E poi succede che incontri per caso una persona e capisci al volo che ha dentro una lunga illuminante storia da raccontare. Sarà forse il nome insolito che sa di medievale, sarà un istinto innato che ci spinge verso le persone giuste al momento giusto…fattostà che, presa dalla mia solita voglia di ricerca e di scoperta la contatto. Immediatamente trovo confermate le mie sensazioni: Loana è artefice e protagonista di una magnifica rivoluzione pacifica, anzi di quattro rivoluzioni, che hanno investito tutta la sua vita: corpo, mente, anima e spirito. Ve la presento.
Cara Loana, mi piacerebbe cominciare dal principio, da quando eri solo una ragazza, forse inconsapevole, forse impreparata alla vita. Quale grande cambiamento ti ha investita, quale presa di coscienza?
Ciao Valentina! Andavo alle scuole superiori . Per la mia generazione erano quelli gli anni in cui iniziavano a sbocciare i primi amori, i primi colpi di fulmine! Io ero molto intimidita dall’ambiente liceale che per me significare entrare nel mondo degli adulti. Mi ero data questa come scusa per giustificare la mia difficoltà ad accettare ed intraprendere una storia d’amore con un ragazzo del terzo anno di liceo. Soffrivo molto perché lo vedevo star male per me, ma io non riuscivo proprio a superare il blocco che avevo nei suoi confronti,nonostante lui mi piacesse. Poi al 5 anno di liceo divenni molto amica di una ragazza che poi mi confidò essere lesbica,, ed io scoprii questa nuova realtà. Continuando a frequentarla mi sorpresi a desiderare di baciarla. Questo desiderio di lei rispose a tutte le domande ed i tormenti che avevo per quel ragazzo del liceo!
Come hai reagito di fronte a questa “scoperta” e come hai deciso di vivere la tua raggiunta consapevolezza col mondo attorno a te? Non pensai subito alle conseguenze di questa mia scoperta! Ero troppo presa dalla valanga di sentimenti nuovi che mi avevano colpita! Provavo cos’era l’amore per la prima volta ed ero occupata a viverlo fino in fondo! In seguito, quando le cose fra me e lei iniziarono ad andare male, capii che non sapevo come fare per confidarmi con le mie amiche più strette. E mi sono sentita “diversa” e sola. Decidere di fare coming out non è stato semplice né immediato, ma un cammino di crescita. Più approfondivo la coscienza di me e delle mie potenzialità, più trovavo naturale non nascondermi. Un cammino durato anni e che in certi ambiti ancora devo risolvere completamente.
A 21 anni il tuo sentiero ha incrociato la strada di un altro grande cambiamento. Come è entrato il Buddismo nella tua vita, come lo hai accolto?
Da quando il buddismo ha incrociato il mio cammino, ho sempre avuto la consapevolezza che ero destinata ad abbracciarlo! E l’avevo incontrato nel momento della mia vita più giusto! Ero insieme ad una ragazza ( oggi ancora mia amica) che praticava il buddismo della Soka Gakkai. Per me quello era un periodo di profonda sofferenza e tutto quello che lei faceva, tutte quelle parole strane buddiste che diceva mi incuriosivano. Ma in realtà l’accompagnai ad una riunione buddista la prima volta solo per gelosia! Ahahahahah!! Questo perché lei sceglieva sempre di andare alle riunioni buddiste piuttosto che uscire con me, e così volli scoprire il motivo. Quella sera la mia vita ebbe una profonda svolta! Il suono di quel canto buddista mi fece provare una serenità profonda!
Quali aspetti della tua vita ne hanno beneficiato e cosa il Buddismo ti ha dato che non avevi ancora?
Il buddismo è entrato nella mia vita quando la sofferenza che avevo mi stava letteralmente schiacciando! A chiunque mi fa questa domanda io rispondo che il buddismo della Soka Gakkai mi ha salvato la vita! E non una volta sola! Oltre a questo… ho conosciuto persone meravigliose con cui ho costruito dei legami di cuore profondissimi, e mi ha permesso di conoscermi profondamente, capire la mia vita, capire perchè mi trovo qui, capire perchè mi succede questo o quello, e soprattutto, capire che POSSO decidere come trasformare la mia vita in assoluta libertà ( Trasformare e NON cambiare!!). In sintesi è questo.
Poi è arrivato il tempo dell’amore, quello vero. Che progetti avete fatto per il futuro che vi aspettava, quando avete iniziato a pensare concretamente ad una famiglia?
Ho conosciuto Marzia, la mia compagna, in una chat che ora non esiste più. Abbiamo iniziato a chattare per caso, quella sera in chat eravamo solo io e lei. Ma io ero di Roma e lei di Brescia, quindi inizialmente, almeno io, non davo molto “peso” alla nostra storia. Avevo già provato le storie a distanza ed erano sempre finite. Ho iniziato a riconsiderare la nostra storia quando lei, dopo neanche 3 mesi che stavamo insieme, si è presentata alla stazione Termini di Roma con poche lire in tasca e due valigie : si era trasferita da me. Il progetto di un figlio è nato presto, ma siamo riuscite a concretizzarlo da poco!
Come hanno reagito le vostre famiglie, gli amici e conoscenti di fronte alla decisione di avere un bambino?
Amici e conoscenti hanno reagito con enorme entusiasmo e solidarietà!! Hanno fatto il tifo per noi e ci hanno incoraggiate quando i primi tentativi risultarono fallimentari. Alle nostre rispettive famiglie abbiamo dato l’annuncio solo quando io sono rimasta incinta! All’inizio sono rimasti senza parole (una coppia di donne può avere figli?????) , ma poi l’idea di diventar nonni e zii li ha fatti innamorare da subito di questo nipote in arrivo!
Come siete riuscite a realizzare il vostro sogno?
Come tutte le coppie che hanno difficoltà ad avere figli (quindi non solo omosessuali, ma anche etero), siamo andate in Europa, e più precisamente in Danimarca. Un anno prima ci siamo iscritte all’associazione “Famiglie Arcobaleno” , che riunisce le famiglie omogenitoriali del territorio italiano. Lì le socie avevano messo a disposizione un elenco di cliniche estere che permettevano la fecondazione assistita.
Non paga di tutte queste pacifiche rivoluzioni, tutte volte a spargere i semi della convivenza pacifica, dell’accoglienza, dell’amore, due anni fa hai abbracciato anche la scelta vegana. Cosa ti ha portata verso questa rotta?
La mia compagna era già vegetariana da diversi anni quando ci siamo messe insieme, ed è stata lei a farmi iniziare a pormi delle domande in merito. Ma in realtà non ho mai pensato di passare ad una alimentazione vegetariana, almeno non all’inizio. Dopo diversi anni mi son ritrovata a notare che mangiavo sempre meno carne e pesce, le uova poi… le usavo solo per i dolci, e così mi son detta: proviamo! Ho avuto diverse ricadute, come ho scritto nel post di presentazione del mio blog (www.vegcode.blogspot.it) , abbandonare i sapori di quei piatti che ti accompagnano da una vita è difficilissimo! Poi ho iniziato a visitare quotidianamente il sito Veganblog per capire bene come funzionava la cucina vegana. Il vero punto di svolta, sia mio che di Marzia, per quanto riguarda la scelta vegana, è stato quando ho partecipato come volontaria al Veganfest di Seravezza due anni fa.
Oggi che siete una famiglia unita, felice, compassionevole, quale altro desiderio custodite?
Adesso il nostro desiderio è crescere nostro figlio con coraggio, mettendogli a disposizione tutto ciò che gli occorre per diventare un adulto compassionevole e coraggioso e permettergli di realizzarsi al pieno delle sue potenzialità. Per liberare il mondo dalla cattiveria istituzionalizzata dobbiamo crescere persone nuove. I giovani SONO il nostro futuro.
Cara Loana, un’ultima breve domanda. Se dico “lentezza”, a cosa pensi e cosa provi?
Per me lentezza è sinonimo di natura, vita naturale, ritmo sano , ritmo dell’universo. Cosa in natura avviene velocemente? Poter seguire i miei ritmi naturali mi mette serenità e mi fa sentire felice ed a mio agio!
Ringrazio davvero col cuore Loana per averci raccontato un pezzo della sua vita, della sua rivoluzione pacifica. Che serva ad ognuno di noi per raccogliere le forze e le speranze: tutto si può con la pazienza, il coraggio, la fiducia in se stessi e nel proprio sentire. Il mondo comincerà a cambiare quando cominceremo a cambiare il nostro modo di vivere il mondo. Shanti.