libri, ne ha tantissimi, anche i pop up che lui tratta con cura fortunatamente. Gli leggo sempre molte storie perchè so che è una sua passione. Ha voluto imparare a contare e leggeri i numeri, e complici i suoi amati libri, ora legge sempre il numero che c’è scritto su ogni pagina. Ha sempre voluto usare il coltello fin da più piccolo ed io, ovviamente standogli vicino per evitare che combinasse danni, gliel’ho sempre lasciato fare sentendomi ovviamente varie critiche da altre persone. Ora, quando devo preparare da mangiare ed ho qualcosa da tagliare, lo faccio fare a lui.
Non bisogna forzare i bambini se non sono pronti, loro sanno cosa sono in grado di fare e cosa si sentono di fare in quel momento. Hanno le loro passioni, le loro preferenze, le loro esigenze e hanno bisogno di essere lasciati liberi di scegliere avendo comunque vicino una guida e, come dici tu, lasciarli liberi non significa lasciar loro fare quello che vogliono.
E’ un po’ l’opinione che hanno tante persone sulla scuola steineriana, si pensa che in questo tipo di scuola, i bambini possono fare quello che vogliono ma non è così. Liberi di esprimersi e liberi di crescere con i loro tempi ma le regole ci sono sempre.
Scusa il papiro ma sai che mi piace sempre quello che scrivi perchè mi trovo spesso d’accordo con te!
Un abbraccio
Michela
naturalentamente
Grazie infinite a te, cara Michi, per la bellissima testimonianza che hai lasciato. di sicuro sarà utilissima per qualche mamma che, passando da queste parti, sia in circa di aiuto o sostegno su questa tematica.
E’ sempre un picere immenso sapere che c’è chi condivide le nostre scelte e la nostra visione della vita…
Sull’onda degli interessi e delle richieste di Attilio, noi abbiamo iniziato a scrivere…sa scrivere in stampato grande il suo nome, quello della sorella, babbo e mamma. Su dettatura scrive anche un’altra decina di parole. 🙂 Ma nel linguaggio orale, per esempio, è un po’ più “indietro” rispetto ad altri coetanei, perché ancora non articola bene parole complicate come centrifuga, cartoleria o cose del genere…il suo cuginetto ha iniziato subito a parlare come un adulto: padroneggia il linguaggio in maniera esemplare! Attilio ha sviluppato con grande anticipo le abilità motorie: nuota senza braccioli e fa le immersioni, va in bici senza rotelle da quando aveva tre anni ed è sempre stato molto portato per le attività sportive. Ma non chiedetegli di mettere in ordine i giochi, perchè su quel lato è ancora molto pigro. Insomma: valorizziamo i loro punti di forza e sosteniamoli nei loro talloni d’Achille, con la certezza che c’è un tempo per ogni cosa e che i fiori non sbocciano tutti assieme. 🙂
Un caro carissimo abbraccio a te e al tuo piccolo cuoco (ho l’immagine di lui con una fascia tipo M’Arrabbio di Kiss me Licia, tutto intento ad affettare e stagliuzzare! 😀 ). Siete una coppia favolosa! 😉 :*
A presto!
Michela
Caspita Vale, io me le sogno dal Nic queste cose. Il mio non solo non nuota senza braccioli, non nuota proprio….ahahahahah. Ancora non ha avuto il coraggio di entrare in acqua! 😉
Lui è un po’ indietro per quanto riguarda le attività motorie rispetto ai coetanei ma come mi hanno spiegato anche a scuola, ci sono bambini fisici e bambini mentali, c’è chi arriva prima fisicamente e chi mentalmente. Lui, mi hanno spiegato, è tanto “testa”, cioè usa troppo la testa, ragiona troppo e pensa troppo. Ma tutti i bambini arrivano prima o poi, a fare quello che fanno tutti, non devono esserci tempi prestabiliti, è una cosa che non sopporto.
E io mi godo lui così com’è, con i suoi infiniti ragionamenti su ogni minima cosa, da quando si sveglia a quando va a dormire. A volte fa discorsi che ci fanno rimanere a bocca aperta perchè non sembra abbia quattro anni, sembra un piccolo adulto, ma è fantastico così! Il resto arriverà con calma e chi se ne frega se imparerà ad andare in bici senza rotelle a sette anni per esempio! 😉
Un bacio a tutti e quattro
naturalentamente
Io mi sa che ho imparato ad andare in bici a 8 anni! Ahahahahah!!
Shanti <3
Serena di Enjoy Life
Che bel post! Condivido pienamente le tue parole!
I bambini hanno bisogno della libertà di poter scegliere e allo stesso tempo di una base sicura, qualcuno che sappia indirizzarli ed aiutarli in queste scelte!
Purtroppo questo concetto viene spesso frainteso da genitori che, pensando di compensare la loro poca presenza nella vita dei propri figli, gli lasciano fare tutto, senza regole.
Troppo spesso si vedono bambini che schiaffeggiano o insultano i propri genitori (e non solo), che lanciano per aria i propri animali domestici, che entrano nei negozi e distruggono quello che capita a tiro, che hanno una quantità immensa di giochi e non giocano realmente con nessuno, ma si divertono solo a distruggerli.
Questi non sono certo bambini liberi, sono poveri bambini persi in un caos destabilizzante, che senza regole per una buona convivenza col prossimo (e per prossimo intendo cose, persone, animali, ambiente) non crescono certamente in maniera sana.
La vera libertà, quella che li fa crescere esprimendo realmente se stessi, la propria creatività e che li renderà individui liberi, nel rispetto di se stessi e degli altri, è quella che descrivi tu.
L’ultimo paragrafo del tuo post racchiude tutta l’importanza del saper educare i propri figli…..e mi/ci auguro che siano sempre più i genitori come voi!
Buona giornata
Serena
naturalentamente
Grazie, cara!
il discorso degli animali è un altro punto debole! Noi abbiamo 6 cani, di cui 3 cuccioli. Siamo sempre stati irremovibili sul pretendere dai bambini un comportamento rispettoso e una cura particolare nei loro confronti. Vietato strapazzarli, vietato confonderli con un peluche, vietato pretendere di coccolarli se vogliono starsene a correre sul prato. Devo dire che, come in tutte le cose, se ci si spiega con chiarezza e con le dovute motivazioni, i bimbi recepiscono in fretta e sanno poi autoregolarsi con gli animali, coi quali entrano in una speciale sintonia. Noi guardiamo Elena e ci incantiamo…
Un caro abbraccio :*
V.
Dida
Come facciamo ad essere sempre così d’accordo???!!! Condivido proprio tanto ciò che hai scritto, che bello, vorrei che Soli frequentasse bimbi cresciuti così e condividesse il suo essere se stessa con bimbi che a loro volta donano la propria anima. Invece mi guado attorno e vedo che i suoi amichetti sono tutti “ammanettati” dagli insegnamenti che i genitori credono giustamente (e sono certa in buona fede) di dover inculcare.
Questi bimbi a loro volta riversano sugli altri le frustrazioni e mi dispero quando sento che tra loro si dicono “Se non lo fai anche tu lo dico alla tua mamma così ti picchia”, Soli corre da me chidendomi il perchè e io che le devo dire? “Perdonali amore mio, in casa loro funziona così, usano le botte invece delle parole”.
Vivono una vita fittizia schiavi della televisione, delle scarpe di spiderman, delle merendine (ma è un discorso a parte), della competizione, dell’avere, dell’apparire… E’ sconsolante… Soprattutto temo che influenzino anche Soli, che per il momento, invece, libera da queste catene.
Mi fa tanto piacere che ci siano altri genitori che vedono la vita in modo un po’ più spirituale, e che come me, nell’iperfezione cercano di viverla appieno. Peccato che nei miei dintorni veda solo terra bruciata…
Quasi quasi vengo da voi!!!!
naturalentamente
Non disperare, cara Dida…l’affetto e il buon esempio con i quali trasmetti a Solidea i tuoi valori sono e saranno il suo punto di forza di fronte alle maree contrarie. Sono certa che gli insegnamenti trasmessi in questo modo e senza tirannia restano radicati nel cuore e nella mente di chi li riceve.
Quanto a noi…sarebbe davvero bello potersi conoscere perché non venite a fare una vacanzina da queste parti? abbiamo spazio per ospitarvi e lo faremmo stravolentieri!!!! Pensaci! :*
Dida
Grazie tesoro per le tue incoraggianti considerazioni. In effetti non vorrei lamentarmi delle persone che frequento, perchè ci sono affezionata. Pensa, abito in un borgo di 22 case e ci siamo uniti molto tra famiglie, fino ad ora ci siamo autogestiti senza mai avere bisogno di un amministratore perchè tutti si sono mostrati intelligenti e disponibili al dialogo e alla mediazione, anche per le questioni monetarie. Molti hanno bimbi, appunto, amici e compagni di scuola di Soli e tra mamme ci aiutiamo sempre, basta un sms e la maggior parte delle necessità vengono esaudite, ad esempio “Per domani qualcuno mi può prestare un paio di stivaletti per il mio bimbo?” ed ecco che in 3 o 4 suonano per prestarteli, oppure ” Ho bisogno urgente che mi teniate la bimba questo pomeriggio” e così magari arrivo io con Soli a giocare da questa famiglia intanto che la mamma è via.
Insomma, persone di cui mi fido, oneste e alla mano, che contribuiscono quotidianamente a rendere la mia vita migliore, peccato , però, che io senta sempre un grande vuoto dentro di me.
La mia parte più spirituale non trova quasi mai accoglienza, sento questo mio forte “tendere al di più” non trovare mai appiglio per spiccare il volo.
E’ difficile da spiegare, ma sento che la parte più profonda della mia anima resta sempre inespressa. Sembra che sia sommersa da strati di “altra roba” che riempie le mie giornate e resta lì, sopita a cercare nutrimento tra le pagine dei libri o dei blog.
Ho conosciuto in passato persone molto stimolanti che mi hanno insegnato tanto e ancora echeggiano i loro insegnamenti dentro di me, ma poi il destino ci ha portate lontano e ora condivido molto di più la mia vita virtualmente con te e poche altre persone.
Grazie per il tuo invito, sei una persona che è già entrata nella mia vita e spero tanto di poterti abbracciare anche di persona.
Ti assicuro che se il vento mi porterà un giorno nelle Marche non mancherò di vebitri a fare visita nella tua Valeland!
Scusa lo sfogo…so che non è giusto monopolizzare i tuoi post, ma è uno dei pochi “luoghi” anche se virtuale in cui mi sento accolta.
Baci baciosi!
naturalentamente
Sentiti libera di esprimerti come ti pare qui…sempre!
Sono onorata di accogliere i tuoi sfoghi e le tue testimonianze di vita che non possono che arricchire me e chiunque li legga.
La forma di cooperazioni che sperimenti quotidianamente con i tuoi vicini è bellissima, ed è una cosa che mi piacerebbe tanto ma che qui manca, per esempio. Anche nella mia vita ci sono cose che vorrei cambiassero e talvolta sbuffo al pensiero che forse quel cambiamento è ancora lontano a venire. Ma poi mi guardo indietro e vedo che comunque di strada ne abbiam fatta, di evoluzioni in corso ce ne sono… E poi, se ci troviamo ad essere dove siamo, vuol dire che l’universo ha in serbo qualcosa per noi proprio in quel luogo e in quel preciso momento. C’è un motivo se sei lì: forse proprio per portare il tuo messaggio di amore fra persone che viaggiano sul livelli di coscienza più superficiali. Prima o poi arriverà quell’appiglio che aiuterà la tua anima a spiccare il volo, non temere.
un caro abbraccio di luce :*
karin
Ho letto il post tutto d’un fiato stamane appena sveglia. Poi ho meditato fino ad ora per decidere se rispondere o meno, visto che madre non sono e forse non avrei come dire…diritto o esperienza che mi permettano di argomentare lungamente. Ma come vedi sono anche io qui a dire la mia. Cosa penso? penso che la vera educazione sia quella che te hai descritto allegramente in questo post così come negli altri in cui sembra tu racconti semplicemente le vostre lente e naturali giornate. Educare significa camminare affianco e non tenere a freno con guinzagli veri o verbali; educare significa fornire gli occhiali giusti ai propri figli con i quali guardare rispettosamente il mondo e non veicolare forzatamente lo sguardo verso i nostri propri obiettivi; educare é permettere di sbagliare e cadere e non far sprofondare nell’insicurezza e nella paura dell’errore; educare è anche guidare inizialmente le decisioni e fare da copilota e non tenere sempre in pugno il volante della vita dei figli. educare significa fare come mamma leonessa: preparare un gattone scapigliato a diventare un possente leone… e poi farlo andare lontano lontano per il suo sentiero…facendogli capire che se vuole può voltarsi e rivedere dove quel suo cammino è iniziato…dal ventre della madre e del padre… e fargli capire che avrà per sempre le spalle coperte. Concludo con una citazione di Khalil Gibran:
I tuoi figli non sono figli tuoi, sono figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee, perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare loro dimora al loro corpo, non alla loro anima, perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è dato entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere che essi somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
naturalentamente
Grazie per la citazione, che amo e condivido, e grazie per le tue parole, che mi hanno sinceramente commossa.
Un forte abbraccio di luce, Karin <3
karin
<3<3<3 a presto!
naturalentamente
:*
Valentina V.
Ho adorato quest’articolo, ma non mi sarei aspettata niente di meno.
Ci conosciamo poco, ma ti stimo molto come persona e per l’idea di famiglia che avete tu e tuo marito.
Sinceramente anche a me piacerebbe crescere come Attilio ed EWlena, sono molto fortunati!
Anche io faccio lo stesso con la mia (ragazza, ormai, 12 anni ndr) da sempre, rischiando di essere presa per matta.
“Ah se non le insegni l’educazione adesso poi vedrai” oppure ” j’hai fatto fare sempre come je pare ade te lamenti”? No io non mi son mai lamentata di mia figlia. Anche se sono l’unica figura genitoriale che avuto, sono molto felice del rapporto che abbiamo. E questa felicità si sparge anche tra i compagni di e amici di marty perchè tutti a casa mia sanno che possono chiamarmi “Vale” e stare un pò più liberi.
Le regole più che altro sono e devono essere uno stimolo all’autoconsapevolezza.
Grazie.
A presto
:-*
naturalentamente
Grazie a te, Vale, per il bellissimo commento. Mi sono emozionata a leggerti. Stima totalmente ricambiata <3
Viviana-nella classe arancio
Ciao. ho segnalato questo post nella rubrica top of the post del blog da mamma a mamma come uno dei più belli della settimana.
naturalentamente
Grazie, Viviana!!! che onore!!!
Vado subito a sbirciare nel blog… 🙂
Ekaterina
Grazie! Condivido!
naturalentamente
Grazie a te per aver “riesumato” questo vecchio post che ho molto a cuore <3